LA PEDULA, LA PIANELLA E IL CARRELLO – LE CRONACHE DEL MAGAZZINO
Milano 20 Ottobre 2009
“ Scusi avete i Mammut?”
“ Signora non siamo al Jurassic Park! Questo è un negozio di scarpe”
Quante ne ho incontrati di clienti così?
A migliaia!
Io, da vero portinaio, ho annotato tutto, perché sapevo che un giorno i miei appunti sarebbero tornati utili!
Ho passato 6 anni della mia vita a vendere scarpe da ginnastica, sognando il Giappone e cercando la mia strada!
Il negozio dove lavoravo era abbastanza grande, tre piani definiti come i gironi dell’inferno!
Il primo: l’avarizia, perché alla cassa non erano concessi sconti, se non durante i saldi.
Il secondo: gli iracondi, perché i litigi migliori e le polemiche partivano sempre da lì!
Il terzo: i barattieri, perché quelli che ci lavoravano avevano scambiato il loro cervello con due palline da tennis.
Noi commessi del primo piano eravamo sempre guardati a vista dal nostro direttore che, forte della sue esperienza millenaria, riusciva a vendere espadrillas demodè alle suore, spacciandole per scarpe da corsa.
La mia collega P. mi lasciava sempre in balia degli stranieri.
Uno: perché credeva che io sapessi 7 lingue, tra cui il rumeno, il tunisino e il cinese, due: perché le
avevano innestato una schiena di cristallo, quindi al solo piegarsi si spezzava.
P: “ Gabry sono arrivati i tuoi amici”
G: “ Amici? Ma sono Cinesi”
P: “ Ah, tanto sono tutti uguali, cinesi, giapponesi, filippini”
“Scusa, io voLeLe scaLpe”
G: “ Arrivo io Xiao Mei”
P: “ Conosci il suo nome?”
G: “ P. fatti un giro nel reparto Geox, così magari ti respira il cervello!”
“ Io voLeLe scaLpe pampina”
G: “ Certo Signora cosa preferisce? Puma? Nike? Adidas?”
“ Io voLeLe peL pampina”
G: “ Ok, quindi le vuole rosa?”
“ Io voLeLe pompino”
G: “ Guardi se va alla cassa ci sono le mie colleghe per queste cose”
Ancora di più m’inquietavano gli Italiani, soprattutto quelli del sud, che ovviamente erano di mia “proprietà” quando entravano in negozio!
Ho avuto clienti che traducevano quello che le madri anziane dicevano.
“ Ma’…che vo’?”
“ Vurria i Scappi che cunnu taccu un po’ alto pi stari all’inpiedi”
“Ha detto che vorrebbe delle scarpe comode”
G: “ ( Veramente ho capito che voleva delle scarpe con un po’ di tacco alto per stare in piedi)”
I bambini invece sono quelli più malleabili, perché non hanno mai le idee chiare e se fai la voce grossa ti ascoltano!
G: “ Ciao bambine siete qui per comprare le scarpe?”
“ Sì…quelle da 5 anni”
“ Sì…quelle rosa”
G: “ Bene rispondete in coro…come vi chiamate?”
“ Rosa…Montalbano”
“ Rosa…Montalbano”
G: “ Che carine, siete gemelle?”
“ No siamo cuGGGine, ci chiamiamo come la nonna Rosa”
“ Sì, come la nonna Rosa”
G: “ E ditemi dov’è la mamma?”
“ Alla Standa?”
G: “ ????”
“ Ha detto di aspettare qui”
G: “ La mamma vi ha lasciato da sole in negozio?
In effetti eravamo posizionati in modo strategico, di fronte ad un supermercato e di fianco ad una rete televisiva locale!
Memorabile fu, quando trovai Maurizio Mosca in magazzino che vagava, come un non vedente, cercando l’uscita!
Mia mamma mi ha sempre insegnato che un bravo commesso deve avere sempre il sorriso sulle labbra, anche davanti alle richieste più assurde o alla maleducazione della gente.
Io, invece, elaboravo la soluzione più creativa e poi rispondevo.
“ Scusa avete infradito da pomeriggio?”
G: “ No mi spiace abbiamo solo quelle da sera!”
“ Scusa avete le zoccole?”
G: “ Certo se va al piano di sotto ce ne sono almeno tre!”
“ Ma le Nike che avete sono originali?”
G: “ No le compriamo al mercato nero per finanziare Bin Laden”
“ Avete scarpe leggere che mio marito puzza coi piedi?”
G: “ No, Mi spiace signora, ma se va in bagno c’è il sapone!”
A volte capitava di non capire del tutto le richieste, ma io ce la mettevo tutta per soddisfare ogni esigenza.
“ I kiwi li avete?”
G: “ Mi faccia pensare…di che colore lo vuole?
“ Blu”
Ragionando sulla risposta e ridendo sotto i baffi, capivo che questa non cercava un fruttivendolo.
G: “ Per cosa le serve?”
“ Per la pioggia ovviamente!”
G: “ Cercava un K-way signora?”
“ E io che ho detto?”
Anche la televisione entrava prepotentemente in negozio.
Stai pur certo che se qualche “Amico di Maria” o tronista si metteva una scarpa, il giorno dopo mi ritrovavo schiere di ragazzini pronti ad emulare il loro idolo!
“ Le avete le scarpe di Costantino?”
G: “ ( Come ti manderei a cagare) Forse è Costantino che ha le nostre scarpe, ma dimmi come sono?”
“ E che ne so! Sono quelle coi pistoni che ammortano”
G: “ ( Chissà se hai finto le scuole medie?) Intendi le Shox?
“ Si quelle che scioccano!
G: “ ( Io sono scioccato per come parli)
“ Hai il 45 bianco?”
G: “ No mi spiace, ho solo il 43 nero”
“ E il 44 bianco?”
G: “ No, ti ripeto, ho solo il 43 nero!”
“ E il 46 bianco? Magari le avete giù in cantina?
Ho imparato che la gente non ti ascolta!
Guarda la tv ed è senza una propria opinione.
Se servivo un marocchino, che comprava due paia di scarpe, per poi spedirle ai poveri fratelli all’estero, nessun’altro dei clienti si avvicinava, manco stessi trattando con dei fornitori di Al Quaeda.
Sono passati 6 anni!
Quante scarpe avrò venduto?
Fine primo volume.
Gabry
22 commenti
angela
ha ha ha ke grasse risate!!!
dolcezza hai descritto proprio bene quello che succede in negozio!!!
attendo il prox capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Portinaio
Glo!!! Mi rubli le battute!! Ma vedo che hai memoria…
Gloria
hai dimenticato la Champignon!!!!!!!!!!!!!
Alessandro
BELLA
FRANZ
Leti !!!! Che sorpresa!!! Cmq questa è la nuova residenza di Odoardina….d’altronde la follia non è molto diversa….e non ci ha mai abbandonato…
Abi5: Adidas Forever
dario e cinzia
grande Gabry! ci sembra di conoscerlo il posto…..!
Silvia
@Marco: non appena mi dimetto, perchè prima o poi spero di poter far altro nella mia vita, giuro che racconterò tutto!! Gli over 120 kg sono clienti unici!! troppo simpatici per essere dimenticati!
Marco
Eheheh sarebbe bello saperne di più,,,, poi in un centro estetico immagino che ridere
leti
… mentre leggo immagino il tuo “teatrino” dal vivo. devo dire che concordo con la martuzza, anche noi commesse del corso magenta ne avremmo da raccontare! ma come cantastorie tu sei il migliore ( a parte che non sei ancora venuto a vedere sahara!). baci baci ( e uno speciale a franz! era tanto che non mi ricordavo di ABIELE5 e annessa odoardina!)
Luca Sperelli
Odio entrare nei negozi di scarpe, perchè ogni volta quando il commesso ti chiede “Che numero?”, e io rispondo sottovoce “47”… loro urlano: “47!? Mi sa che non lo abbiamo…”. Per non parlare poi della FootLocker dove i commessi si “passano” le scatole delle scarpe tirandole in aria a 10 metri di distanza!! E allo stesso modo si scambiano le informazioni: “Luciano! Guarda mo’ se chai il 47!”… e tutti nel negozio si girano a guardarti… -_-‘
Portinaio
@Franz prometto che la prossima volta che morirà Michale Jackson non te lo dirò più! Perchè è ancora vivo!!!
@ Alessandra conosciamo qualcuno che ci possa introdurre? Beh sì…
alessandrina
gabri, io ti adoro!ho pensato…e forse saranno già in tanti ad avertelo detto, o forse tu stesso lo pensi, ma nn l’hai ancora ufficializzato al mondo intero…insomma, ke ne pensi di presentarti ad una rivista, nn so , tipo, vanity fair ed aprire una rubrica tutta tua….quella, appunto del portinaio d’altri mondi…e ogni settimana affrontare un tema della società italiana dal tuo pnt di vista…..forse per te è banale, forse a te basta scrivere e curare questo blog e via…ma io credo ke faresti scompisciolare di risate un casino di lettori…ma ke soprattutto accenderesti l’attenzione sui nostri piccoli difetti italianotti, insegnandoci a riconoscerli e scansarli…con la tua frizzante ironia!
ke ne dici?
marta
Gabry,
come ti capisco! 🙂
5 anni di onorata carriera da disco-commessa mi hanno aiutato a non stupirmi più di nulla…..
Baci
marta
FRANZ
Solo una volta mi hai fatto piangere nella mia vita.
Il resto con te è una risata unica.
Grande AbieleFive
FRANZ Production
Morfeonauta
Io adoro l’interprete che c’è in te e voglio un kiwi, ora! 🙂
Microbo_Calamita
già, la bellisssima presenza.
ebbravo. 😉
Portinaio
Stefano dimentichi la bella presenza!! 😛
stefanorfeo
Queste immersioni nella varietà umana sono fantastiche! Una dimostrazione che per fare bene il commesso bisogna saper vendere, ma anche essere un conoscitore di lingue e dialetti, uno psicologo, un pedagogo, un mediatore culturale e molte altre cose ancora…
MILENA
Bella Gabry…mi hai fatto schiattare dal ridere!!! Certo che di clienti come noi non ne trovi più….mi ricordo ancora quella volta che mi hai detto: “non ti vorrai mica comprare quelle scarpe ? fanno caxxre”….
pi
grande gabri a quando il primo libro ????
Silvia
Divertentissimo, come sempre!
Ho sempre desiderato pubblicare qualcosa sui miei clienti ma ho paura che poi mi licenzino!! Lavoro in un centro di dietetica e una volta ho detto ad una signora che se adorava così tanto il pandoro, per una volta, avrebbe potuto fare una piccola trasgressione. La settimana dopo la signora aveva preso due chili ed era furibonda. Quando le domandai quanto pandoro avesse mangiato rispose con una naturalezza disarmante: “Uno intero, tutto in una volta, me lo ha detto lei!!”
Conca
Mi fai sempre sorridere 🙂