Amico è,  L'altro Mondo,  Portineria

SAKURA MAIL

1702Cosa ti è piaciuto di più?
La cosa più strana che hai visto?
Hai mangiato il sushi?
Ecco, queste sono le tre domande che mi fanno di solito la persone!
Non sono mica andato a Mirabilandia!
Allora quando tornerete dall’Africa vi chiederò: hai visto i leoni? Hai visto i Masai? Hai preso la malaria?Basta coi luoghi comuni!
Se le prime due settimane di permanenza a Tokyo sono state un incubo, gli ultimi giorni li vivevo come quando ti staccano il cordone ombelicale: un trauma!
Mi manca l’educazione della gente, i sorrisini, gli inchini, le commesse che si prostrano ai piedi perché hai comprato una graffetta!
Che c’è di male ad essere gentili?
Mi manca la sicurezza, il fatto di andare in giro con il portafogli che ti esce dai pantaloni, con un ventaglio di yen al posto delle mutande, mi manca di girare alle 3 di notte in vie buie, ma di sapere che tornerò a casa sano e salvo, senza le ronde e i militari in assetto da guerra.
Che c’è di male a vivere in un paese sicuro?
Mi manca l’efficienza, come quando infili una moneta nella macchinetta delle sigarette e ti scendono delle sigarette veramente!
Mi mancano i treni in orario e immaginare qualsiasi cosa avendo la consapevolezza di trovarlo.
Che male c’è se una cosa funziona?
Mi sembra di aver vissuto per un mese in un paese che ho talmente idealizzato da farlo diventare “il paese di Gabriele”, ma anche il paese di Lady Disturbia.
E’ vero non l’ho studiato così a fondo il Giappone, ma per me, a volte, vale la prima impressione.
Non è chi sei, ma quello che fai che ti qualifica, dicevano a Batman.
Quindi?
Il Giappone è un bel paese!
La mia creatività ha preso un’ impennata che, ora come ora, potrei diventare il direttore, anzi ma che dico, mi candido a Ministro.
Sì!
Il Ministro dell’educazione!
Esiste?
Potremo chiedere al governo di istituirlo, visto che loro nel pacchetto sicurezza hanno messo solo il digitale terrestre e un pizzico di razzismo!
Certo i Giapponesi non brillano per la loro apertura verso lo straniero, ma sicuramente per me e per la Piera è stato come fare un percorso di analisi.
Ti guardi dentro quando vieni messo un po’ da parte, così è successo a noi i primi giorni.
Abbiamo passato un mese, 24 ore su 24, a condividere esperienze, cercando di venirci incontro, tollerando i nostri difetti ma amando di più i nostri pregi!
Sicuramente la Piera avrà bisogno di un trasloco, mentre io dovrò darmi seriamente da fare: uno per trovarmi un lavoro serio e degno di me, due per essere più indulgente verso gli altri e portare la buona novella giapponese!
Ho deciso voglio un mondo alla giapponese: sicuro, educato ed efficiente!
Anche io voglio essere così!
Voglio ringraziare Mia san per avermi fatto vivere “alla giapponese” e per avermi insegnato cos’è la pazienza.
Grazie a Yasu e a Vicky per la loro eterna gentilezza!
A Dina “la coinquilina” e a Patrick per non avermi attaccato le piattole e per l’inglese fluente!
Un immenso abbraccio ad Alice per essere stata “la mia famiglia”.
A Marco, che senza di lui, le mie storie sarebbero ancora nell’hardware esterno! Sei un mito!
Infine, l’ultima dedica alla Piera, per aver condiviso con me il momento più bello della mia vita, ovvero quando ho comprato il Goldrake!
Questo BLOG è anche un po’ tuo!
Guardate che non è finita, il portinaio resta aperto!
Grazie ancora!
Ah! Scusate avrei una lista immensa di voi che mi siete stati vicini, via mail, su skype, coi colombi viaggiatori, ma prometto d’impegnarmi di più con le mie storie e di rendervi partecipi.
Quindi state attenti! Non avrò pietà!

1722

Il Portinaio

5 commenti

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.