INCREAMYNATO
“Mamma cosa posso fare?”
“Non mi rompere i coglioni sto facendo lo spezzatino”
“Ma ci sono 40 gradi!”
“Che hai da lamentarti?”
Così chiuso nella cucina di mia madre, che sembrava più un safari che una Scavolini, le ho racconato del diverbio colorito che ho avuto con le Cosplayer.
“Che sono ‘ste Cosplei?”
“Si dice Cosplayer!”
“Che fanno nella vita?”
“Non lo so…per ogni tanto si travestono e vanno alle fiere dei fumetti”
“Frequenti delle travestite?”
“Ma no! Quello era Marrazzo!”
“Allora delle trans?”
“Noooo! Quello era Lapo Elkann…ma anche Marazzo!”
Come faccio a spiegare a una perfetta somara in materia il concetto di Cosplayer!
“Senti guarda questa foto…ci siamo io e delle monelle vestite da…”
“Scusa??? Ma quella va in giro con il body infilato così nelle parti intime?”
“Nooooo! Zitta che mi hanno messo il wanted su tutta la rete!”
“Uonte?”
“Se vabbè ma le hai finite le elementari?”
Vi risparmio la scena di mia madre che mi insegue con il tubo della maionese cercando di colpirmi sul viso.
Non ho mai fatto una rettifica dei miei post, ma siccome ieri sera, sulla mia pagina Facebook, è scoppiata una guerra in costume fra me, Creamy, Duenote, Yu e Jeeg robot, forse potrei spiegare bene che idea ho del Cosplay.
Magari potremmo fare pace e uscire tutti insieme. Per poi finire a picchiarci con delle bacchette di legno e dei mattarelli da cucina!
Ho sempre pensato ai Cosplayer come a persone un po’ sganciate dalla realtà.
Infatti a inventarsi questa usanza di interpretare i personaggi dei cartoni animati sono stati i giapponesi, popolo di gente bizzarra che nasconde dietro i travestimenti il proprio grandissimo disagio esistenziale.
…Dio che roba profondissima (ma avrà un senso?) che sto scrivendo!!
“Allora chi sono ‘ste escort?”
“Cosplayer!! Cristo! Modera i termini!”
“Wikipedia dice che sono un fenomeno giapponese. Il nome dovrebbe nascere dalle parole – costume e play”
“Chi è Vichipedia? La tua colf?”
“Sì! La pago 8 euro all’ora”
Mai fidarsi di chi deve interpretare la vita di un personaggio che non esiste per sentirsi qualcuno.
Me lo ripetono sempre.
Eppure in quell’ambiente anch’io ci sguazzavo.
Quando sono andato a vivere da solo, mi sono accorto però che la mia casa assomigliava ad un campo giochi di un paranoico con la sindrome di Peter Pan.
Accumulati e sparsi in ogni angolo c’erano oggetti che mi ricordavano qualcosa che non tornerà più: l’infanzia. Quando aspettavo trepidante che mio padre mi portasse dieci pacchetti di figurine dei mondiali Mexico 86; quando fremevo nell’attesa che arrivassero le 16:00 per vedere quella cazzo di trasmissione che era Bim Bum Bam.
C’è un ricco mercato fondato sui ricordi: fiere, eventi, negozi e bancarelle dove sono pronti a venderti a caro prezzo gadget che hanno valore solo per la loro capacità di accendere la tua memoria e che compri convinto di poter rivivere in eterno i momenti più spensierati del tuo passato.
Con i tuoi soldi, i venditori ci pagheranno le bollette mentre tu rimarrai frustrato in camera a pettinare quella bambolina da collezione.
Dimenticherai di avere cura di te.
Se la tua fisicità non è quella di Lamù, allora di nascosto ti guarderai allo specchio e piangerai perchè la Dea Atena non ha esaudito il tuo desiderio di dimagrire.
Ma non ti fregherà un cazzo di andare dal dietologo, perchè costa troppo e quei soldi vanno spesi meglio: bacchette magiche, portachiavi, magliette e gashapon!
E intanto gli anni dell’infanzia si fanno sempre più lontani, e cristallizzato in una bolla temporale, smetti di vivere il bello dei tuoi anni continuando a guardare indietro invece che puntare avanti.
Anch’io mi rifugiavo in quella bolla per non guardare in faccia alla realtà. Facevo finta di niente quando mio padre sembrava stesse per morire, e aspettavo che i magici bon bon di Lilly lo riportassero indietro nel tempo a quando era in piena salute.
Nascosto dietro alle pagine di un fumetto guardavo mia madre piangere, gli amici crescere ed andarsene e il mio paese andare alla deriva.
Chiudevo gli occhi e Doraemon mi proteggeva.
“Quindi mamma cosa fanno questi cosplayer?”
“Se sono amici tuoi…saranno deficienti”
“No! Si travestono da CA…CAR…”
“Carrefour!”
“Mi sa che sono proprio figlio tuo!”
Poi una mattina ho tolto dalle mensole tutti i miei miei oggetti e li ho chiusi in una vetrina, come in un vaso di Pandora.
Quando ne ho voglia me li guardo e mi lascio trasportare dai ricordi. Ma non permetto più che abbiano il sopravvento ossessionando con la loro presenza ogni istante della mia giornata.
Quello che siamo oggi è conseguenza di quello che abbiamo vissuto ieri. Ma non possiamo restare prigionieri del passato.
Arriva sempre il tempo di liberarsi di Peter Pan.
In fondo quel ragazzino volante li teneva prigionieri i bimbi senza famiglia che lo seguivano sulll’Isola che non c’è.
Impariamo ad andare avanti, ad affrontare le difficoltà del mondo degli adulti.
E impariamo ad accettare e a ridere delle nostre debolezze e manie accogliendo con ironia anche le critiche più feroci.
“Senti figlio mio non è ora che inizi a crescere?”
“Mi sono fatto crescere i baffoni!”
“Pirla! Comunque la tua parrucca di Mirko dei BeeHive l’ho buttata!”
Tralascio la descrizione della scena in cui torturo mia madre solletticandola con delle aringhe affumicate e minacciandola con una zucchina modificata geneticamente.
Credo che i Cosplayer appartengano a una religione e immagino che il loro dio sia Goldrake o forse Heidi.
Alcuni sono refrattari al sapone, altri all’ablazione del tartaro.
Alcuni sono molto bravi a cucirsi i costumi, altri usano le mantelline da parrucchiere per impersonare Dracula e invece di fare paura risultano patetici.
Da vicino nessuno è normale! Ma molto spesso i Cosplayer non lo sono neanche da lontano.
Guai a ironizzare sul loro operato, attaccarli e fare battute da bar sport.
Perché va bene insultare zingari e marocchini, ma i cosplayer no!
Loro sono anime innocenti, non fanno del male a nessuno. Anzi danno lavoro ai negozi di scampoli e fanno girare l’economia!
Vivere nel loro mondo è bello. Non c’è la disoccupazione, la crisi economica, non esistono il razzismo e la violenza. E’ tutto rosa, verde e giallo!
Una volta un amico che fa l’autore per una nota trasmissione televisiva mi disse: “Oggi facciamo la diretta dalla Fiera del fumetto, ti piacerebbe”.
Sapeva della mia passione per la cultura giapponese (cultura non solo cartoni!!) ma ha continuato ad infierire. “Andiamo a vedere quegli sfigati che sfilano vestiti da cartoni animati”
Mi sono sentito tirato in mezzo. Io che mi ero incoronato difensore e paladino dei nerd.
Sul mio blog avevo pubblicato QUESTO post dove raccontavo una giornata al Lucca Comics.
Ci sono anche due foto che mi ritraggono con dei Cosplayer.
Nella prima sono con una donna davvero discinta e un po’ oltraggiosa, alla quale tutti davano della poco di buono!
L’avevo scelta perché era la più coraggiosa: nonostante i commenti pesanti e gli apprezzamenti volgari dei passanti, lei rimaneva lì, orgogliosa e a petto in fuori.
Nella seconda sono con una ragazza che stava appoggiata a un palo, ferma ad aspettare che qualcuno la fotografasse.
Ma nessuno le rivolgeva lo sguardo, manco fosse affetta da qualche orribile malattia medievale.
Allora le ho chiesto gentilmente se potevamo fare una foto insieme.
Mi si è aperto il cuore quando l’ho vista commossa! E in verità lo stomanco mi si è un po’ ribaltato (però questo non dovrei scriverlo 😛 )
Le ALTRE foto le ho trovate su internet e non credo che siano state firmare liberatorie per farle pubblicare!
“Cosa stai facendo?”
“Ciao zia sto scrivendo una retti-fica”
“Per cosa?”
“Guarda qui!”
“Caro nipote posso dirti una cosa?”
“Sì però scandisci bene le parole e metti il verbo al tempo giusto!”
Sberla sul coppino!
“Stai sprecando il tuo tempo a rispondere a tre che indossano la parrucca!”
Merda! Adesso cosa rispondo alla zietta? Forse ha ragione, ma io sento di dover difendere le mie idee!
Sono così fragile e sensibile e questi attacchi così duri mi hanno davvero scosso…in più mi sento anche in colpa per non aver censurato subito il viso delle mie vittime, non ho fatto la raccolta differenziata nel giusto modo, stavolta sono stato prorio colto con le mani nella marmellata.
“Senti zia anche tu indossi una parrucca!”
“Sì! Ma io perchè sto facendo la chemio!”
Mia zia è più cinica di me! Fa della sua malattia un’arma a doppio taglio! Odia la gente che la commisera.
“Me la fai provare?”
“Sembri una signorina buonasera degli anni 70, però coi baffi!”
“E tu sembri Kojak!”
“E tu una travestita brasiliana”
“E tu una palla da biliardo”
“E tu Sofia Loren”
Siamo andati avanti per ore come dei Bimbiminkia!
Poi è intervenuta mia madre, che in un’altra vita doveva essere l’agente di qualche pornostar!
“Sto leggendo i commenti che ti hanno fatto ahahahahahah”
“Che ti ridi?!?!”
“Aspetta che me li scrivo su un foglio, così li userò contro di te quando mi prenderai per il culo sul blog“
“Provaci!”
“Iniziamo con la prima: Checca isterica baffuta!”
“Non sono baffuta!!!!”
“Non scopi da anni!”
“E’ tre giorni che non faccio all’amore…”
“Così tanto??? Io e tuo padre nei periodi d’oro lo facevamo due volte al giorno!”
“Mamma ti prego non voglio sapere le tue cose intime”
“La natura è stata cattiva con te”
“Ma sono figlio tuo!”
“Dai tranquillo te l’ha detto uno che ha tre menti”
“Questo commento non lo capisco…non è scritto in Italiano…vogliono anche picchiarti!”
“Mi trema la mutanda di Tezenis!
“Almeno l’hai lavata?”
Mai un evento ha scatenato in me tanta creatività e ispirato buoni propositi.
Prometto di far più attenzione a mia cugina che crede che uno yogurt nutra come una faraona ripiena.
Prometto di mettere all’angolo quel mio parente quando fingerà di non aver mai fatto turismo sessuale
Ma soprattutto prometto di divertirmi quando mi diranno:
– che indosso SCARPE di merda
– che sono un perfetto cerebroleso quando pettino la criniera dell’unico Mio Mini Pony che mi è rimasto
– che sembro un transessuale quando indosso le parrucche
– che se voto a sinistra quindi sono comunista mangiabambini
– che non voglio crescere “quindi lasciatemi in pace nel mio mondo tutto orsetti del cuore e Mazinga nostalgia”
E poi prometto che cercherò di non offendermi mai! Perché essere se stessi è proprio una magia che rende impermeabili alle critiche più feroci…e che ti fa curiosare nei cortili del cuore…scivolare dagli arcobaleni…aprire porte socchiuse ai confini del sole…Cristo ho la sindrome di Cristina D’Avena!
Ecco a voi il Portinaio che il dramma accetta con la bacchetta!
La prossima volta però spero che scelgano una foto che mi renda giustizia…che ne so…tipo questa! 😛
“Ti regalo aforismi da mercato rionale
sei una Barbie sfregiata da una felicità
parziale aiutata da flute di champagne” (Il Cile)
Il Portinaio
9 commenti
DylanDog_Torino
Minkia, mi sono scatasciato dalle risate!!!!
Gab!!!!! che ridere!!!!! Solo chi non ti conosce può avere una reazione come quella, smisurata e fuori luogo!!!!!
PS.
Voglio conoscere tua madre!!!!
Toshio
I Cosplayer hanno rovinato le fiere del fumetto, abbassando così il poco livello culturale che esisteva a queste suddette fiere. Aveva ragione Bonelli!!
Luca
Lucia ti prego risparmiaci i tuoi commenti da post femminista emancipata! Il Portinaio ha offeso un atteggiamento non le donzelle in questione. E’ abberrante poi che sia andato a una festa del genere! Ci saranno sempre uomini che faranno commenti da bar sport come donne che andranno a far cassa ad Arcore!
Lucia
Smart girls are sexy – quando lo lessi in giro per la prima volta fu molto confortante perchè pensai che presto o tardi qualcuno si sarebbe magari pure preso la briga di scoparmi, ma questa è un’altra storia – e le ragazze di spirito sanno bene come prenderle un po’ più sportivamente queste cose, quando capitano. Ma, caro Portinaio: essere una pupa è in generale faticoso – concetto fondamentale e trascurato, questo, su cui però si basa una buona pratica, che si chiama galanteria. Anche i cavalieri dello Zodiaco son certa mi seguiranno se ti dico: quando si parla di signorine, in futuro cerca d’esser più carino.
Alice
Gabri, la lente dell’ironia attraverso la quale guardi il mondo è ben più magica della bacchetta di Creamy 🙂 non fartela mai portare via da Pinopino.
<3
Marco
Stiamo ancora discutendo su un qualcosa che poi lascia il tempo che trova. Io ho fatto cosplay in passato e nel modo più assurdo che potessi: forse anche perché NON ci credevo, nel senso che volevo io stesso farmi due risate di me e poi perché, pur essendo un ragazzo (giuro, nonostante i miei gusti sessuali non ho mai avuto dubbi) bellamente me ne andavo in giro al Lucca Comics, coi miei amici, vestito io da Sailor Moon e loro da cosa cavolo gli piaceva di più. Mi han preso per il culo in 1000 e più? Sì, ahahah. Lo sapevo? Sì! E mi divertiva anche quello. Perché ero il primo a sapere quanto “surreale”, per essere delicato con me stesso, fossi. Che poi se proprio dovessi “prendermi male”… bah, girando sul web ti imbatti con niente in gente che si scambia foto di quelle che chiamano “Le Cosplay zozze”, dando quindi loro un’intenzione ben peggiore e facendo commenti davvero sessuali che ben poco hanno a che vedere con una qualche attinenza ironica, ma bensì con deiezioni varie e la certezza che queste persone altro non aspettano che essere prese nel peggiore dei modi, da figuri a cui DAVVERO se gli puzza solo l’ascella siam fortunati. Ma credo che anche voi siate ben a conoscenza di questa “realtà” o mi sbaglio? E per gli anni passati al Lucca Comics (Ah, io sono toscano, di Pisa. Quindi per me era proprio dietro l’angolo. Nda) mi imbattevo ogni volta sempre di più in gente che poi apriva un sottobosco di assurdo, dove la passione sacrosanta per manga (molto spesso solo quello, piuttosto che la cultura giapponese in generis) era tirarsi delle beate **** sulle foto (o meno) di ragazze vestite come Nanà o Lamù. Vabbè, anche Mary Poppins, che di manga ha ben poco. Ad oggi (e credo lo sappiate meglio di me) esiste ancora questa “rete di scambio” sul web, corredata dei suoi commenti poco edificanti. Molto meno di quelli che vi hanno offeso così tanto in questi post. Commenti che se poi non hanno una natura sessuale hanno come diadema lo sputarsi veleno a vicenda. Perché smettiamola di dire che tanto ci vogliam tutti bene ed è tutto bello: non pretendo di avere la verità in tasca e non mi interessa nemmeno, ma in un ambiente che per anni ho frequentato e NON pretendo di dire che conosco, mi son sistematicamente sempre ritrovato in mezzo a voltafaccia assurdi ed offese o mitologie veramente da TSO. Questo è peggio! Peggio perché se una persona ti dice quel che pensa in “faccia”, anche se pubblicamente sul suo blog, si prende la responsabilità di ogni suo pensiero in toto, diversamente da chi lancia il sasso e nasconde la mano. Se generalizzare è sbagliato allora questo vale per la qualsiasi cosa, laddove ripeto secondo me (come ha anche scritto in quest’ultimo post) l’errore Primo era stato non censurare tutti i volti della foto. Rispetto al pensiero, quello mi pare l’eccesso. Benedetti siano i confronti, vivaddio. Sempre meglio di sbaciucchiarsi amorevolmente con organizzatori e poi andar a dire “ah beh ma quella nell’ambiente la chiamiamo Troll perché, cazzo l’hai vista?! …è un cesso e una pazza dissociata senza vita!”. Va benissimo “difendersi” se ci si sente attaccati, non lo nego a nessuno, ci mancherebbe, ma l’obiettività nella responsabilità delle proprie azioni e parole viene ancor prima.
La mia qua non è una Lotta. Ma un Dialogo.
Accogliere. Da Ad colligere.
Peace.
DarkAryn
Pensi che siamo proprio scemi eh? 🙂
Se tu avessi voluto solo ironizzare e non offendere, dopo aver capito il danno avresti censurato la foto come hai fatto, e tolto la parte offensiva.. cosa che ti sei guardato molto bene dal fare. Con questo post ti dimostri solo un gran paraculo. Hai avuto i tuoi 5 secondi di notorietà, ora onestamente mi hai rotto proprio le scatole.
Ti saluto.
Alessia
<3
michele
sublime.