I SENI SONO PIENI

La mia canzone preferita dello Zecchino d’oro è: Il Sole è il Girasole.
Ce l’avevano fatta cantare alla festa di non so che cosa alle elementari.
Ogni volta che la sento mi commuovo perchè mi ricorda la mia maestra “suora laica” che ci faceva pregare tutti i giorni prima delle lezioni, la bidella pornostella che pensava di lavorare in un night e quelle lunga camminata che separava la scuola da casa mia.
Avrei voluto cantare anch’io al famoso concorso canoro della Rai, ma quella cornutazza di mia madre non ha mai voluto sostenere le mie passioni facendomi seguire corsi d’inglese, di buon maniere e obbligandomi a prendere il diploma di ragioneria.
Io invece volevo lavare i cani, cantare e fare l’Istituto d’arte.
Così succedeva che mentre tornavo a casa da scuola sfogavo le mie represse virtù.
Rubavo i cani dalle ville e li rasavo tutti, li infiocchettavo e li restituivo ai padroni nuovi di zecca, disegnavo sui muri e cantavo…cantavo le canzoni dello Zecchino!
Mia madre si scandalizzava quando intonavo “Ombretta del Mississipì” e facevo il gesto del “suca”.
D’altronde il testo era così:

“Ombretta sdegnosa del Mississipì non far la ritrosa e baciami qui”

E dove doveva baciarti Ombretta se non lì?

Poi andavo forte con “L’amico Albero” canzone vegana dell’edizione 1985.
Odiavo invece “Riprendiamoci la nostra fantasia” che spaventava i bambini dicendo che Mazinga voleva rubarci i nostri sogni, che Goldrake andava insultato e Heidi mandata a fanculo!

Ma se fossi nato in Giappone quale canzone avrei imparato?

Credevo che dopo quella “intestinale” non esistesse qualcosa di più trash e invece ho scoperto Oppai ga Ippai (おっぱいがいっぱい), canzone del 1980 molto popolare tra i bambini di allora, talmente popolare che è stata rifatta in chiave Ska/Metal/Hard Core dai Beee (nota band che canta sotto i ponti)