LACRIME GIALLE

Ho un’amica che, tutte le volte che muore un personaggio famoso, mi manda sms più o meno così: “E’ morto XXXXX”.
Messaggi secchi, senza una parola di commento o un pensiero gentile per il defunto.
Ormai è la mia necrologa Vip di riferimento. Secondo me vive sotto qualche scrivania dell’Ansa o magari lavora per le onoranze funebri di Novella 2000.
Ma oggi uno dei miei fan gallaratesi l’ha anticipata mandandomi questo triste annuncio: “Ciao nè! Ho appena saputo della morte dell’inventore dei Pokemon, avvenuta ieri.. So che eri un fan sfegatato dei Pokemon, quindi ho voluto dirtelo 😀
Scherzi a parte, magari la notizia poteva interessarti…Ci si vede!”
Mi si è raggelato il sangue. Un altro pezzo della mia vita che vola via.
Io non sono un fan dei Pokemon, non so chi ha messo in giro questa voce.
Certo ho visto tutta la prima serie e il modellino di Pikachu in scalal 1:1 è di fianco al mio televisore, ma quando ho scoperto che nel cartone animato le infermiere erano tutte uguali e che i Pokemon non erano altro che animaletti chiusi in una palla testicolo ho deciso di boicottarli.
Non è vero!
Correva l’anno 2000 e la febbre gialla per PIkachu & C. cresceva a dismisura.
Tutti erano curiosi di vedere i famosi mostricciattoli che avevano mandato all’ospedale i bambini giapponesi per attacchi epilettici.
Io dovevo trovare una scusa per andare al cinema a vedere Pokemon The Movie.
Per non fare la figura del maniaco sessuale avevo bisogno di un escamotage o di qualche bambino da accompagnare.
Farmi assumere dal cinema come maschera era impossibile. L’unico modo era convincere i miei tre cuginetti in età prepuberale.
Per fargli accettare la mia offerta è bastato offrire loro il biglietto, il poster di Ash Ketchum e tre caramelle Rossana modificate geneticamente.
Non immaginavo di trovare il cinema così strapieno, sembrava la colonia di un carcere minorile!
Bambini che urlavano, che lanciavano popkorn, che sghignazzavano e ruttavano i nomi dei Pokemon, si commettevano atti di bullismo alla cassiera del cinema e volavano fialette puzzolenti come molotov. Non ho capito niente della trama del film e sognavo di avere anch’io un Pikachu per poterli fulminare tutti.
Takeshi Shudo era il loro inventore.
Nel suo curriculum ha pietre miliari come Muteking, Baldios e Il magico mondo di Gigi.
Si è spento il 29 Ottobre 2010 per una emorragia cerebrale.
Sono andato a riaprire la mia vecchia scatola dei giochi per guardare ancora una volta i modellini dei Pokemon.
Ho immaginato la sua fantasia nell’inventarli e tutta la passione che ci ha messo per crearli.
I Pokemon per un periodo sono stati i nuovi puffi anche se non avevano quell’appeal da favola romantica.
Pikachu resta comunque un’icona del Giappone e spero che ora il signor Takeshi possa acchiapparli tutti.
Il mio preferito, a distanza di anni, restano Cubone e Bulbasaur.

Uno dei miei tre cuginetti è diventato epilettico, ma giuro che non è stata colpa mia né tanto meno dei Pokemon.

Il Portinaio