E TALENTO HA PER TRE
“Perchè non scrivi un post sulla mia mamma?”
“Perchè non la conosco”
“Ma come? Era quella signora bionda che veniva quando lavoravi nel negozio di scarpe”
“Ah ricordo…una rompicoglioni con le dita dei piedi accavallate!”
“Perchè non scrivi un post sulla tua squadra di pallavolo?”
“Sai non vorrei finire a pulire la palestra…”
Forse dovrei.
Mia mamma non mi parla più, da quando ha scoperto che dico in giro che le piace andare ai funerali.
Ma perchè così si può vestire elegante! 😛
La mia squadra di pallavolo è composta da: 1/3 maschi 1/3 femmine 1/3 erbivori.
Il mio allenatore era un giocatore professionista. Non è tanto alto, ma dicono i muri della palestra che fosse un grillo sotto rete.
A me piace perchè bestemmia peggio di un toscano.
Potrebbe essere assunto alla settimana enigmistica e tenere la rubrica dei Rebus o del “Piacere di Saperlo”.
Potrebbe anche scrivere un libro sull’Ateo moderno.
Le sue parolacce fanno eco durante le partite e io non riesco a segnarmele tutte, un po’ perchè sono concentrato sul gioco e un po’ perchè guardo gli avversari che si conciano come se fosse carnevale.
Un paio di settimane fa, una ragazza di una squadra avversaria pensava fosse Halloween.
Aveva un rossettazzo rosso, gli occhi pestati di nero e l’acconciatura da signorina buonasera. Dopo sette minuti dall’inizio della partita, sembrava avesse fatto pompini a tutta la squadra.
Il rossetto si era sbavato fin dietro le orecchie.
Ecco perchè non gioco con le femmine. Si spaccano le unghie, quando cadono si soffocano con le loro mammelle e se hanno il ciclo rischi sempre questa cosa:
Meno male che le mie compagne sono delle belle ragazze. E nonsotante la maternità non si sono sformate.
In campo glielo ripeto: “L’importante non è vincere, ma essere sempre idratate e curare la cellulite”.
Sono carine quando vanno a schiacciare sotto rete perchè sembra che stiano mettendo via i piatti nella credenza.
Il bagher lo fanno con la stessa gestualità di una che stira i panni.
Si buttano per terra, si sbattono, ma quando si rialzano hanno una piega perfetta.
Che cazzo di prodotti usano?
Dorebbero rivelarlo al mondo della cosmesi, ci sarebbe una rivoluzione sul mercato.
Il mio capitano (che è una donna) è capace di cambiare taglio di capelli fra una battuta e l’altra.
L’unica che aveva questo potere era Lady Lovely, noto cartone animato di una ragazzina aspirante parrucchiera che si attaccava animali morti sulla cute.
Per giocare da me non servono molti soldi.
La rata mensile è di 20 Euro salvo conguagli.
La maglietta costa 15 e puoi star sicuro di puzzare a cane morto, i pantolincini me li hanno dato in prestito, taglia XXl, ma mi fanno un pacco enorme e quando sono sotto rete le ragazze si distraggono e io posso aprofittarne per fare punto.
Per tirare su i soldi stanno provando anche a venderci felpe, magiette per la trasferta, mutande, tric trac, sfogliatelle, bombe di Maradona e clisteri.
Gli allenamenti sono sempre il mercoledì. La palestra è pulita e ci puoi fare la doccia senza prendere i funghi, c’è persino il phone. E poi è di fianco a casa dei miei genitori. Così posso unire l’utile al dilettevole.
“Figlio mio ho fatto la carbonara”
“Madre te l’ho detto che ho gli allenamenti”
“Ho della caponata!”
“Poi vomito in campo”
“Ma sono verdure!”
Le partite non stanno andando molto bene, ma perchè dobbiamo ancora amalgamarci.
Ho una compagna che crede di giocare a Polo. Una volta si è presentata con il cavallo e la sella chiedendo dove fosse la stalla.
Due sabati fa c’è stata pure la rissa.
Premesso il torneo è quello dei salesiani, (che se lo sapevo prima proponevo i vestiti da suora sexy) noto agli intenditori con il nome di PGS.
Per Salesiani si intende comunemente: l’istituto religioso maschile «Società Salesiana di San Giovanni Bosco».
Giovanni Bosco ovviamente è il suo fondatore.
A 9 anni fece un sogno profetico:
“Mi pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una gran quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. Al sentire le bestemmie, mi slanciai in mezzo a loro. Cercai di farli tacere usando pugni e parole. In quel momento apparve un uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto bianco gli copriva tutta la persona. La sua faccia era così luminosa che non riuscivo a fissarla. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi. Aggiunse: «Dovrai farteli amici non con le percosse ma con la mansuetudine e la carità. Su, parla, spiegagli che il peccato è una cosa cattiva e che l’amicizia con il Signore è un bene prezioso». Confuso e spaventato risposi che io ero un ragazzo povero e ignorante, che non ero capace di parlare di religione a quei monelli”
Il nostro allenatore deve aver fatto lo stesso sogno, ma al contrario. Infatti ci tratta come degli avanzi di galera, impreca tutti i santi e ci umilia.
Ma lo so che ci vuole bene e in più credo lo faccia anche gratis.
Forse a fine anno dovremmo fargli un regalo. Magari delle scarpe da ginnastica nuove, perchè non gliel’ho mai detto…a me queste scarpe fanno cagare.
Sembrano delle Converse cucite male!
Forse gradirebbe un paio di anfibi chiodati alla moda, così invece di bestemmiarci dietro potrebbe passare direttamente ai calci nel sedere.
A fine partita però si fa sempre pace. I Santi interpellati ritornano al loro calendario, Dio non si offende e si va tutti al Mc Donald’s
Io odio il Mc Donald’s
Ma questa è un’altra storia!
Far parte di una squadra è questione di appartanenza e in questo momento della mia vita mi piace stare qui.
Il Portinaio
Un commento
Belladonna
Non vedo l’ora di leggere la prossima.