FOTTUTO LUCA (Job Opportunities)
Oggi mi ha chiamato una nota azienda di scarpe da ginnastica, per fare un colloquio.
Siccome mi piace mischiarmi al genere umano, ho accettato.
La famosa azienda in questione è…forse è meglio non scrivere il nome, visto che non ho ancora avuto l’esito dell’intervista.
Chiamiamola “Fottuto-Luca”, che sembra pronunciato da un giapponese e per assonanza dovrebbe venirvi in mente.
La metro sotto casa mia si è allagata per un temporalino da 4 soldi, manco fossimo nelle Indie orientali dove arrivano nubifragi degni della fine del mondo.
Morale:chiusa per 4 mesi.
Pare ci siano 8 metri d’acqua. Il traffico è congestionato e la Moratti è in forte agitazione perché anche il suo parrucchiere di fiducia è disperso fra la fermata di Zara e quella di Maciachini.
Stamattina ho visto gli operai al lavoro con le idrovore (larghe come una cannuccia).
Secondo me stanno togliendo l’acqua con le scope e i secchielli delle Winx, trovati sulle spiaggia di Ostia.
L’appuntamento per il colloquio è alle nove e trenta.
Di solito mi presento mezz’ora prima, per vedere com’è l’ambiente circostante, per capire quale sarà il mio bar di riferimento e dimenticandomi sempre di andare in bagno.
Cammino su è giù per la via arieggiando silenziosamente.
La signora che scopa davanti alla panetteria mi guarda perplessa.
“Si vede che si è allagata Milano, si sente puzza di fogna”
Ma la fruttivendola interviene:
“Ma che dici Teresa, questa è una fuga di metano!”
Siccome i visti dal Giappone non cadono dai mandorli, bisogna che mi impegni a questo colloquio, così da mettere via qualche soldino per saldare i debiti e ricomprarmi il biglietto per Tokyo.
Incrociamo le dita ed entriamo.
Siamo in 11.
Ci fanno accomodare nel magazzino, in mezzo a scarpe e tute demodè. Visto il negozio, pensavo ci fosse un sotterraneo segreto lungo chilometri, invece i lati B di questi posti sembrano sempre delle bettole, peggio delle favelas brasiliane.
Mi guardo un po’ intorno e noto subito che sono il più vecchio.
Mi guardo un po’ intorno e noto subito che sono tutti tamarri ventenni.
Mi guardo un po’ intorno e noto subito che sono nella merda, sembra di stare in una scuola superiore di Scampia.
Ora capisco perché c’è la crisi, chi cazzo assumerebbe gente conciata così?
Il coach inizia subito a raccontare la storia dell’azienda, nessuno si guarda in faccia, sembra un’ interrogazione di matematica.
“Avete tre minuti per presentarvi, non dovete mai smettere di parlare, ripetetevi pure se non sapete cosa dire…chi inizia?”
Silenzio.
Vabbeh so’ giovani, comincio io!
“Piacere sono Gabriele, ho 33 anni e mi sa che sono il più vecchio!
Questi sono i miei capelli e tranquilli che non me li sono pettinati così per l’occasione.
Ho un curriculum scolastico degno di un premio nobel, alla fine dei miei studi il ministero dell’istruzione voleva regalarmi un laurea ad honorem.
Ho studiato scienze della produzione animale, economia commercio e ho persino finito l’Istutito Europeo di Design.
Sono appassionato di Giappone, collaboro con quel genio di Takis, aspettando che mi porti a Tokyo, mi piacciono i fumetti, i cartoni animati, colleziono giocattoli vecchi e modellini di robot, ho molto senso dell’umorismo e…”
Che cosa m’invento? Sono passati solo due minuti.
Spariamo cazzate!
“Ho due cani, uno e in cinta e ha partorito 5 cuccioli, quindi se li volete comprare, basta che mi chiamate al numero sovraimpressione e digitate il codice 01, parlerete con un operatore”
E che cazzo, accennate un sorriso. Mancano 30 secondi.
“Ho lavorato in un negozio di articoli sportivi per 6 anni e ora sto aspettando che qualche amico mi compri un visto dalla Yakuza, ho 5 cuccioli che muoiono di fame, perchè non li adottate a distanza?”
Mancano 6 secondi.
“Vabbeh basta! Mi sembra di essere stato esauriente!”
Avanti il prossimo.
Jessica dalla profonda periferia milanese, tatuata come una scafista, unghie lunghissime rosa shocking, spallina abbassata e stivali rubati alla salma di Pocahontas.
“Ciao sono Jessica, ho 23 anni sono estetista e mi sono licenziata dal centro estetico perché ho litigato con il titolare, ho lavorato in un villaggio come massaggiatrice, non dormivo mai, cioè ti sfruttavano, sono qui perché mi piacciono le scarpe cioè ma non quelle da ginnastica, se non mi prendete parto per Cuba cioè sto via 6 mesi, cioè avete capito 6 mesi a fare i massaggi e le unghie. Ho una 500 nera che mi costa 1550 euro di assicurazione ogni 6 mesi e pago 150 euro di franchigia, il mio cane non ci sale sulla mia macchina”
La dolce Jessy è la mia preferita, tarra fino al midollo e cosciente di esserlo.
Ogni tanto le spara grosse.
“Ieri mi hanno chiuso dentro un parcheggio, ma io ho spinto un auto che non aveva il freno a mano tirato”
Sicuramente avrà spaccato il vetro con il cric o peggio che le unghie d’amianto, ma io non ho voluto indagare per non finire sotto il mirino della sua famiglia (sicuramente mafiosa).
“Ciao sono Gianluca e non ho cani, ma una sorella, che ha un nome da cane. Ho la licenza media perché alle superiori proprio non mi piaceva andare, mi hanno bocciato due volte. Sono andato in vacanza ad Ibiza e adesso però vorrei dei soldi perché mi mancano”
Questo ha fatto sicuramente balconing (ha un tutore alla caviglia)
“Ciao sono Greta e sono pazza delle All Star, io spendo i miliardi in questo negozio e vorrei tanto lavorare qui come commessa, ho 56 paia di All Star, il cane mi è morto l’anno scorso”
“Ciao sono Chiara e mi piace la moda, ho lavorato 9 mesi in un negozio e ho scoperto che mi piace avere a che fare con la gente, anche se il sabato non ce l’hai mai libero. Leggo Vogue, Elle e Cosmopolitan e non mi piace lo sport! A me piace mangiare, bere e non ho un paio di scarpe da tennis perché preferisco gli stivali, non ho cani”
“Ciao sono Marco e mi piace viaggiare, sono andato negli Stati Uniti e vorrei andare in India ecco perché vorrei lavorare qui, ho due cani anche io e se mi verrà voglia continuerò gli studi”
“Ciao sono Luca e ho 18 anni, sono il più piccolo. Ho appena finito la scuola e mi sono accorto che c’è la crisi, infatti sono andato solo a Riccione e vorrei un po’ di soldi per metterli da parte e andare a fare i viaggi. Ho un furetto.”
Passiamo alla parte peggiore.
Secondo il test attitudinale, redatto dal reparto di psichiatria infantile dell’ospedale di Gioia Tauro, i convenuti aspiranti venditori dovranno risolvere questo problema: su una nave, che sta andando in Spagna, ci sono degli oggetti. Sei ancora lontano dalla costa e inizi ad imbarcare acqua, scegli un oggetto da tenere con te e cerca di convincere tutti quanti che quello è il più utile.
Foto dei famigliari
Acqua
Cibo
Vestiti
Un cucciolo di cane
Attrezzi
Bussola
Senza pensarci ho scelto subito il cane.
E poi abbiamo iniziato tutti a litigare.
C’è chi vuole tenere l’acqua, per la paura di morire di sete.
Chi preferisce gli attrezzi, sicuro di poter aggiustare la falla nella nave.
Quanto vuoi che ci si metta ad arrivare sulle costa spagnola a nuoto? Tre giorni?
E poi c’è scritto che se tieni un oggetto ti salvi comunque.
“No, io voglio l’acqua che pesa meno”
“Ma non c’è scritto che è un cucciolo di San Bernardo, magari è un Pincher isterico”
“No, non mi convinci”
Dopo venti minuti di attriti, sono riuscito a far cambiare idea al 70% dei candidati, con la storia di Bun Bun, il noto cane della serie giapponese.
Mi mancano quei tre piscialletto, che non vogliono proprio cedere alle mie pressioni.
Fanculo.
Tiriamo fuori l’arma segreta.
Interviene il mio alter ego: Il Portinaio.
“Senti coso o come ti chiami, ho ci mettiamo tutti d’accordo o rimaniamo su questa nave a fare le sigle della Valtur, mettiti una mano sul cuore e salviamo il cane”
“No, voglio l’acqua!”
“Fidati di me, mica siamo in crociera sul Rio delle Amazzoni con i coccodrilli, ti prometto che ci salveremo, ma non si butta mai un essere vivente in mare”
“E se dopo tre giorni non arriviamo?”
“Guarda che un uomo può vivere almeno una settimana senza bere e mangiare”
“No, voglio l’acqua!”
“Allora facciamo così…ci teniamo il cane e quando hai fame te lo grigli, mentre per l’acqua fai l’urinaterapy, che va di moda, lo dice anche la Brigliadori!”
Silenzio.
Jessica mi guarda come se fossi il maniaco della stazione.
“L’urina che?”
Nel frattempo entrano altri due coach.
Tutti si girano a guardarli impauriti.
Intervengo a gamba tesa: “Fessi sono quelli dell’Ente protezione Animali!”
Il Portinaio
“Scusa a quanto li vendi i cuccioli del tuo cane?”
“Sono tutti affogati in mare…stronzi!”
7 commenti
chiara
tu sei un genio
Roberto La Greca
io voglio il portinaio da fottuto-luca!
mi tieni da parte un paio di converse 42?
dai dai dai.
MaxTux
Che bisogna fare per campare…
Andrea P
L astoria di Bun Bun funziona sempre…
Sì, ti devono assumerre! Io però non verrò a comprare le scarpe li, perché so che riusciresti a vendermi qualsiasi cosa 🙂 anche quelle urende solette in lattice che mi vogliono propinare ogni volta 😉
Takis
ROFLMAO
Portinaio
Takis, Roflmao significa Ruffiano? o hai problemi con a tastiera del computer?
Enrico
Ti devono assumere.
E affogare gli altri, insieme alle All star, la cinquecento e le unghie.