QUADERNETTI (Cara Valeria)
La nipotina della mia vicina è razzista.
Ha tre anni, ma questo non la giustifica.
“Dai Sofia mangia la pappa”
“No!”
“Guarda quei bambini alla tv, sono poveri e non hanno da mangiare”
“Cosa dici nonna! I bambini poveri sono marroni!”
Ma com’ero io da piccolo?
Sono andato a ripescare i miei quadernetti delle elementari.
Premessa: la mia maestra era una ciellina super religiosa, compagna di oratorio di mia madre e tutt’ora in vita.
Ogni mattina ci faceva recitare, prima delle lezioni, il “Padre Nostro”, l’ “Ave Maria”, “L’Eterno Riposo” e le canzoni dei Black Sabbath al contrario. Poi Chiaretta la mia compagna vomitava e iniziava a imprecare Gesù. Esorcizzata dalla bidella fu abbattuta il secondo giorno di scuola.
Il 23 Ottobre del 1985 scrivevo:
“Bisogna amare tutti, ad esempio i ricci e i negri”
il giorno dopo preso da deliri ecclesiastici e da psicosi da calendario di Frate Indovino…
“Per diventare Santi bisogna solo seguire Gesù”
e infine il 25 ottobre:
“Bisogna anche lasciare tutto come ha fatto S.Francesco. Quindi i giochi e i peluche, magari il Pippo me lo tengo però (Pippo era il mio orsetto preferito)”
Preso da una crisi mistica, il 28 Ottobre, ho scritto a lettere cubitali:
“Perchè Gesù dice – Venite a me – a quelli che hanno bisogno, tipo malati e poveri e non a tutti?”
Scusate ho sbagliato, questo è il quaderno del catechismo!
Siccome ho un paio di compagne di classe dell’elementari su Facebook, di cui una non si ricorda di me, ne approfitto di questo post amarcord per rammentarle che non sono un maniaco sessuale/stalker che ci sta provando con lei.
“15 Marzo 1985
Cara Valeria ci manchi molto. Vorremmo sapere da te come ti trovi a scuola, coi nuovi compagni e con il nuovo maestro. Noi stiamo bene, come sempre, e speriamo lo sia anche tu. Da quando sei partita abbiamo imparato nuove lezioni e nuovi esercizi: temi, riassunti, prose, descrizioni di ambienti (non si sa mai fossimo diventati giornalisti di Brava Casa) ed analisi grammaticale. Poi abbiamo imparato l’equivalenze, problemi con l’equivalenze, operazioni più complesse e tra qualche giorno inizieremo ad imparare le frazioni e i numeri decimali. Poi studiamo con interesse la storia, la geografia e le scienze. Oggi ti mandiamo queste righe perchè stiamo imparando come si scrive una lettera e tu sei la nostra prima destinataria (il secondo sarà il Telefono Azzurro).
Ti ricordi ancora le gite effettuate insieme e quando si giocava sul prato della scuola? (Io mi ricordo quando andavamo a vedere i gatti morti in putrefazione). Ti è già nato il fratellino o la sorellina? Nella tua prossima lettera parlaci di te, della scuola, della tua famiglia e di come hai ai (scritto senza H con il segnaccio rosso della maestra) trascorso le vacanze di carnevale. Non avendo altro da dirti (beh ho scritto solo aria fritta) terminiamo salutandoti con affetto ed abbracciandoti (Notate il plurale maiestatis manco fossi il mago Otelma)
Gabriele e tutti i compagni (comunisti!!!!)
Il Portinaio