CASTING (come sopravvivere a dei mafiosi)
E’ ufficiale. Ho un agente.
Nel senso che ci provo ad avere un agente.
“Ciao Porti hai voglia di fare un altro provino?”
“L’ultima volta ho fatto una figura di merda e mia mamma aveva già messo i manifesti pensando fossi diventato una celebrità”
“Tranquillo, non devi ballare”
“Cantare?”
“Nemmeno”
“Non per fare il venale, ma quanto pagano a questo giro?”
“Tantissimo! In più andrai all’estero. E forse ti regaleranno anche un Mio Mini Pony da pettinare”
“Spero quello vintage!”
“Assolutamente”
“Allora accetto!”
Mi fai su con un niente. 😛
Il cliente è un’azienda di telefonia slovena.
Stanno cercando tre personaggi che rappresentino lo stereotipo del mafioso italiano.
“Scusa amico agente, ma io ti sembro un mafioso?”
“Beh con quei baffi!”
“I miei baffi sono da tricheco gentile, mica da delinquentello di periferia”
“Ricordati i mio mini pony”
Questa la mail che ho ricevuto:
Cercasi uomo molto serio età 45/65 anni. Magari con faccia cattiva.
E questo non sono io!
Cercasi uomo 40/60 anni con look molto italiano e che ricordi un mafioso.
Ora non so cos’abbiano in mente quelli della produzione, ma che cosa vuol dire “look molto italiano?” Camicia bianca e mandolino? Le felpe di Salvini con i nomi delle città?
Cercasi uomo di carattere età 20/60 anni magro o grasso, naso importante e “look molto carattere”
Questa l’ha scritta uno sloveno.
Comunque stiamo prendendo una deriva alquanto bizzarra. Io mi sbatto per cercare di non sbagliare i congiuntivi, di rendere il tutto leggibile e semplice e poi la gente, sia sui social che via mail o sms, scrive peggio di un bambino di prima elementare…e allora vale tutto!
Se devo fare il mafioso che mafioso sia. Potrò dire finalmente “Se dovrei”, “Ho andato” oppure “Scendo il cane”.
L’orario di ritrovo è alle 10:30.
Memore dell’altra volta mi sono presentato con 20 minuti di anticipo, così sarò sicuramente il primo.
Stokazzo!
C’erano già venti persone. E in 3 minuti sono arrivate altre trenta.
Nella mail dell’agenzia veniva sottolineato:
Andare al casting vestiti come credibili boss o scagnozzi mafiosi.
Tipico cliché del mafioso italiano. Ispirarsi al “Padrino”
E’ un casting per l’80% estetico quindi non andare in maglietta, tutta o jeans strappati moderni.
Sembrava un ritrovo di agenti della Tecnocasa.
Io invece che ho l’anima del Cosplayer ho tirato fuori dal mio cassetto l’abito perfetto.
Mi sono ispirato a Robert De Niro, ma sembravo Renato Cecilia.
Qualcuno deve aver letto male le direttive della mail, perché va bene che è la Fashion Week a Milano, ma agghindarsi come un hipster impazzito griffato Vivienne Westwood non ti da più chance.
Poi ci sono quelli che ci credono, che sperano vivamente di essere ingaggiati e poi magari riconosciuti da un regista e finire direttamente al Festival del cinema horror di Ravenna.
“Io è il quarantesimo provino che faccio”
“Bene. Sono contento”
“Tu quanti provini hai fatto?”
“Questo è il secondo. Sono abbastanza timido, non amo queste cose, preferisco stare a casa pettinare i mio mini pony”
“Guarda che hai un orecchino sul naso, se ti presenti così rischi di perdere il posto”
“E tu hai uno spinacio fra i denti, se continui così finirai a fare lo spot di Vitaldent”
Infine ci sono quelli che stanno sul chi va là, che ti scrutano per vedere se sei un potenziale nemico, poi vanno in bagno e si cambiano centinaia di volte.
“Ciao lo sai che durante il casting devi fare vedere le mani?”
“No. Ho un vago ricordo dell’ultimo. Però grazie per il consiglio”
“Meno male che ho tolto lo smalto”
“?????????????”
Mi sa che questo ha confuso Boss mafioso con vedova di mafia.
Per questo spot bisogna dire tre battute.
Questa è più o meno la sceneggiatura:
Tavolo da gioco. Ci sono dei mafiosi seduti al tavolo.
Il Boss domanda: “C’è una talpa a questo tavolo”
Il braccio destro scruta i presenti e guarda insistentemente uno che risponde: “Perché mi guardi?”
Braccio destro: “Se non sei tu allora chi è?”
E il Boss urla: “Portatelo via”
Semplice.
Io siccome sono ancora giovane e prestante mi hanno dato la parte del Braccio destro.
Al signore smilzo, che crede di essere Totò Riina, ma ricorda piuttosto Michele Misseri, toccherà interpretare il Boss.
Ciak! Si gira.
“C’è una talpa a questo tavolo”
Bene, tocca me.
Forza fai lo sguardo truce. Ammicca alla telecamera.
“Non ammiccare alla telecamera!”
Uff! Fai lo sguardo truce e basta!
Ora apri la bocca e fai uscire quella cazzo di battuta come se fossi un Buscetta qualsiasi: “Se non sei tu allora chi è?”
Sono stato bravissimo!!!!! 🙂
Se non mi danno la parte li denuncio al Codacons, che non so cosa sia, ma va bene così.
Ora tocca al Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”
No…no…hai sbagliato battuta, testina di quiz.
La regista l’ha guardato come se fosse uno scarafaggio da schiacciare.
Ripetiamo.
Scena 2. Ciak! Si gira!
Io come al solito impeccabile.
Ora tocca di nuovo al Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”
Allora sei cretino dove ti cresce la forfora. Devi dire: “Portatelo via!!!”
Scena 3. Ciak! Si gira.
Mi hanno dato l’ Oscar, anzi hanno chiamato Leonardo Di Caprio e gli hanno detto: “Uè scemo pagliaccio riportaci il premio che dobbiamo consegnarlo a un bravo ragazzo che si sta sbattendo da due ore vestito per l’80% sintetico”.
Ecco il Boss.
“C’è una talpa a questo tavolo”
Questo è un coglione! Devo fare qualcosa.
Preso da un ego gigantesco sono entrato a gamba tesa.
“Signora regista lo portate via voi o devo sparargli sulla noce di capocollo?”
Il Portinaio
Nel caso non dovessero prendermi potrei consigliare alla produzione Francesco Facchinetti, che pare abbia voglia di cambiare mestiere e soprattutto avere 15 minuti di celebrità.
L’illustrazione in apertura è stata realizzata da Kawa-V. QUI il suo Deviantart.