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GRAZIE PER AVERCI FATTO VEDERE QUESTA COSA

bamboline di carta da vestire

Stanco del solito tran-tran ufficio/casa/alcolisti anonimi, ho deciso di andare ad una delle feste più pettinate di questa settimana. O almeno così diceva la cartella stampa.
Corso Como si sta trasformando, dopo Monetnapoleone “salotto di Milano” arriva lei, che è più il “tinello” della città. Ci sono locali di tutti i gusti, ma per la maggior parte frequentati da tronisti, cloni di tronisti, veline, cloni di veline. Sono arrivato abbastanza puntuale all’appuntamento con i miei amici “superintrodottinelmonodelfashion”.
Subito un rigurgito, non mi ero mai accorto dell’imponenza dei grattacieli che stanno sorgendo vicino alla via dell’Hollywood.
Siccome avevo il cellulare scarico non ho potuto fotografare le nuove case in vendita con il nome bizzaro di “terrazze di Corso Como” o qualcosa del genere.
Un orrore! Sembrano la versione 2.0 di Scampia. E poi che c’azzecca un cesso di 230 metri di fianco ad uno dei quartieri più carini di Milano? Nessuno riuscirà più a vedere il sole, dovranno stendere in casa e avranno la bolletta della luce più cara.
Poi siccome c’è la crisi e il mercato immobiliare non è che sia così fiorente, mi sembrava giusto costruire 80 grattacieli attaccati al culo della gente. Il mio amico architetto mi ha detto che le tapparelle di plastica dei palazzi vicini al nuovo grattacielo della regione si stanno sciogliendo per colpa del riflesso del sole che parte dai finestroni specchiati dell’ufficio di Formigoni!
Persino le zoccole se ne stanno andando via. Era così carino qui…andavi a fare shopping in Corso Como, poi attraversavi il ponte e andavi a fare il Puttan Tour.
Invece ora ci sarà solo buio, ombre e desolazione.
Ma torniamo alla festa…come mi sono vestito? Allora ho preso spunto da uno dei padroni dei Digimon,

digimon

ho mischiato con lo stile ninja, uno spruzzo di Creamy e cosa è uscito? Che sembravo un becchino ad un colloquio con sua Eminenza!
Di certo non avevo da vergognarmi.
Appena arrivato una giapponese stava dimostrando a tutti come si metteva un kimono e la gente era talmente interessata che fotografava le tette della Dj.
C’erano un sacco di manichini legati con le corde per la pratica dello shibari, le foto di Hiroshi Sakate e questo maestro di bondage, tale Andrea Ropes, che proprio non ho visto! Magari si era legato con la corda del cesso e non è più riuscito a liberarsi. Vabbeh andiamo a vedere i più promettenti astri nascenti del Fashion giapponese.
7 vestiti!
Anzi 4 giacchette (credo da uomo), tre paia di scarpe e altre 3 “pezzulle” da donna. Ammazza gli avanzi di magazzino…magari spiegare due cose? Mettere una fotina degli stilisti?
Oppure il prezzo giusto per farmi 4 risate e sapere che non potrò mai permettermi questi abiti.
Sui muri venivano proiettati cartoni animati. Ho riconosciuto Naruto…devono avere avuto un colpo di genio.
Ad un certo punto…

“Tu sei il Portinaio?”

Due curiose figure, uno dall’accento sardo e l’altra evidentemente giapponese mi hanno rapito il cuore.
Maiko, che per la privacy chiameremo Maiko, e Ken (che in realtà si chiama Puddu) hanno svoltato la mia serata in questa festa giapponese che del Giappone mostava solo i clichè.
Mi hanno raccontato di avermi visto in Tv e io gongolavo e mi mordevo le palle per non aver ancora sfruttato questa opportunità di diventare un “divetto prezzemolino” in terra nipponica.
Maiko continuava a complimentarsi, diceva che il programma è seguitissimo e che io non ero affatto male.

“Ma se ho la voce da quindicenne e balbetto”
“No sei bravissimo e poi voglio mangiare il gelato?”
“Quale?”
“Quello dei 100 gusti!”
“Ok! Se vuoi ti porto!”

In molti hanno preso alla lettera la richiesta sull’invito alla festa: “E’ gradito l’abito a tema“.
Arriccio il naso quando qualche gaijin si veste con i kimono o costumi tradizionali. Non bisogna scimmiottare la cultura degli altri ma piuttosto capirla. I Kimono stanno bene solo alle giapponesine, perchè sanno portarlo.
Non è che quando loro vengono in Italia si vestono da pastori sardi o da gondolieri solo perchè sono innamorati del nostro paese.
Va bene mettere una camicetta in stile nippo ma:

“E’ severamente vietato indossare zeppe da Geisha, rossetti e gonne strette a chi appartiene al genere di sesso maschile. Se pesi 120 chili non puoi indossare il kimono…ma puoi sempre fare il lottatore di sumo. I ventagli non vanno usati come cerchietti, servono al massimo per – sciusciarsi – sotto l’ascella.”

bamboline di carta da vestire

“Allora mi porti a mangiare il gelato?”
“Certo Maiko te l’ho già detto prima!”

Atelier ABC Mannequins resta comunque un bellissimo spazio. Forse a volte esagero io nell’essere ipercritico, ma volevo veramente sperimentare come ci si sente ad “Esserci”, perchè sembra che a tutti importi solo questo. Non tanto capire cosa c’è dietro alla vestizione del kimono o all’arte dello shibari. Neanche sapere da cosa traggono ispirazione i creativi giapponesi. Il superficiale non va a braccetto con la curiosità.
Ti senti sempre così solo in questi posti che alla fine per tirarti sù ti tocca rincorrere il cameriere con gli spumantini.
La mia amica Laura mi ha insegnato questo:  prendi 4 o 5 bicchieri alla volta e scolateli come una cammella assetata, e così fino a quando ti trovano stesa nel guardaroba.

“Allora mi porti a mangiare il gelato?”
“Certo Maiko…ma voi giapponesi pensate sempre al cibo?

Mentre il sonno alcolico prendeva il sopravvento, un amichetto di Maiko, estraneo al jet set milanese, l’ha ringraziata più o meno così:

“Grazie per averci fatto vedere…questa cosa”

Hai detto “Cosa?” Se ti sente il Pr  della festa ti fa appendere, come un maialino arrosto, in Corso Como 10 su uno stendino della Sozzani.

“Allora mi porti a mangiare il gelato?”
Testata sul naso!
Nessuna canzone giapponese è stata suonata e ahimè devo dirlo, per una volta:
Yes, Japan! No, Italia!

Il Portinaio

La prossima volta propongo un bel ballo di gruppo, sulle note dello spot Lotte Fit’s.

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