IL GIOCO DELLA FINE DEL MONDO
Congratulazioni sei stato selezionato per presenziare ai nostri colloqui di gruppo e magari, se saprai venderti bene, verrai scelto per lavorare con noi.
E’ la quarta volta che ci provo con quest’azienda, si vede che a questo giro li ho conquistati con i miei baffi.
Appuntamento in un hotel del centro, arrivo con 5 minuti di anticipo.
Dei ragazzi più o meno della mia età sono stravaccati sui divani, con delle facce da funerale.
Sembrano alla visita medica dei “3 giorni”.
E fatelo un sorriso! Che Cristo!
Capisco che sono gli altri candidati perchè si vede che hanno tirato fuori i migliori vestiti dall’armadio, manco fossimo alla corte di Armani!
Guarda che è la mente che conta, non se ti presenti come la donna leopardo, ma con un girovita da ippopotamo.
Carla Gozzi appare dietro la mia spalla e inizia a sparare a zero!
“Tu hai dei taguaggi di merda e ti vesti da tamarro, tu non hai il collo, tu sei troppo magro e se ti metti di lato ti si vede solo il naso, tu hai il mento talemente sporgente che se piove bevi, tu hai le zeppe della Superga e dovresti essere deportata, tu invece che hai le Hogan dovresti essere picchiato in Via Montenapoleone con delle catene di Chanel”.
Ecco Carla hai avuto il tuo momento di notorietà ora ritorna a torturare le bambine nel tuo nuovo programma.
Appena seduto faccio subito amicizia con una ragazza, che scopro abitare dietro casa mia e che va spesso a bere in un bar di motociclisti. Che voglio di più? Ho trovato un’amichetta nuova, carina e alcolista, per me il colloquio può finire qui! 😛
Dopo la presentazione video dell’azienda ci dividono in gruppi.
Il nostro è ben amalgamato, a parte uno che sembrava uno squalo, non nel senso fisico, ma mentale.
Alzare la voce sugli altri non è sinonimo di intelligenza.
C’è questa moda durante i colloqui di fare i test attitudinali.
Io ne ho fatti un paio.
Uno l’avevo raccontato QUI l’altro citato QUA.
Mi fanno ridere quando ti chiedono “Che animale vorresti essere?”
Un porco!
Ma io non voglio essere un animale! Non voglio mangiare per terra e non pulirmi mai il culo!
Il testo di oggi parla della fine del Mondo.
“Voi siete un gruppo di esperti che ha in mano le sorti del pianeta. L’unica possibilità di salvezza è rappresentata da una navicella spaziale con sette posti che sta per partire alla volta di un altro pianeta. Intorno alla navicella vi sono 11 persone che aspirano a partire. Voi vi trovate nella posizione di dover scegliere le 7 persone che paritranno e costituiranno il primo nucleo di una nuova civiltà. Di loro sapete pochissimo e avete 30 minuti di tempo per poter effettuare questa importante scelta”
Ecco gli 11 candidati:
1. Militante Nero
2. Poliziotto con fucile
3. Atleta
4. Architetto
5. Cuoca
6. Falegname cieco
7. Dottoressa
8. Prostituta
9. Ragazza di 16 anni incinta
10. Musicista gay
11. Sacerdote
Bene non vi dico cosa si è scatenato!
Bastava dire “Allora mettetevi tutti in fila il primo che riesce a scrivere con la pipì – ciao mamma guarda come mi diverto – parte!”
Ci sono sempre tranelli in questi test, perchè è ovvio che uno si porta la dottoressa e la ragazza e lascia morire preti e disabili.
Poi invece scopri che la ragazza incinta di 16 anni ha malattie sessulmente trasmissibili, l’architetto è un vegano crudista isterico, la dottoressa è laureata in legge e il musicista gay suona l’organo! Ahahahahah L’organo? Ma allora fate anche battute di spirito da bar sport!
Io ho insistito per non portare l’atleta (che era una veccha di 70 anni) e il sacerdote (che era un fondamentalista islamico).
Ho voluto invece a tutti i costi l’africano e la prostituta. 😛
Il secondo test era una specie di messa in scena di una finta vendita.
A me è capitato lo squalo!
Io facevo il venditore e lui il cliente rompicoglioni.
Non ha fatto altro che mettermi in difficoltà. Manco lottassimo per un posto di lavoro alla Nasa.
Più o meno è andata così:
“Scusa hai dei bicchieri blu?”
“Certo ci sono questi”
“No ma io li volevo più azzurri”
“Tipo questi?”
“No più chiari…comunque ho fretta, ho l’auto in seconda fila”
“Se vuoi guardo se li ho in magazzino”
“No ho fretta, ho l’auto in seconda fila, magari li compro sul sito”
“Guarda ci metto un attimo”
“No ho fretta, ho l’auto in seconda fila, magari li compro sul sito”
“”Per un attimo intendo 3 secondi”
“No ho fretta, ho l’auto in seconda fila, magari li compro sul sito”
Pausa, respiro.
“Non ce l’abbiamo il sito, bisogna per forza comparli qui”
“Ma ho l’auto in seconda fila”
“Ho visto, c’è il vigile che ti sta dando la multa!”
E vaffanculo!
Ultima prova quella delle 5 P.
Se tu fossi un imprenditore e dovessi aprire un attività in che ordine metteresti queste parole: Prezzo, Pubblicità, Prodotto, Personale, Posizione.
Lo squalo ha iniziato a parlare forbito con termini di marketing alla Briatore, forse doveva andare al reality The Apprentice. Lì avrebbe fatto la sua porca figura.
Ho fermato la sua scalata al successo: “Ma la sesta P – la prostituta – non ce la mettiamo?”
E vaffanculo!
Al colloquio individuale ho trovato un terzetto degno di una barzelletta: il tamarro, lo stronzo e lo sfigato.
Non sto qui a raccontarvi il mio Curriculum. Ma lottavo per avere un posto come “store manager”, perchè ora li chiamano così quelli che stanno in cassa e dicono al precario di turno “Aiuta la signora a infilarsi un paio di scarpe che ha l’artrite”.
“Perchè sei venuto a fare il colloquio da noi?”
“Mi avete chiamato voi”
“Ma scusa non è come tornare indietro?”
“Indietro dove?”
“Perchè non segui la tua strada?”
“Ma lo sto facendo”
“Se vieni a lavorare da noi poi quando trovi il tempo di scrivere?”
“Alla sera!”
“Ma sai cosa vuol dire fare il nostro lavoro?”
Niente! Non c’è cosa più difficile che tenere testa all’abuso di potere.
“Certo che lo so cosa vuol dire! Sbattersi per tutto il giorno, fingendo di essere contento. Magari infilandoti uno stuzzicadente in mezzo alle guance, per imitare un sorriso. Far esplodere la luna per annullare le basse maree, partecipare alla legge di stabilità, cancellare il debito pubblico, la fame nel mondo e C’è Posta per te.
Correre nella pausa pranzo a comprare i regali di Natale, nasconderli nei camerini dei tuoi colleghi per sorprenderli a fine giornata, ascoltarli quando hanno un problema perchè sai che hanno una vita fuori dalla vetrina che stanno allestendo, spettegolare dei clienti che non sanno i nomi delle marche, odiare il capo, ma rispettarlo perchè siamo nelle sue mani. Dire la verità nient’altro che la verità, non mettere una soletta nella scarpa per barare, farsi in tre e dire quando chiudiamo la porta – Ci vediamo domani.
Certo che vorrei tornare indietro. Perchè non ho fame di fama. Mi basta questo: saldare i miei debiti, allenarmi di sera, scrivere di notte e avere 15 giorni di ferie all’anno, più i permessi per andare dal dentista.
Ma forse hai ragione tu ! Non devo tornare indietro…ma se ci ripenso mi sono molto divertito!”
Non gliel’ho detto!
Il Portinaio
“Ciao vorresti fare un colloquio da noi?”
“Sì”
“Ah scusa abbiamo confuso la tua data di nascita con 86 invece di 76…sei troppo vecchio”