I MORTI NON PARLANO
Scusate se sono altalenante sul blog.
Non è che ho troppe robe da fare, sono solo pigro.
Prometto di mettermi un po’ di pepe al culo e di scrivere di più. 😛
E’ che non mi piace parlare di pettegolezzi, Grandi Fratelli o cagate del genere. Io vorrei solo ciarlare sulla mia famiglia. E cosa faccio quando cerco ispirazione? Vado dai miei genitori.
Mia mamma mi ha portato al cimitero.
Ha comprato delle rose gialle all’Esselunga da mettere sulla tomba dei nonni, poi quando le ho fatto notare che aveva speso solo 9 euro si è sentita in colpa ed è andata dalla fiorista cagando fuori 40 Euro per dei fiori di merda.
Ho annuito dicendole che erano carini, speriamo in una gelata così muoiono subito e ritorniamo ai fiori finti. 😛
Andare al cimitero è per me sempre uno strazio, lo trovo anche anacronistico.
Bisognerebbe fare come la mia amica Giuliana che ha tenuto suo padre in casa…tranquilli l’ha fatto prima cremare e chiuso in una elegante urna sigillata.
I cimiteri ormai sono un luogo pieni di umidità, coi gatti randagi che scagazzano e delle statue tristi che invece di ricordarti che potrebbe esserci un paradiso ti sottolineano la sofferenza che patirai quando qualcuno passerà a miglior vita.
E’ evidente che vige il motto #mainagioia.
I miei nonni sono sotterrati in un cimitero della provincia di Varese, noto per aver avuto problemi di degrado e soprattutto perché una volta il custode aveva rinchiuso delle persone che si erano fermate a pregare un po’ di più.
Qui ci sono anche due miei zii, un’amica di mia mamma e un suo conoscente.
Mia mamma, tutte le volte, mi descrive la dinamica delle loro morti, la cartella clinica e la fine che hanno fatto i loro parenti e anche quanto pagano di canone per le lampadine votive.
“Vedi…lui è morto mentre laovorava”
“Poverino…”
“E’ morto schiacciato dentro il suo camion tra atroci sofferenze”
“Altri particolari?”
“E’ stato sommerso da travi di acciaio e mattoni, morto sul colpo. Era giovanissimo. Sua madre è impazzita, mi ricordo come se fosse ieri”
“Cosa abbiamo mangiato ieri?”
“Non me lo ricordo!”
Mia mamma è orgogliosa perché la sua amica Daniela, morta giovanissima per una grave malattia, nella foto della tomba indossa un abito che le aveva prestato
“Te la ricordi?”
“No, mamma”
“Dai, suo marito l’aveva tradita con la moglie di suo fratello”
“Non ho capito”
“Li hanno beccati mentre andavano in Motel?”
“Ma chi?”
“La moglie del fratello di suo marito e il marito”
“C’è un marito di troppo”
“Ok! Andiamo a vedere altre tombe?”
Io non ho ancora capito chi va a trovare i miei nonni. Ci sono dei fiori finti, che sono una buona scusa.
Mia zia dice che entra con l’auto perchè fa fatica a camminare con il bastone, gli altri miei zii non ne parlano mai, mia madre dice che ci va di nascosto.
“Ma perchè di nascosto?”
“Perchè non voglio farlo sapere a nessuno”
“E cosa fai? Scavalchi il cancello?”
“No, entro quando è aperto”
“Allora non vieni di nascosto”
“Vengo da sola”
“E’ diverso”
“Volevo dire che preferirei venire con i miei fratelli”
“Magari quando farete la pace”
“Io non ho litigato con nessuno”
“Ahahahahahahahahahahhaahahahah”
Mia madre è dispercettiva, pensa di vivere ancora nella famiglia cuore. E per dispetto mi ha fatto pulire le lapidi dei miei nonni, si è portata persino lo sgrassatore al profumo di sapone di marsiglia, il Vetril per le foto e uno Scottex intero.
“Vuoi anche aprire la bara e metterci due Arbre Magique?”
“Pulisci!! Così impari a prendermi per il culo!”
“Giuro che lo scrivo sul blog!”
“Fai il cazzo che vuoi tu e il tuo bloB”
“Si dice Blog! E’ sette anni che ti correggo!”
Mia zia ricca, che ha il marito sepolto nel cimitero dei ricchi, quello dove c’è Gianfrano Ferrè e i parenti di Domenico Gabbana, invece fa cambiare le piante tutte le settimane, lucida tutto il sepolcro con prodotti Nuncas e ogni tanto organizza pure dei corsi di pianto programmato.
Io ho provato a spiegare a mia mamma che i morti andrebbero ricordati con feste o cene, ma nella mia famiglia quando uno scompare crea solo forti tensioni o problemi con l’eredità.
Prima di uscire dal cimitero abbiamo trovato il fratello di mia nonna, che ora è sordo felice.
Non vi dico quando si è messo a parlare con mia madre, che sta diventando sorda pure lei.
Urlavano come delle aquile.
Ora tutti sanno che la figlia della compagna del prozio si è separata, che se ne fotte dei figli e che va spesso a ballare.
Ma i morti non sentono. Magari potessero.
Il Portinaio