LA SALA D’ATTESA
Drin drin…
“Mamma che vuoi?”
“Ma come fai a sapere che sono io al telefono?”
”E’ dal 1997 che ti invito a memorizzare i numeri sulla rubrica, così quando le persone ti chiamano puoi vedere chi è…e far finta di non aver sentito il cellulare”
“E’ per questo che mi rispondi una volta su tre?”
Sgamato!
Oggi ho accompagnato i miei genitori a fare la visita oculistica.
La cosa bella dell’essere figli unici è che ti cucchi tutto.
I regali a Natale, una bella mancia alla comunione, la paghetta doppia alla settimana.
Ma poi, quando invecchi, arrivano la fila all’ospedale, dal meccanico, all’Asl ed il sempreverde “Gabry, portami la cartaigienica in bagno che è finita!”
“Non ci entro al cesso con te nuda che fai la cacca”
“Ma sto facendo la pipì”
”Ho già avuto tanti traumi da piccolo”
“Dai che devo pulirmi”
”Facciamo così… ti strappo i foglietti e te li passo sotto la porta”
Tra le mille operazioni di mio padre, prima di diventare Frankenstein, c’è quella della cataratta.
Qualche mese fa si è “sturato” la carotide e non vi dico quando ce l’hanno riportato dalla sala operatoria, sembrava uno zombie.
Poi è andato in emorrragia e la gola ha iniziato a gonfiarsi.
“Hai visto mamma, sembra che abbia ingoiato una palla da calcio”
”Chiamiamo il dottore?”
”No… aspettiamo che esploda, ci facciamo la foto e magari abbiamo la fortuna di finire sulla Home di Repubblica!”
Dicevo… L’oculista è un’amica di mia madre. Signora molto carina e credo devota a nostro Signore.
Non c’era nessuno nella sala d’aspetto.
Solo io che li aspettavo mentre giocavo a Candy Crush e una serie di Santi e Missionari con tante foto di bambini malnutriti.
Passano 20 minuti… 30 minuti… 45 minuti… si scarica il cellulare.
Intanto sento mia madre parlare a voce alta con la dottoressa come se fossero due comari, tipo quelle del sud con la sedia fuori di casa.
Vabbè, guardiamo i giornali per le signore… Leggo Chi, leggo Vip, leggo Confidenze… che cazzo di giornali ci sono in ‘sto posto?!
Poi mi butto sui libri per bambini.
Ce n’è uno che ti insegna la differenza fra un uomo e una donna.
I genitali sembravano disegnati da un erotomane anni 70!
Ma le donne non vanno più in giro con la passera così pelosa!!! Vaglielo a spiegare che esistono anche le estetiste.
Finalmente entrano altri clienti. Due signore bionde ed una famiglia provata dal caldo estivo, formata da:
- Madre coraggio (Nel senso che ha avuto coraggio a sposare suo marito)
- Padre con annessa unghia del mignolo lunga e pancia che usciva dalla polo di Sergio Tacchini.
- Figlio di 11 con la cresta.
- Figlia di 7 con gli orecchini di perla.
Mentre mia madre e la dottoressa si facevano beatamente i cazzi loro, del tipo “Vuoi un thè?”, “Hai visto il figlio di Belen?”, “La Minetti andrà mai in galera?”, noi incominciavamo a morire di caldo.
Tutto questo perchè quella cogliona della segretaria aveva spento l’aria condizionata prima di uscire.
Passano altri 30 minuti… e la bambina con gli orecchini di perla scopre la differenza fra una passera e un uccello.
Piange all’idea di diventare pelosa e la mamma la consola regalandole il suo primo Silkepil fatto con il Didò.
Iniziano le lamentele.
“Che cosa fanno quelle due dentro? “
“Ciarlano come delle portinaie…”
“Io avevo appuntamento mezz’ora fa!”
”Ma poi è questione di educazione, qui c’è gente che deve farsi visitare!”
Io, in silenzio, ascoltavo.
“Si vede che non hanno niente da fare tutto il giorno”
“Quando esce quella signora gliene dico 4!”
”Sentile come si stanno divertendo…”
In effetti se la ridevano come due oche padovane.
Poi mia mamma è sempre così discreta…
Nell’ordine abbiamo appreso che:
- Ha vinto un torneo di tiro con l’arco nell’anno domini 1998, a Djerba, nel villaggio Ventaglio ormai fallito.
- Nel 1978 l’hanno premiata come miglior “tirapalle” al concorso della bocciofila di Busto Garolfo.
- In prima elementare aveva vinto il premio “Il tema più bello d’Italia”
- Oltre a mio padre, nessuno l’ha mai sfiorata. Neanche il prete in parrocchia!
Ma alla frase media “Il Papa è proprio semplice e buono” mi sono alzato e ho bussato!
”Cristo, Signora! Non siamo qui ad ascoltare i fatti suoi! Poi il Papa proprio no! Mi sembra di ascoltare una che legge Famiglia Cristiana… qui stiamo morendo di caldo!”
Gli altri pazienti mi hanno guardato con un misto fra stupore e felicità.
Una voleva quasi far scattare l’applauso.
”Guardate che è mia madre quella dentro!”
Nessuno ha più alzato la testa. L’imbarazzo si poteva tagliare con il coltello.
”Tranquilli, mia mamma fa sempre così… ora vado a fumarmi una sigaretta, quando esce picchiatela per me!”
Il Portinaio.