IL PORTINAIO X 40
Max Pezzali cantava i suoi 40 definendoli “il mio secondo tempo”, nel 1976 avere 40 anni voleva dire essere di mezza età, nel medioevo manco ci arrivavi perchè eri già morto di peste colera e altre malattie sconosciute.
Oggi compio 40 anni e mia mamma mi ha fatto il ragù, mentre mio padre è caduto dal letto.
“Maaaaaaaa tuo marito è caduto dal letto e pare si sia fatto male”
“Guarda che è anche tuo padre”
“Maaaaaaaa il papà è caduto dal letto, ma non si è rotto la gamba…perchè non ce l’ha!!!”
“Scemo!!! Sto facendo il ragù”
In casa mia si vive così, fra acciacchi del tempo che avanza, ambulanze e risate.
Dicono che bisogna fare il reseconto quando si arriva al giro di boa. Io ho cercato di tornare indietro nel tempo, visto che non posso permettermi sedute di botox o peggio quello che ha fatto mia cugina: un laser dermoabrasivo che ti brucia tutta l’epidermide e ti trasforma prima in una specie di Gabibbo e poi nella sosia di Ariana Grande (la prima cantante giovane che mi è venuta in mente 😛 )
Oggi sono andato in soffitta e ho cercato i miei giochi. Ho trovato dei Lego, intatti, con la scatola un po’ ammalorata dall’umidità, ma con tutte le istruzioni per montarli.
L’avamposto di Robin Hood me l’aveva regalato il mio vicino di casa nel lontano 1987.
E’ fighissimo, perchè ha la porta fantasma per fuggire dai nemici, due “pinetti” sempre verdi e la caverna per nasconderci quello che vuoi.
Da piccolo, io ci mettevo i soldi, poi quando ho scoperto che con le monetine potevi a malapena permetterti le caramelle dell’oratorio ho chiesto un castello, con tanto di segrete abbastanza ampie da contenere banconote da cinque mila lire.
Ma niente! Quei proletari dei miei parenti si sono presentati con questo:
Un castello strimenzito, senza stanze. Io che ero abituato ai lunghi corridoi di quello di Fantaghirò, sta roba mi sembrava il cesso del principe Romualdo!
E poi dove li sotterro i soldi?
Ma quei sempliciotti dei miei famigliari mi avevano preso alla lettera. E l’anno dopo ho trovato questo di fianco alla torta:
“Così puoi nascondere i tuoi segreti nel baule dei pirati e giocare a Robinson Crusoe”
“Intanto non vedo un posto sicuro dove mettere il denaro, per caso nel culo del pappagallo? Ti ricordo che Robinson Crusoe era stato rapito dai pirati per due anni e chissà che cavolo gli avevano fatto quegli schifosi!!! Poi la sabbia mi da fastidio e voi grandi non capite mai una mazza!
(Qui sotto una foto di quei maniaci dei pirati)
C’era solo una persona che era in grado di leggermi nella mente: “lo zio Michele”.
Ahimè non era un parente, per questo era empatico con me.
E’ un amico di famglia di lunga data.
Ogni anno veniva a trovarmi tra Natale e il mio compleanno, mi portava nel negozio di giocattoli e mi diceva: “Scegli quello che vuoi!”
Me lo diceva in dialetto, perchè è di Reggio Calabria.
Io morivo di felicità in mezzo a quel delirio di pupazzi e costruzioni, poi andavo dal “Capo dei giocattoli” (il nome che davo al simpatico negozionate, morto ahimè d’infarto qualche anno fa dopo una vita spesa a mangiare e bere) e cominciavo:
“Mi dia un chilo di Barbie da sacrificare nel caminetto di mio nonno, poi vorrei il Sapientino perchè non so come si scrive AQUA…il Monopoli, Indovina Chi, l’Allegro Chirurgo, Sbrodolina così la riempio di acqua menta per farla sembrare indemoniata, 50 pacchetti degli Sgorbions e poi…”
In quell’attimo eccolo apparire davanti ai miei occhi il sogno di una vita: la Fortezza Eldorado del Commodoro Cippa Minchia della Lego, con tanto di carrucola per trasportare i forzieri, cannoni per sparare a quei pederasti dei pirati e soprattutto la segreta ampia e spaziosa.
Agevolo la foto.
Qui sotto le istruzioni per montare la porta della segreta.
Finalmente ero un bambino felice, potevo smettere di nascondere i miei denari sotto il materasso e buttare quei salvadanai a forma di porco.
Sarò un ufficiale della marina al servizio del Commodoro Cippa Lippa, annienterò tutti i parenti pidocchi che oseranno regalarmi libri sugli animali della Savana. Sarò il principe delle maree, sposerò Ariel e andrò a vivere a San Remo.
Lo “zio Michele” non viene più a trovarmi, ormai è troppo anziano. Il suo ultimo regalo lo conservo gelosamente sulla libreria: il Brivido, quel gioco in scatola tridimensionale che ora come ora costa un bel 150 Euro su Ebay.
Qualcuno mi dice che devo crescere, la mia amica giapponese invece mi ricorda che “sono ancora bimbo”, oggi mi sono fatto questo regalo: 4 ore full immersion a costruire e ribaltare sacchi di mattoncini.
E credetemi funziona meglio dell’acido ialuronico.
Il Portinaio