MENU’ DI NATALE
Come siete messi con il menù di Natale?
Perchè a casa mia si è aperto il caso diplomatico, come tutti gli anni.
Mia madre ha una cucina, come dice lei, da venti milioni di lire, pari a Euro 10329.14 e nonostante ai fornelli se la cavi, ha dei piatti che non prepara mai.
Il fritto.
A dispetto della sua origine pugliese da noi non si è mai sentito odore di panzerotti, pettole, ma nemmeno patatine.
“Che poi puzza tutta la casa”
“Vabbè ma le mozzarelline surgelate me le puoi fare?”
“Sì però chiudi tutte le porte, indossa abiti smessi e apri le finestre”
I dolci.
“Tutta la famiglia di tuo padre è diabetica…lo faccio per te”
“Ma io non sono diabetico”
“Vuoi un budino della Galbani”
“No! E’ fatto con l’amido modificato”
“Tanto devi morire prima o poi”
Però le devo riconoscere una grande maestria nella carbonara.
Una come la sua non l’ho mai assaggiata.
E parla pure in romano quando la cucina.
Ho provato una volta sola a ripetere la sua ricetta e il risultato è stato il disastro più completo: spagghetti scotti con frittata e guanciale bruciato.
Poi è brava a fare il fegato alla veneziana, l’arrosto, il ragù e la lasagna.
Deve avere avuto un amante per ogni regione.
Gli arrosticini abruzzesi ahimè non li sa fare! 😛
E’ da ieri che ci scassa la minchia su cosa deve preparare a Natale. Il suo non è un invito a concordare il Menù, ma solo una perdita di tempo durante la pubblicità in tv.
Tanto fa sempre quello che vuole lei.
“Se facessimo le crespelle prosciutto cotto e besciamella?”
“No che tuo padre poi va in diarrea”
“Poi puliamo”
“Non si parla di cacca a tavola”
“Pappardelle con il cinghiale?”
“Non eri diventato vegano?”
“Solo il lunedì”
“Poi dove lo trovi un cinghiale a Milano?”
“Allora fammi il risotto”
“Ma non è natalizio!”
“E allora mangio a casa mia!”
“Ecco! Crepa tu e tutti i cinesi che ti piacciono!”
“Razzista!”
“Comunista!”
“Befana!”
Poi gli unsulti finiscono quando mio padre ci riprende perchè non riesce a sentire i dialogni di quella gatta nera della Signora Fletcher!
Tanto lo so che il menù sarò composto da antipasti misti (affettati, insalata di polipo, patè fatto dalla vicina cruelty free, gamberetti in salsa cocktail) ragù alla bolognese cotto per 10 ore con tagliatelle Barilla (boicottare grazie!!!) e bollito.
Panettoni e Pandori da noi possono anche maricire, preferiamo la Veneziana senza canditi della pasticceria di un pasello vicino al nostro, che costa la bellezza di 22 Euro.
Il mascarpone non sappiamo farlo, ma meglio così, che fa sempre correre al cesso.
A tavola saremo solo in tre, perchè ormai tutti in famiglia hanno litigato e nessuno cede al luogo comune “A Natale si è tutti più buoni”, piuttosto:
“Ti ha chiamato la zia?”
“No!”
“Tu l’hai chiamata?”
“No!”
“Stronza!”
“Chi?
“Tutti e due!”
“Allora è plurale!”
Quando ero piccolo invece il Natale era delirante.
Mia nonna iniziava a cucinare dieci giorni prima per sfamare le 20 bocche che sarebbero arrivate.
Faceva la pasta al forno, i tortelli in brodo, l’arrosto, le braciole, la pizza, il coniglio e l’insalta, perchè lavava via tutto.
Poi a tavola mangiavano come delle locuste mentre io perdevo tempo davanti allla tv con le repliche di Fantaghirò.
Dopo il caffè si aspettavano i parenti che non ci stavano a tavola. E via con frutta secca, datteri, mandarini, arance, croste di pandoro e cioccolatini.
Pisolino veloce e subito un giro di tombola.
Ma l’idillio durava poco, perchè tempo 4 minuti tutti cominciavano a litigare per i motivi più futili: perchè io ho lavato i piatti, perchè io ho pagato i salumi, perchè non sai giocare a carte, perchè io ho buon gusto, perchè non capisci un cazzo.
Mia nonna metteva tutti a tacere con un “Giochiamo a mercante in fiera?” e per qualche ora la pace tornava a regnare.
Solo una volta abbiamo organizzato un pranzo di Natale a casa nostra. E mia mamma si è fatta venire 40 di febbre.
Ho passato tutto il tempo a fare il cameriere e a tenere a bada i cani, per paura che sbranassero i miei cugini leghisti.
Ma una cosa me la ricordo bene. Mia zia dopo essere andata in bagno, per coprire l’odore di carogna, aveva spruzzato mezza boccetta di profumo Cartier da 180 mila lire.
Natale ha spesso la stessa fragranza, da me costa un po’ di più!
Il Portinaio
Qui sotto un articolo interessante di Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini noti anche come i cuochi di Gesù!
2 commenti
priscilla
dopo questa lettura mi sento proprio meglio, non ho fatto l’albero e passerò il natale fuori casa, forse servirà a dare un po’ d’aria a questo vecchio materasso che è diventato il natale.
i piace leggerti anche se a volte ci sono parole o piccoli modi di dire che mi fanno sentire inadeguata come quando “Tengo” alcune posizioni Yoga.
https://www.youtube.com/watch?v=Zy3Qd-JwKj8 Buonatale!
Portinaio
Grazie Priscilla…non sentirti inadeguata…semmai lo sono io! 🙂
Non mangiare troppo durante le feste!