GERBILLING
A casa mia è arrivato un nuovo animaletto.
Però sta solo in giardino.
E’ uno scoiattolino tenerino che rimane fermo sul muretto nell’attesa che qualcuno gli porti del cibo.
L’ho visto dalla finestra, con la sua codina ispida e pelosa.
Appena l’ho detto a mio padre è subito corso a prendere la scorta di pane secco che tiene nascosta e ha iniziato a lanciare dalle finestra pezzi di michetta duri come marmo. Risultato: grossi buchi nel giardino, manco fossero cascati frammenti di meteoriti.
Mia madre si è incazzata come una iena.
“Cosa state facendo luridi zozzoni!!! Non si butta l’umido dalla finestra!”
“Volevamo fare il compost dei vermi in giardino”
“Poi se ci beccano quelli del palazzo facciamo la figura dei meridionali”
“Ma noi siamo meridionali!”
“Parla per te!!”
La mia vendetta per l’offesa subita è arrivata subito.
“Guarda cosa c’è sotto la mia finestra?”
Mia mamma ha visto solo una cosa pelosa muoversi e l’ha scambiata per un sorcio malefico.
Ha cacciato un urlo. E’ corsa in casa, s è messa sulla sedia e ha creato un cerchio di fuoco. Armata di sega circolare ha aspettato il topino maledetto.
Nella mia famiglia tre persone tremano solo a sentire la parola ratto.
Mia nonna, la sorella di mio padre e mia mamma.
Una volta mio padre ha nascosto sotto le lenzuola un topino con le rotelle, di quelli che si caricano a molla. Quando mia madre si è messa a letto il giocattolino è partito e le si è infilato nelle parti intime.
Credo abbia svegliato tutto il palazzo e per sei mesi ha chiuso “bottega”.
Dovevate vedere la faccia, contorta dalla paura. Pensava anche di essere rimasta gravida e che avrebbe partorito centinaia di sorcetti cannibali che l’avrebbero divorata.
Mio padre ha persino provato in tutti i modi a uccidere sua suocera. Sempre con lo stesso topino che è stato messo nella lavatrice, dentro un panino, sotto il cuscino, sulle scale e dentro il frigorifero.
Mia nonna tutte le volte aveva reazioni violente e correva da mio nonno strozzandolo di paura. Però non è mai morta d’infarto.
Una volta invece un piccolo cricetino fuggito dalla gabbia vagava in stato confusionale per il centro della mia città, mia mamma e mia zia l’hanno scambiato per una pantegana a tre teste di Chernobyl. Si sono abbracciate e insieme saltavano urlando, perchè dicono che l’unico modo per farli scappare è fare rumore. Peccato sembrassero delle artiste di strada e in men che non si dica avevano raccimolato qualche moneta del vecchio conio.
Quando c’è stata l’innondazione vicino casa mia, il fiume che passava vicino al parchetto aveva rotto gli argini facendo uscire un numero abbastanza importante di sorci. Quelli neri con gli occhi rossi, che vedi solo nei film ambientati nelle fogne di New York.
Io e mia madre eravamo in giro a passeggio con i cani.
Appena ha visto arrivare verso di lei i piccoli demoni con la coda è scappata urlando aiuto, portandosi dietro il cane, che nel frattempo la tirava verso i topi perchè voleva sbranarli.
Un paio di ragazzi mi hanno bloccato pensando fossi un maniaco bandito ladrones. Volevano picchiarmi.
“Cosa hai fatto alla signora?”
“Nulla”
“Tu rubato portafoglio?”
“Ma no!”
“Tu violenta?”
“Ma siete italiani?”
“No albanesi!”
“Attenti allora ci sono i topi leghisti che sono arrivati in cerca di capri espiatori”
Beh si sono cagati pure loro e sono fuggiti a gambe levate. Sono rimasto al parchetto guardando il mio cane che inseguiva ratti malati. Ho sperato non prendesse la lectosipirosi.
Poi sono tornato a casa e mia madre era sdraiata sul divano con le gambe alzate.
Dio che teatrale!
La musofobia è la paura dei topi e di tutti i roditori. Nasce da un’esperienza traumatica e l’inconscio attiva questo meccanismo di autodifesa, che per la magior parte delle persone è urlare e sbavare.
Secondo una ricerca uno dei più grandi timori dei musofobici è vedere il sorcetto uscire dalla tazza del cesso mentre si fa pipì.
Non a caso il topo è anche un simbolo sessuale e veniva usato anche per perversioni come il noto gerbilling, ovvero l’introduzione di animali di piccola taglia nell’orifizio anale.
Tale pratica pare sia molto stimolante.
L’animale si muove toccando tutti i punti sensibili delle parete anale provocando multipli orgasmi che manco Rocco Siffredi riusciva a fare nei suoi anni migliori.
Ricordatevi però di lasciare fuori la coda perchè sennò l’animale rischia di andare in decomposizione e Dio sa che faccia farebbero gli infermieri del pronto soccorso alla vista di tale orrore.
Mia madre racconta sempre che una volta da giovane, mentre si asciguava i capelli a testa in giù, un topo è entrato in bagno e si è fermato proprio sotto il suo accappatoio.
Secondo lei era stata la vicina di casa, che odiava i meridionali, per questo è ossessionata dai condomini del nostro palazzo e non vuole che buttiamo le bricioline ai pettirossi.
Le foto dello scoiattolino potete vederle sul mio Instagram personale, se poi mi seguite ci potremmo divertire insieme a spaventare i parenti serpenti.
Il Portinaio