MAI ANDARE ALL’IKEA DI DOMENICA (Ho detto mai!!!)
Drin drin
“Mamma cosa vuoi?”
“Come facevi a sapere che ero io?”
“Sono cinque anni che ti ripeto che se memorizzi il numero nella rubrica del cellulare appare il nome di chi ti sta chiamando”
“Questa è stregoneria!!!”
“Ma non guardi Domenica Live come tutti i comuni mortali?”
“No! Dopo aver saputo che Signorini andava a letto con la Marini ho deciso di cambiare canale e religione”
“Vuoi venire all’Ikea con me?”
“No! La Svezia non mi piace”
Passo tutta la settimana a chiedermi un sacco di perchè.
Perchè Lorella Cuccarini alla sua età ha ancora bisogno di popolarità sfanculando la regina della televisione meglio nota come Raffaella Carrà? Perchè nei talk show politici ci sono sempre le stesse facce a ripetere le stesse cose alle stesse persone? Perchè le case popolari sono vuote? Perchè pagano a 90 giorni per un lavoro fatto adesso? Perchè esiste il fuori gioco? Quando invece dovrebbero chiamarlo “Sono stato scaltro e sono corso in area di rigore da solo per fare goal”.
Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto al cinema”.
“Figliolo lo sai che tuo padre soffre di cistite e poi a me manca l’aria”
Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto a fare shopping”
“Io non vengo in quei negozi di sottomarca dove vai tu!”
Poi arriva la domenica e penso: “Quasi quasi oggi sto con la mia famiglia e la porto all’Ikea”
L’avessi mai fatto.
Mia madre, come tutti i suoi parenti, a seconda del negozio dove entra diventa un’esperta.
E’ una stilista di alta moda se va in una boutique, una light designer nel reparto illuminazione di Leroy Merlin e ovviamente Interior Designer in qualsiasi mobilificio.
Io sono quello che non capisce niente, che poi me lo dice in maniera più volgare.
E’ rimasta folgorata dall’Ikea, nonostante l’avessi avvertita del casino che avremmo trovato.
All’ingresso adesso c’è un cartello gigante con un cane che dice: “Sei responsabile dei miei bisogni”.
E infatti ho visto uno Schnauzer nano, un bouledogue francese e un meticcio pisciare di nascosto negli allestimenti degli appartamenti da 40 metri quadri.
Ma non ho fatto lo spia!
La malattia dell’interior designer dev’essere molto contagiosa perchè appena varcati il parcheggio il virus si manifesta.
“Antonio il rosso stucca preferisco il bordò”
“Ammè piace il rosso”
“Ma ti ho detto che non va bene con il mobile della nonna carta da zucchero”
“E allora vaffanculo!”
Ikea è super attrezzata. Ha il bar, il ristorante, il bagno per i maschietti e le femminucce, il bancomat, l’area fumatori e da oggi anche un buon avvocato divorzista.
I bambini possono essere abbandonati nel locale schiavitù di fianco alle scale mobili. Verranno venduti come ripieno per i cuscini e sacrificati alla dea Malm golosa di sangue giovane.
Ogni tanto si sente una voce amorevole che ricorda quanto l’Ikea sia carina con i suoi clienti:
“Gentili clienti vi ricordiamo che al bar ci sono i nostri biscotti allo zenzero. Venite a provarli”
ma anche quanto siamo una manica di stronzi:
“Il propietario della Lancia Y color grigio targa XD1090 è pregato di sposatarla dall’area disabili”
I nomi dei mobili sono un altro problema da risolvere. Va bene che siete svedesi e ci tenete alla vostra identità però è ora di internazionalizzarvi.
“Figliolo mi piace molto il letto Svelik”
“Manca una V”
“Svelikv”
“No in mezzo!”
“Svevlik”
“Un po’ più a destra…”
“V come vaffanculo!”
La parola più usata all’interno dell’Ikea è Klippan la seconda ovviamente e fanculo.
Tra le novità che hanno lasciato sconcertata mia madre c’è il guardaroba Ikea Ps 2014
Una gabbia per furetti in calore con dei quadratini colorati che non hanno senso.
Un ricettacolo di polvere, dove ragni possono espandere le loro ragnatele senza chiedere il condono. Ingombrante, inutile e senza senso.
Comunque l’Ikea deve odiare tanto i neonati.
Il seggiolone Leopard è stato ritirato dal mercato perchè le chiusure a scatto rischiavano di rompersi facendo cadere l’infante per terra, che nel frattempo le avrebbe potute raccogliere ingoiandole sedutastante e con l’altra mano libero di strozzare il fratello gemello con il filo della lampada Smila e venire infine sotterrati sotto la struttura a soppalco Svarta, che non è il nemico di Xena, ma un letto. Magari il tutto in un quartiere dormitorio, riportando in auge il probelma delle periferie.
Ecco perchè l’80% dei bambini proletari dorme nel lettone con i genitiroi. Per non morire.
Io non mangio all’Ikea. Dopo lo scandalo della carne di cavallo nelle polpette di “gufo” ancora meno.
Su TripAdvisor la gente si diverte a massacrare tutti i self service dell’Ikea d’Italia.
A dire il vero il salmone non è male, ma la salsa di vomito di gatto non mi piace proprio. La pasta è un disastro, i dolci un benvenuto nel mondo dell’insulina.
Però mia madre è una schifiltosa quindi non ha neanche notato l’area ristoro.
“Ma perchè vendono un tappeto con disegnato un gorilla?”
“0_o”
Forse in Svezia non hanno mai visto gli animali. Anche i gufi sono qualcosa che li ricorda, ma non appartenenti alla specie dei volatili.
“Mi piacciono queste candeline…potremmo metterle sulla tomba della nonna a Natale”
“Non vedi che è un tirapugni cammuffato da decoro natalizio!”
Nonostante l’ufficio marketing sia vincente e creativo le lenzuola che sceglierete saranno sempre lucide, i bicchieri in offerta si romperanno entro la fine del mese successivo e le piante moriranno dopo la seconda annaffiatura. E’ dimostrato dai ricercatori dell’Università degli Umpa Lumpa!
Alla fine io compro solo i tovaglioli colorati e lo scolaposate Ordning, perchè si ossida ogni cambio di stagione. (Nonostante lo lavi con l’acido muriatico)
“Sono molto soddisfatta di questo giretto”
“Hai visto quanta gente?”
“Sì! Mi è venuta un po’ di claustrofobia”
“Andiamo a casa?”
“Vorrei vedere anche Mondo Convenienza!”
“Ti prego abbi pietà di me! Come fai ad entrare in un posto dove vendono un letto che si illumina?????”
Il Portinaio
Un commento
elena
io voglio andare all’ikea con il Portinaio e vorrei anche sua madre.