GINZA NON È LA MIA CASA!
Se a Shibuya ci sono le ragazze vestite come le ballerine di Passaparola con i Miracle Blades al posto delle unghie, a Ginza ci sono i cloni di Victoria Beckam che fanno le fighe davanti ai negozi di Prada e poi di nascosto vanno da H&M!
Ecco dove siamo stati oggi, in uno dei quartieri più costosi di Tokyo!
Ma iniziamo con i miei incontri del mattino con il coinquilino americano Patrick, che io chiamo simpaticamente “Pat la ragazza del baseball”
Sì, perché ormai qui tutto richiama un cartone animato.
Perché da piccoli noi vedevamo la vera vita di Tokyo. I character-designer giapponesi riproducono fedelmente la vita giapponese, ecco perché quando ti giri riconosci il ponte di “È quasi magia Johnny”, il campetto di “Holly e Benji” o la Piera come “Godzilla” in un negozio di sorpresine.
Patrick mi ha chiesto se conosco Isabella Alpino.
“Sorry, who is Isabella Alpino?”
“She is a photographer”
“Oh yes… Do you know Ronald McDonald?”
Ma ti sembra che io debba conoscere una che ha il cognome come uno yogurt? L’Italia non è grossa come Pinarella di Cervia!
“She was my girlfriend in Italy”.
“You have girlfriend in every country? You are a playboy!”
“Oh yeah, sometimes…”
Interviene la Piera femminista: “Non è un playboy è una troia!”
Poi ovviamente ha iniziato a spiegarci la strada per arrivare a Ginza e sembrava una macchinetta, io ho capito solo “have a nice day”.
Niente ubriaconi a Ginza, ma ci siamo accorti che oggi sulla metro le persone facevano fatica a sedersi di fianco a noi!
Non sto tanto qui a menarvela su Ginza, ci sono tanti palazzi con le griffe più famose: dall’Apple Store, dove al 5° piano t’insegnano ad usare il Mac, al grattacielo d’oro di Cartier; dal Sony Building all’Armani Ginza Tower dove t’insegnano a fare l’orlo ai pantaloni.
Tutti ovviamente vuoti!
C’è la crisi signorina, vada da H&M!!!
Ovviamente Lady Disturbia si era promessa di non spendere niente, ma appena ha visto la cartoleria più grande dell’Asia si è eccitata davanti ad una graffetta!
Non vi dico quanto ha speso per comprate 15 stracci, 30 sacchetti, 2000 blocchetti e due matite.
Un signore è volato dalle scale tra gli evidenziatori e le Pritt, facendosi veramente male. Ma siccome aveva disturbato la quiete che regnava fra le Bic, ha ripreso le sua clavicola ed è corso via lasciando un mocassino vicino alle cartellette di plastica.
Quanto costa una collana da Bulgari? 56.000 euro (se c’è il prezzo in vetrina), ma credetemi spendereste di più per vedere “Piera la stracciara” palpare qualsiasi cosa abbia la forma di un gatto!
Io intanto ho incontrato Loredana Bertè sulla metro!
Ce ne sono tante di bizzarre così in giro.
Ogni volta che mi guardo i piedi mi sento uno di quei nerd che vanno sempre in giro con le scarpe da corsa! Ma la Piera, per non essere da meno, ha voluto fare le cose in grande stile e si è comprata delle scarpe da Lady Domina.
La prossima volta pubblico la foto, ma non diteglielo perché è gelosa marcia delle sue cose!
Ha messo del filo spinato intorno alle sue borse e dei Rottweiler affamati.
Riassunto della giornata: scazzo a Ginza.
Questo è quello che mi sono potuto permettere io!
Un porta-banana!
Per rallegrarvi la giornata vi posso raccontare dove vivo.
Abbiamo un bel terrazzo con una vista su Shinjuku.
Di fianco a noi dei muratori stanno ultimando dei lavori, secondo la Piera devono essere taiwanesi, io invece sono convinto che siano Bresciani:
1) Perché lei li capisce
2) Perché quando passano quelle “scope saggine” delle ragazze giapponesi si girano a fischiare
Il bagno è diviso in quattro parti. Ingresso con il lavandino e lavatrice a pagamento, cesso, stanzetta per appoggiare accappatoi e vari oggetti, doccia.
Nella stanza prima di entrare in doccia, sugli scaffali, ho scoperto che qualcuno in questa casa deve avere avuto la meningite.
C’è una scatola inquietante, con un bambino morente e la foto del cerotto che ti assorbe l’anima.
Su un’altra scatola c’è un bambino che tossisce e una fragola al posto del catarro!
I prodotti della mia coinquilina inglese (lo so che ha un nome, ma preferisco chiamarla così) vanno dallo shampoo Tsubaki, al profumo milza di Mio Mini Pony, al dentifricio rosa perla con i diamanti rosa disegnati sul packaging.
Top di gamma: l’acetone per togliere lo smalto. Si chiama Ducato, infatti toglie lo smalto delle auto!
Poi c’è il sapone di Hello Kitty, il tampone di Hello Kitty, il salva-slip di Hello Kitty…l’unica cosa che manca è l’olio di gomito per lavare di Hello Kitty! Sta casa è un po’ zozza.
Non per fare il razzista, ma abbiamo un inglese e un americano.
Stasera, come al solito, abbiamo mangiato sushi take away. Ci andava di apparecchiare.
Poi, dopo aver rubato un po’ di soia dal frigo (che per me era vino fermentato), siamo rimasti a vedere la tv: Mtv giapponese.
Una carrellata di J-pop da far paura, con queste cantanti vestite da Madonna dei poveri che fanno dei versi e che non sanno le geografia!
Puoi in un video che viene girato a Parigi vestirti da Spagnola?
Con una gonna ampia come tutti gli Champs-Élysées?
E poi che fa ‘sta nanetta? Alza la gonna e fa uscire le colombe da sotto!! Ma ti sembra!?
E l’igiene!? Cosa ti sei messa le mutande di mais?
In un altro video c’era sempre ‘sta qua (si vede che c’era lo special) vestita da Geisha sodomita che frustava ninja ballerini e si strusciava come una gatta in calore. Scena successiva: lei vestita da cameriera su un palco.
Io non capisco lo sceneggiatore!
I rockettari fanno più casino di mia madre quando c’è Gianni Morandi. Agghindati come delle suore punk e truccati come Cher urlano, saltano con la chitarra e poi lanciano fulmini. E alla fine scopri che lo sponsor della loro turnè è Hello Kitty! Che poveretti!
È arrivata la mia coinquilina inglese!!!! Merda!!!
Come si dice “Piacere sono Gabriele”? Non me lo ricordo più!!!
Siamo soli io e lei.
Di solito non ci degna neanche di uno sguardo, ma se tu dici la parola magica inizia a parlare.
“Hello Dina, Hello Kitty!!!”
Non vi dico, ha iniziato a tediarmi sulla gattina giapponese e mi ha obbligato a scaricarmi sul computer gli sconti per il Parco giochi Kitty World.
Mi ha raccontato che lei è uscita pazza, che si è comprata il mondo (tranne il bidè) e che se vogliamo può accompagnarci.
Mi ha fatto vedere le foto, era eccitata come un alano davanti a una barboncina!
Devo ammetterlo, quando parla Dina la coinquilina capisco quasi tutto, perchè scandisce le parole, mentre Patrick è un disastro.
Stasera mi ha domandato: “Xjxkk xjkfjdkd llddkf ldl sffllsd in Ginza?”
Poi la mattina mi dice sempre “Buongiorno buonasera mi piace bello”.
Mi ricorda questa canzone:
Sul frigo invece c’è un poster in cui si vede la Piera nelle varie fasi della giornata.
Partendo da sinistra: Ci sono io spaventato dai prezzi e lei fuori come un balcone.
Poi sotto io che la trascino fuori dai negozi; lei che si prova qualsiasi cosa; lei vestita da lolita-angel, che si fa leccare dai gatti e che cerca un negozio di abiti visto che è rimasta in mutande!
È bello stare a Tokyo, perché anche quando torni a casa c’è sempre un gadget che ti aspetta a braccia aperte.
A domani!
Il Portinaio
Un commento
MarcoTogni.it
Mitico! E’ vero, a Tokyo le persone fanno fatica a sedersi vicino agli stranieri.
Fantastico articolo.
Anche a me un po’ scazzava Ginza ma poi pian piano ha iniziato a piacermi un po’, però effettivamente è uno scazzo.