BIGLIETTO DI AUGURI (#vogliodormireconte)
“Attore precario sto preparando la lista dei regali…tu cosa mi fai a Natale?”
“Caro regista pensavo di regalarti un piumino nuovo”
“Che cosa bella!”
“Lo faccio solo perchè quando siamo in giro ti scambiano per un benzinaio”
“Ingrato! Io ti renderò famoso!”
“E io ti vestirò meglio!”
Dovrebbe funzionare.
Dicono che se scrivi a una persona le parole ti avvicineranno per un attimo a lei.
I biglietti di Natale di solito sono già pre-stampati, così la gente non deve pensare.
Magari se spruzzassi un po’ di zenzero sulla busta tutto avrebbe un sapore diverso.
Chissà perchè quando uno festeggia qualcosa ricorda sempre cosa ha fatto l’anno prima. Come se non volesse più sbagliare.
Te lo ricordi?
Il tuo albero era una cinesata paurosa. Ma a te piaceva. Io avevo paura che i gatti lo avrebbero mandato in corto circuito.
Dio!!
Magari poi prende fuoco e ci tocca morire abbracciati nel bagno, tu con il doccino in mano e io con lo spazzolone del cesso per proteggerti. Che fine tragica, tutto per aver risparmiato sugli addobbi natalizi.
Avevi comprato tutto per la cena della vigilia, avvertito tua madre che non saresti tornata e preso di nascosto un regalo in più per me.
Perchè ti piaceva guardarmi scartare, vedere la mia faccia da bambino emozionato e pretendere un abbraccio in più.
L’hai fatto, anche se non volevo niente.
Adesso che ci penso il regalo più importante l’ho lasciato da te.
Ti sei ricordata di andare dal fiorista?
Lo sai che quello è super preso in questo periodo e poi va a finire che non riesci a portare il centro tavola ai tuoi genitori, che poi si offendono e non giocate più alla tombola!
Il biglietto per tuo madre è sempre quello che suona quando lo apri? Fattelo dire è la cosa più brutta che esista al mondo dopo i presepi viventi e i copri sedili in pelliccia.
Lo so non mi devo preoccupare. Ti conosco. Sei così attenta a certi dettagli che quasi mi stupisce che ti sia dimenticata di me.
Cosa mi avevi scritto l’anno scorso nel biglietto di auguri?
Io li conservo tutti.
Non il tuo.
Non me l’hai dato.
Non era per me?
Caro Babbo Natale…iniziava così.
Senza fantasia.
Forse se la piantassi di essere così nostalgico riuscirei a scriverti qualcosa di più sensato.
Caro Signore grasso con il vestito verde che poi la Coca Cola ha tinto di rosso come sta?
Visto che lei intercede per tutti i bambini e la mia anima è ancora in età pre puberale non è che può recapitare questa letterina?
Ok? Me lo promette?
Avevi diviso i tuoi buoni propositi per colore. Questo me lo ricordo bene.
Bianco il primo desiderio, come la canottiera che usavo per dormire.
Che sia così allora. Vuoi una nevicata come non si era mai vista? Una maglietta nuova? Delle scarpe da ginnastica?
Mentre pulivo il tuo lavandino dai peli della mia barba pensavo a questo: deve essere bianco fra di noi, perchè tutto sia visibile. Niente zone scure, niente liste della spesa, niente impronte.
Bianco è silenzio, come quello che mi hai regalato quest’anno.
Non ho niente in mano, nessun pacchetto, tranne il fatto che te ne sei andata.
Una pagina bianca, un diario di bordo incompleto, un giudizio affrettato.
Verde è il secondo, come i regali che mi hai fatto.
Il mio colore preferito.
Verde è il pacchetto sotto il mio albero, verde è la gradazione dei buoni, è sinonimo di fresco, ma nei toni fluorescenti anche di tossico.
Mi avevi detto “Mi piacerebbe portarti in vacanza da qualche parte”.
Ci ho pensato. Mi sarebbe piaciuta Perugia, non so perchè. Forse perchè sta al centro, perchè non l’ho mai vista, perchè vendono i cioccolatini.
Niente mare, lo so che lo detesti.
Alla fine ti avrei portata a Belluno, che magari non è affascinante come Parigi, ma è la città più verde d’Italia.
Se poi mi avessi chiesto di più avrei scelto che è la più verde al mondo. Ma lì avrei dovuto affrontare la paura dell’aereo e si sa la fifa è blu, che sarà pure un colore elegante, ma io lo trovo insopportabile.
Rosso è il terzo desiderio.
E qui potremmo elencare le qualità di questo pigmento.
A me piace il magenta, il colore complementare del verde.
Rossa è la terra dove corri tu, i capillari che mi si spaccano nelle pupille, la testa di Daitarn 3, il cuore di Astroboy.
Rosso sono diventato io quando ti ho aspettato.
Scrivevi che volevi un pochino di felicità, non tanta, giusto una spinta.
Io ho provato a essere quei tre colori insieme e invece sono diventato solo un pastrocchio.
Ho cercato di lavare le macchie per terra, ma non ho fatto in tempo e Natale è passato.
Ci siamo dimenticati di farci gli auguri, oppure siamo stati così orgogliosi che il cuore non ha fatto in tempo a comunicare alla mente quanto era stupida.
Va bene così.
Il film è finito. Ora stanno facendo quella cosa che si chiama post produzione. Speriamo mi tolgano le occhiaie e qualche imperfezione della pelle.
Volevo scriverti buone feste in una maniera un pochino più originale, ma sono caduto anche io nella stessa trappola degli ingenui.
Ripeto, va bene così.
Un bacio sotto il vischio.
E’ che mi manchi tantissimo. Lo so, è un problema mio.
Il Portinaio
“Regista per la prima del film come mi devo vestire?”
“Da Elsa di Frozen!”
“Non scherzare, perchè lo faccio veramente”
“Potrei farti abbattere sul red carpet”
“Sparami sul lato destro che è la mia parte migliore!”
“Corri corri corri corri
che non costerà mai niente
come sorridere alla gente
come sentirsi per un attimo importante” (B & L)