CIMITERIA
Questo weekend ci sarà l’assalto ai cimiteri.
La mia amica che ha il banchetto dei fiori è già lì che si sfrega le mani dentro i suoi guanti di lana bucati.
Io ho parenti sparsi in quattro campi santi di diversi paesi e un paio anche in diverse regioni.
Premetto che non sono un assiduo frequentatore di tombe e loculi. E credo che anche mia madre stia perdendo il vizio di andarci ogni settimana.
Siccome tutti gli zii hanno litigato, non sappiamo mai chi è stato l’ultimo a mettere le roselline finte nel vasetto sulla tomba della nonna. Nel dubbio si cambiano e scatta la battuta: “Tanto facevano schifo”.
Il cimitero monumentale della mia città è vicino al parco. E’ molto grande, con un ingresso tetro con cancello in ferro battuto nero. Lì sono sepolte anche delle celebrità.
C’è Gianfranco Ferrè, che mia madre rimpiange ancora perchè faceva la linea per le donne cicciottelle.
Una volta ci ha mangiato di fianco ad un matrimonio e da allora pensava di essere sua amica, crede ancora che la linea “Ferrè forma” fosse ispirata a lei.
Quando gli fecero il funerale bloccarono tutte le strade vicino a casa mia perchè arrivavano da mezzo mondo vip e stilisti.
Io non ho potuto portare a pisciare il cane perchè la polizia non mi faceva attraversare la strada.
Ricordo che in quell’attimo mi passarono di fianco Valentino e Donatella Versace, ma soprattutto l’altra buon’anima della signora Piaggi, che credeva di essere al carnevale di Venezia.
Se non sapete chi è la Piaggi digitate su Google.
Roba che se mi presentassi io vestito così ad una funzione funebre verrei linciato con ostie e candele dalle cielline in prima fila.
Un’altra tomba famosa nel “mio” cimitero è quella della famiglia Dolce, del duo D&G. Sembra una boutique. Mancano solo le grucce e due pelliccette appese per farne un mini outlet post mortem.
Mia mamma passa ore al cimitero, perchè conosce un sacco di gente, sia quelli morti che quelli vivi.
Quando vado con lei mi metto l’anima in pace e spero mi esca il sangue da naso, ma non succede mai.
“Vedi quello? Era un mio compagno di scuola è morto mentre andava al lavoro. Embolo e bum!
“Bum cosa?”
“Nel senso che è caduto a terra”
“E’ un suono onomatopeico?”
“No gli è venuto l’embolo!
“0_o”
La prima tappa di solito è dallo zio paterno, che si chiamava come me. E’ strano vedere il proprio nome su una tomba.
Sua moglie tutte le volte che va a trovarlo la pulisce da cima a fondo. Prima con la scopettina e poi con lo Chante Clair. Infine una bella pianta con i fiorellini e via a casa a passare i pavimenti, i vetri e il battitappeto.
Alla famiglia di mia madre è andata meglio.
Loro non hanno la tomba, tutti i miei nonni e prozii sono infilati nei loculi, così non c’è un cazzo da pulire, nè candele da comprare, tanto meno vasellame da cambiare. Basta un fiore (finto) e sei a posto fino all’anno prossimo.
L’unica cosa che fa mia madre è pulire la foto con il fazzoletto di carta.
“Guarda che la nonna non fa le bave”
Poi inizia con le solite domande da 100 milioni di Euro.
“Ti manca la nonna?”
“Secondo te?”
“Se non mi rispondi!”
“Certo che mi manca”
“A me manca tantissimo”
“E lo so…”
“Io ti mancherò quando morirò?”
“Giusto un paio di giorni”
I miei bisnonni invece sono sepoliti negli ossari sotterranei.
Mia madre non ci va mai perchè dice che ha paura di essere abbordata, insultata, rapinata, violentata, picchiata, e sfanculata dai marocchini.
Lo dice ogni volta.
“Sai che hanno tentato di rapinare una signora là sotto? Io non ci vado”
Poi controllo sul giornale locale, ma non c’è mai notizia di aggressioni nei cimiteri.
Secondo me non doveva stargli molto simpatico suo nonno.
Una mia amica invece ha fatto la cosa più orginale, economica ed ecosostenibile del mondo. Si è tenuta a casa il padre.
Non l’ha messo nella vasca con la formaldeide, ma dentro una scatola zincata e sigillata. Cremato e in salotto.
Così non ha occupato suolo pubblico, dato soldi al comune e risparmia su fiorellini e ceri automatici.
Mia mamma all’epoca si scandalizzò e poi fece una domanda da bionda naturale.
“Ma come fanno i parenti? Non posso andarlo a trovare al cimitero!”
“Cretina vanno a casa e magari scroccano pure un caffè”
“Ma non è la stessa cosa!”
“E’ più igienico”
“E i fiori?”
“Lo facciamo anche con tuo marito?”
Appena accenno l’idea che possa rimanere vedova, mia madre inizia a piangere, ma soprattutto corre subito in camera a scegliere l’abito per il funerale, il foulard che si abbinerebbe meglio con la bara in ciliegio invecchiato e il rosario più lungo della sua sterminata collezione.
Girare con lei è illogico. Non ha una meta. Guarda le tombe come se fossero casa sua.
Qualche mese fa ho scoperto il perchè.
E’ una storia commovente, un segreto di famiglia.
Quando i miei nonni arrivarono dal Sud per cercare lavoro non avevano una casa dove stare.
Così per una settimana dormirono nel cimitero. Come letto i loculi, che chiudevano con un cartone. Mia mamma era piccola, ma ricorda ancora il buio e il battito del cuore di sua madre che stringeva forte per la paura.
Mia zia credo dormisse con il nonno, sicuramente ricorderà i peli sul petto! 😛
Poi vennero cacciati per far spazio al morto. Trovarono una casa con il bagno in cortile, ma l’acqua non profumava di fiori.
Il Portinaio
P.S. Ma voi la tomba di Doraemon non la vorreste?