L’ELEFANTE ASSASSINO
I miei parenti ormai sono in quella fase “malattie e previsioni meteo”.
Mia zia d’estate dice sempre: “Mamma mia che caldo” e d’inverno: “Dio che freddo”.
L’altra mia zia invece non ti saluta nemmeno, parte subito con la lista delle malattie e dei medicinali che ingurgita come fossero Zigulì.
Non c’è speranza, anche noi diventeremo così: dei meteorologi malandati.
Mia madre quest’anno è diventata la regina dell’indisposizione. Le sue foto con la parrucca post chemio hanno avuto più like di un post di Chiara Ferragni.
Ora che tutto il ciclo di cure sta finendo e che la guarigione rischia di toglierle lo scettro trema dalla paura. Come farà a rimanere sul podio delle inferme?
Ci ha messo un secondo.
Domenica scorsa è andata a un matrimonio.
Le avevo consigliato delle scarpe comode, perché si sa che i piedi si gonfiano come porchette durante la cerimonia, ma lei non mi ha ascoltato. Durante il karaoke è scivolata e si è scassata il menisco. Non contenta ci ha messo il carico da 90.
Mentre si preparava per andare all’ospedale e farsi trecento visite è scivolata in bagno.
Come ha fatto?
Stava indossando delle calze velate sexy, perché il suo sogno è sempre quello di incontrare un medico affascinante. Scherzo, stava indossando dei gambaletti in lycra che sulle piastrelle hanno lo stesso effetto dei pattini a rotelle.
“Figliolo non puoi capire sono piena di sangue”
“Tu è il papà dovreste prendervi cura l’un l’altra e non cadere sempre sugli angoli dei tavoli”
“Ora mi stanno mettendo i punti”
“Ma dove?”
“Sul culo!”
“Perché?”
“È colpa dell’elefantino”
Io non capisco.
Quale elefantino?
Noi avevamo dei cani e un furetto. Possibile che in questi tre giorni i miei genitori abbiano adottato un pachiderma mannaro?
Forse meglio richiamarla.
“Scusa, ma questo elefantino che ti ha fatto?”
“Ho 4 punti sul sedere e la mano fasciata”
“Non ho capito la dinamica”
Gli anziani quando devono raccontarti i loro problemi iniziano dal principio.
“Mi sono alzata stamattina e ho fatto una bella colazione che consisteva in pane, burro e marmellata, ma quella senza zucchero, era in offerta all’Esselunga. Poi ho bevuto un goccio di latte vegetale, quello che mi hai consigliato tu, se devo dire la verità sa un po’ di cartone, ma con un goccio di caffè assomiglia a un cappiccino vero. Poi ho riposto le tazzine nella lavapiatti. Sto usando un prodotto buonissimo per lavare: il Finish liquido all’aceto”
Click!
Le ho appeso.
Forse meglio telefonare alla mia vicina, se non ci fosse lei a quest’ora sarei già morto.
“Maria, puoi dirmi gentilmente cosa è successo a mia madre?”
Pare sia andata così.
La sventurata si stava vestendo al gabinetto. Per indossare le calze si è appoggiata con il sedere al lavandino, poi imitando Kim Basinger in Nove settimane e ½ ha cominciato a infilarsi le calze, rimanendo a un certo punto su una gamba sola.
È caduta portandosi dietro asciugamano e spazzolini.
“Ma sto elefantino?”
Mia mamma è caduta sullo spazzolone del cesso in ceramica che ha la forma di un cucciolo di elefante, la proboscide si è spezzata in due tagliandole il dito medio e una scheggia della coda è finita dritta nel suo deretano.
4 punti, braccio fasciato e ultima puntura di ormone-terapia.
La regina delle malattie non vuole ancora abdicare.
Sono tornato! Scusate l’assenza, ma provate voi a star dietro a tutti i parenti malconci! 😛
Il Portinaio