COWBOYLAND
Avete passato bene le vacanze pasquali?
Fatto la gitarella di Pasquetta…o come ha detto il senatore Antonio Razzi:
Finalmente sono arrivati i tecnici di Fastweb a montarmi il modem, sembravano due rapper di provincia.
“Bella zio non è che hai un carica batteria dell’Iphone 5?”
“No, mi spiace”
“Bella zio non è che posso pisciare”
“Certo, il bagno è in fondo a destra”
“Se chiama la zia dille che scendo?”
“Chi?”
“La portinaia! Brutta storia i parcheggi qui. Ho dovuto mettere l’auto dentro il cortile”
“Con chi mi lamento del ritardo del trasloco della linea?”
“Ma che ne so zio!”
Vabbè mi tocca andare davanti alla sede di Fastweb con la mia nuova arma:
Nel frattempo mia madre…
“Figliolo vieni via da Milano ci sono i pazzi che sparano per strada”
“Veramente hanno ucciso tre persone in tribunale”
“Non voglio che stai in quella città violenta”
“Ti ricordo che nella via parallela alla nostra abitava un assassino di minorenni”
“Ma l’hanno arrestato!”
“Stai tranquilla che acciuferanno anche quello del tribunale…lo ha detto Alfano”
“E chi è?”
“Perchè tu e tuo marito non la smettete di guardare la signora Fletcher?”
Come biasimarla.
Settimana scorsa hanno mandato in onda un servizo su Studio Aperto dove m’intervistavano sul grande dilemma del secolo: la cioccolata fa dimagrire?
Peccato fosse un registrazione dell’anno scorso.
Che pezzenti. Ho avuto comunque i miei dieci secondi di celebrità.
Adesso che ho la fibra ottica mi sento così galvanizzato che vorrei spettegolare su tutto.
Mi sono perso le diatribe di quegli avulsi dalla realtà di D&G che a furia di essere boicottati saranno finiti al mercato a rammendare calzini bucati, la puntata di the Voice con Chiara di Paola&Chiara che elemosinava un po’ di fama, le michiate di Salvini sui Rom, che ormai passa più tempo in tv che al gabinetto.
Ma oggi vi voglio raccontare della mia gitarella di pasquetta.
Sono andato in un luogo molto trash, di quelli in provincia, dove si riuniscono orde di famiglie chiassose e amanti dei cavalli.
Benvenuti a Cowboyland.
Come ci sono finito non chiedetemelo, ma lo consiglio per chi vuole fare una tesi di antropologia.
Situato nella ridente cittadina di Voghera nota ai più per le casalinghe e per il carcere di massima sicurezza, Cowboyland accoglie nella sua struttura un parco a tema, un ristorante, stalle, bar, hotel e uno shop per veri cowboy dell’Oltrepo.
Non ho scelto una giornata tranquilla per visitarlo, ma visto che tutti i ristoranti della provincia mi hanno rimbalzato, ho dovuto cedere: o tex Mex o panino dell’Autogrill.
Tutti in sella inizia l’avventura.
Nel parco giochi, non tanto economico (14 Euro il biglietto) ci sono un sacco di attrazioni, che hanno nomi di film porno.
1) La canoa di Toro seduto
Non è il pistolino dell’indiano più famosa d’America, ma un rigagnolo con una barchetta. La giostra ti promette di attraversare la via della spiritualità indiana, ma solo dopo aver assunto dei funghi allucinogeni.
2) Lazo Stage
Lega la tua amante e marchiala a fuoco come una vitella in calore.
Maniaci che non siete altro, qui s’impara la tecnica del lazo, indispensabile nel lavoro con il bestiame. E diciamocelo chi non ha un allevamento di vacche in garage?
3) Animal adventure
Potrai conoscere ancora più da vicino daini, lama e asinelli, oltre che le dolcissime caprette e pecore.
Non voglio neanche saperlo schifosi che non siete altro!!!!
4) First emotion
E’ la vostra prima volta? Fatevi deflorare da un cowboy.
5) Pony ride
Vi piacciono bassi? Questo è il posto giusto per voi.
Pony maldestri e spocchiosi cercheranno di disarcionare i vostri bambini
6) Ranch animal tour
Qui promettono incontri con bisonti, orsetti lavatori e moltissimi altri animali delle praterie.
Nel caso non doveste vederli, nel ristorante ci sono appese le loro teste.
7) Gold mine train
E’ il calco del bigolo di Rocco Siffredi.
Dai scherzo, è un trenino da 4 soldi. Vostra moglie rimarrà delusa.
Il divertimento è comunque assicurato.
Ogni tanto ci sono gare e spettacoli a cavallo. In più nei parcheggi, potrete vedere tedeschi che fanno camping, roba che neanche un punk oserebbe.
Il ristorante è il classico americano, con bambini urlanti e genitori coi telefonini. Io ho perso l’udito e ho atteso un’ora per essere servito. Un applauso comunque ai camerieri che sopportano ogni giorno clienti maleducati e pretenziosi.
Il western store è l’apoteosi di chi vorrebbe essere cowboy, ma rischia di sembrare un cosplayer. Stivali a punta in pitone o cavallino, giacche con le frange, scarpette da Pocahontas, speroni argentati e braccialetti di osso e piume di uccello.
Come nel film di Sergio Leone qui il buono, il brutto e il cattivo si mescolano. Il problema è distinguerli.
Il Portinaio