MAESTRA NON HO FATTO I COMPITI PERCHE’ E’ MORTA MIA ZIA
Ieri mentre festeggiavamo il compleanno di uno dei miei parenti stretti è arrivata una notizia triste.
“E’ morta la prozia!!”
Le reazioni a tavola.
Mia cugina:
L’altra mia cugina:
Mia zia:
Mia mamma vedendo che nessuno si disperava a tavola:
e fantasticando su vendette private durante il funerale:
L’altra mia zia pensando subito al dress code:
Io:
Della mia prozia ho un ricordo molto nitido. Era moderna.
Forse la più buona del gruppo.
Ultima di cinque figli, fu costretta a sposare il marito della sorella defunta, morta di parto.
Una tragedia.
Il vedovo rimasto solo con un bambino non sapeva cosa fare.
“Dai sposalo tu. Poverino non vedi come soffre. E poi ha già un figlio. Così non ingrassi”
“Ma io non lo amo?”
“Beh neanche noi”
Suo nipote diventò improvvisamente figliastro, una stepchild adoption del dopoguerra. Si usava così all’epoca, sistemare certe disgrazie con delle nozze combinate.
Dopo aver avuto due bambini però fu la mia prozia a rimanere vedova.
E che cazzo! Doveva aver pescato la pagliuzza più corta.
Dopo anni di lutto si maritò con lo zio Tonino, da cui ebbe altre tre figli.
Non guardavano mai la televisione?
Mia mamma adesso ha 300 cugini sparsi in tutta Italia.
Al funerale non capivo il grado di parentela dei presenti.
“Chi è quello?”
“E’ tua cugina di terzo grado”
“Mai vista…”
“E’ la figlia della sorella di tuo nonno avuta in seconde nozze”
“E quello?”
“Non ho gli occhiali, non ci vedo da lontano. Ma dovrebbe essere il figlio minore della sorella di tuo nonno”
“Cretina è la statua di San Luigi”
“Scemo blasfemo!”
Il funerale è stato noioso. Il prete, accompagnato da due chierichetti in sovrappeso, parlava a vanvera senza nessuna parola di conforto. Si vedeva benissimo che non conosceva nessuno.
Tre vecchie davanti a me cantavano a squarciagola, forse erano lì per riempire le prime file.
Tra le più eleganti c’erano mia zia e sua cugina e ovviamente mia madre. Tutte e tre in pelliccia.
La cosa più oltraggiosa che è successa durante la messa è stata quando mi si è rotto il bottone dell’impermeabile ed è caduto per terra. Ha fatto un rumore fastidioso che ha zittito per un attimo il prete.
E’ finito in mezzo alle gambe di un’anziana, che mi ha guardato come se fossi un maniaco quando ho cercato di farmi strada fra le sue autoreggenti.
Per il resto manco uno svenimento, un urlo. Non ci sono più le prefiche come una volta. Ormai i funerali dei miei parenti stanno diventando una noia mortale.
Le grandi assenti erano le sorellastre di mio nonno.
Scusate mi dicono dalla regia che una è morta.
Ripeto.
La grande assente era la sorellastra minore di mio nonno. Zitella, arpia e tirchia.
Tutti i nipoti non vedono l’ora che lasci questa terra per raggiungere il Padre in cielo. Perchè pare abbia un bel gruzzoletto in banca, che diviso fra tutti dovrebbe fruttare ad ognuno 4 Euro.
Ormai soffre di demenza senile. Alla notizia della morte della sua sorellastra pare abbia risposto con un “Mi compri dei Pavesini?”.
Siccome il funerale era in un piccolo paesino nella provincia di Como, siamo riusciti a fare anche il corteo senza intralciare il traffico.
A un certo punto il chierichetto cicciottello ha iniziato a perdere sangue da naso. Ma non è morto.
E’ stato soccorso dal nonno e portato a casa.
Uff! Neanche la scena splatter.
Qualcuno mi ha chiesto “Scriverai qualcosa?”
“Beh se ti spogli su una tomba e balli l’alligalli potresti darmi un buon argomento”
Ho percepito distanza e un po’ di freddezza fra i prenti.
Come nella politica durante i funerali si trama sotto l’altare. I sussurri non sono preghiere, ma pettegolezzi. Tranne mia mamma che ho dovuto prenderla a gomitate perchè urlava il padre nostro manco fosse a un karaoke. Ma lei ha questa forma di competizione in chiesa.
Mentre camminavo tra i fiori sentivo “Hai sentito che le ha rubato i soldi?” “Stronza non mi hai invitato al matrimonio di tuoi figlio” “Quello l’ho sempre aiutato e ora non si ricorda più” “Non ti fai mai vedere”.
Dovrebbero rivedere le esequie. Sarebbe bello obbligare tutti a spendere una parola in ricordo del trapassato e a cucinare.
Ma la questione eredità è sempre un’ombra sul dolore di una perdita. Lo strappo dell’anima dura giusto il tempo della comunione, poi s’iniziano a strappare assegni. O a litigare! 😛
A Luglio ho un matrimonio. Se tutto va per il verso giusto scoppierà una rissa! 🙂
“Ciao! Ti ricordi di me? E’ proprio vero che ci si vede solo ai matrimoni e ai funerali”
“Finchè sono i tuoi a me va bene!”
Il Portinaio
Un commento
Alan
Sembra un estratto dalla sceneggiatura di “Quattro matrimoni e un funerale”…
Onestamente questo tuo pezzo mi fa pensare ad un articolo letto qualche giorno fa; si raccontava di un anziano morto in completa solitudine, la funzione religiosa è stata pagata dall’agenzia funebre, mossa a compassione. Unici astanti i dipendenti stessi dell’agenzia. Sui social la gente si è sprecata in commenti come “Poverino!”, “Che brutta fine” o “Che tristezza, nessuno dovrebbe finire così..”. Francamente, in questo stesso momento mi soffermo a riflettere su quale concreta differenza ci sia fra un funerale in solitudine ed un funerale i cui presenti sono pronti a giocarsi a dadi le tue vesti, a chiaccherare del buffet o a sparlare del parente di turno. Quasi tutti siamo soli ma in pochissimi sembrano rendersene conto. I rapporti interpersonali di oggi appagano solo superficialmente ma sono spesso fondati sull’effimero, sull’ipocrisia, sulla forma oltre la sostanza.
Detto questo, caro Portinaio, gentilmente mi avverta tempestivamente se arriva corrispondenza a me destinata. Dopo tanto girovagare penso proprio che mi fermerò un pò qui..