FINE PRIMO TEMPO #Vogliodormireconte
Drin drin
“Ciao attore diversamente fotogenico come stai?”
Click!
Drin drin
“Mi hai attaccato il telefono?”
“No! Mi è caduto nel cesso…ho perso tutta la rubrica, non posso più fare gli scherzi a mia zia e mandarle le foto zozze su WhatsApp”
“Cos’è Uozzap?”
“Sei un regista e non hai uno Smartphone?”
“No! Però adesso insegno anche ai bambini”
“Hai cambiato lavoro? Meno male!!!! ”
“No! Riprenderemo con la Primavera…la stagione dove sboccia l’amore”
“E tornerà anche Walking dead!”
“Cos’è Uolchinded?”
“Che radical del cazzo!”
EMPATIA
Quando mi chiedono “Cosa stai facendo?”
Io rispondo “Questo, quello e poi sto partecipando a un film”.
Il loro viso si piega, come i cagnolini quando si straniscono.
Va bene è un documentario.
Sorridono. E non mi domandano niente. Nessuna curiosità.
Perché?
Sai l’altro ieri mentre stavo facendo i riscaldamenti in palestra, si è avvicinata una mia compagna di squadra, si è seduta e mi ha dato un bacio sulla guancia.
E il mio mondo ha tremato. La porta si è aperta e ho esitato.
Sono dovuto correre negli spogliatoi.
Sapevo benissimo che sarebbe arrivata, il pomeriggio avevo cercato un paradito per lei, perchè so che le fa male l’indice della mano destra.
Non mi ha detto niente, però è bastato quel gesto, più di centomila parole.
In questi mesi di ripresa ho cercato un cenno simile.
Sono arrivati. Sotto varie forme.
Ho fatto a modo tuo, come mi hai chiesto. Seguito il tuo copione, imparato a memoria battute inesistenti, scritto fiumi di lettere.
Come ci hai trovati? Sembriamo mutanti. Ognuno con il suo potere. Io ho scelto questo.
INTERPRETE
Io volevo stare nascosto nella mia tana, uscire di notte e sbranare il primo agnello disponibile. Tenere la mia anima disoccupata, non muovere un dito e recitare le preghiere lontano da tutti.
Poi mi sono accorto che il regista era più attento alla luce, cercava di tenermi sempre illuminato. Mi ha cambiato perfino le lampadine della camera da letto.
Non aver paura, così ti vedono meglio.
Abbiamo guardato 30 minuti del film in anteprima. Non le mie scene, “saresti influenzato”
E rivedi una ragazza piangere. E capisci che ieri piangeva perchè non voleva rimanere sola e sai che oggi piange perchè non vuole diventare unica.
E’ delicata, come la melodia del Lago dei Cigni. Non potrei neanche sfiorarla adesso perchè so che è fragile come un lastra di ghiaccio a Primavera.
Allora le ho scritto, perchè mi hai permesso di connettermi con lei.
Le ho scritto che le sono vicino, che il mio pensiero è forte.
Se potessi l’assumerei e le pagherei i contributi come dama di compagnia, perchè mi piace come si mette il rossetto e perchè le sue lacrime non sciolgono il trucco. Le farei un contratto a tempo indeterminato solo per il suo dialetto toscano.
La terrei con me perchè non riesce a dire la “C”.
Quindi non pronuncerebbe mai la parola “cancella” e “cazzone”.
Del suo ex fidanzato o chiamalo come vuoi, mi piacciono i cappelli, le magliette e le sue mani che sanno disegnare tutto.
Forse gli chiederei quel bellissimo quadro che c’era nella camera da letto. Due camosci che s’incornano. Per me non è mai uno scontro. E’ un incastarsi, imbattersi. E’ trovare.
C’è quella signora che ti guarda in camera. Come si chiama quel piano sequenza? Io ho preso solo 24 all’esame di Cinema.
Me l’hai fatta incontrare prima di Natale, perchè te l’ho chiesto io. Per un mio piccolo vezzo da Sceneggiatore.
Ci guardavamo come due pugili sul ring, ma nonostante sferrassi i colpi più brutali non riuscivo a sfiorarla. Non ho la forza di una madre, sono solo un figlio. Ho commosso chi c’era alle mie spalle e mi sono preso un gancio in faccia.
Le rivoluzioni lasciano vittime è inutile cercare la pace senza caduti.
Non avevo mai ascoltato la musica classica mentre scrivevo.
Di solito lasciavo andare random il computer e ogni tanto pescava delle canzoni di dubbia qualità.
Così non mi accorgevo che mentre battevo sul computer mi scappava di ricopiare il testo di Non amarmi.
Ho alzato il volume. Potente e romantico.
Lo immagino così l’amore fra quella signora e suo marito.
Come stridono quei corpi che si coprono coi passamontagna. E’ come se sotto quelle maschere ci fosse ognuno di noi.
Sono solo sguardi che non riesci a guardare.
Ecco perché alla fine questo film fa male all’apparenza, perché ti costringere a vederti.
Poi ci sono anche io. Con i miei giocattoli.
RITORNO
L’ho promesso. Sarai felice. L’ho promesso. T’insegnerò come si fa.
Però torna a lezione.
Sì.
Posso darti solo questo. La pazienza, una sorpresina Kinder, milioni di sorrisi e un po’ di verità.
Perchè ti spaventi?
L’amore diventa specchio dei nostri fallimenti. Per questo è merce rara, un palio fra purosangue.
Mi accorgo di perdere tempo fuori dalla mia finestra. Fumo sul balcone perché mi diceva “Passavo sempre sotto casa tua, ma non uscivi mai”.
Io per osmosi, ogni mercoledì, dopo gli allenamenti, verso le 11.30, torno sulla Panchina.
Perché lì tutto è iniziato.
Mi fumo una sigaretta e ripenso che sono stato fortunato. Rispetto il suo addio e aspetto.
Immaginalo l’amore, trattalo come un film.
Non ho mai avuto un attimo di esitazione. Ho costruito le fondamenta più resistenti. Ora attendo che ritorni con il primo mattone.
Poi la sigaretta finisce, la spengo sotto le scarpa e la butto nel cestino, perché mi sembra un piccolo gesto di aiuto verso la terra.
Potremmo dirlo adesso che non dovremmo confondere la crisi economica con quella sentimentale, che un po’ non basta più, che la delusione è sempre dietro l’angolo, il dubbio annebbia la vista e lo stare da soli non è più paragonabile a divertirsi.
Mi piacerebbe sentire “Voi venite?”
Rispondere “No vai tu, io ti aspetto a casa”
“Perchè?”
”Così hai un motivo in più per ritornare”
Sperare che mantenga le promesse. Ecco!
Io la mia l’ho fatta, ma non l’ho ancora vista, sarei influenzato.
ADESSO
Sei sempre un passo davanti a me. Hai sempre un punto di vista diverso del mio, ti ricordi sempre di prendere i biscotti che mi piacciono. Sempre è una parola che non ti piace, come tutto.
E io che la metto anche nella minestra! Sempre!
Correndo come un centometrista ho capito dov’è la mia meta.
Questo Film è attesa, una sfida ed oscilla fra la speranza e l’inarrivabile.
E’ così che mi sento adesso.
Caro Regista volevo ringraziarti dal mio blog, che magari perde punti, visto che sta prendendo una piega intimista ed è meno addicted alle tette di Belen.
Arriverà il giorno che mi rivelerai il finale e mi mostrerai la tua chiave di lettura.
Grazie perchè domani potrò ringraziare anche me.
Grazie perché adesso posso andare a comprare i Popcorn.
Grazie sto cazzo…che manco la costumista c’era sul set! 😛
Il Portinaio
“Lo sa come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico?
Non ci ho mai pensato.
Io si. E ha trovato una risposta? Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama.”
(
A. Baricco)
Certo è arrivato l’arrotino! Baricco meglio questa!
Stai con me
E’ un attimo l’eternità,
di due parole scritte dentro noi,
ancora qui,
innamorati dentro un film. (Quella culona della D’avena)
4 commenti
Il Giupi
La semplice complessità del tuo quotidiano caos mi ricorda quanto la vita possa ispirare la virtuale punta delle nostre altrettanto virtuali Montblanc…
P.S. Tripudio di ossimori ( 2 in una riga). Ma che ci posso fare? Sai che li amo
Portinaio
Giupi io amo il bollito! 😛
Utez
Sempre divertenti i tuoi finali di questi post! 🙂
Micky
Che bello leggerti veramente. Volevo dirtelo.