HENTAI! GIOCATTOLI PER ADULTI
Il Giappone è il Paese dei Balocchi con statuto di Nazione.
I giochi che si trovano qui tengono conto di alcuni parametri: devono piacere anche agli adulti, essere oggetti da collezione e almeno un pupazzo su tre deve avere un paio di tette grosse!
Io conservo la mia collezione di giocattoli giapponesi in una vetrina dove ho un ripiano dedicato ai Robot anni Ottanta; un altro alle bamboline amarcord chiamate nel gergo gashapon; quello con Lupin, Yattaman e soci e, nella mensola di mezzo, ci sono le ragazze Hentai. Vere riproduzioni di donne in atti lascivi lesbo-trash o, come le chiama semplicemente un mio amico, le porche!
Sono oggetti costosi, in Italia i mercatini e i negozi specializzati li vendono a prezzi folli e i poveri estimatori come me, devono risparmiare anni per comprare un Goldrake o una bambola di Miss Dronio. Ho visto gente vendere la sorella per avere un pugno di Mazinga in omaggio.
Ma oltre ai giapponesi mi piacerebbe aver conservato anche i miei giocattoli di bambino.
Nella cantina della casa dei miei sono riuscito a recuperare qualche cosa, ma ovviamente è rimasto poco. Un po’ per colpa di quella infamona di mia mamma che ha regalato tutto a un mio cuginetto e io non so più come chiedergli di restituirmi i puffi e tutti gli animaletti della fattoria!
Un po’ per il trattamento cui sottoponevo bambole, bambolotti e pupazzi vari.
Da piccolo rubavo le Barbie di mia cugina e con i miei Big Jim, Ken e Gundam inscenavo il sacrificio Voodoo del popolo della Mattel.
Andavo da mia nonna e spargevo pezzi di Barbie in giro per il giardino, facendo esultare i miei J.Joe, Robot e He-man al ritmo delle canzoni dei Cavalieri del Re.
Il mio gioco preferito era incendiarla e vedere il suo corpo perfetto sciogliersi.
Ma il mio accanimento non si rivolgeva solo alla povera Barbie: decapitavo anche i playmobil con il cancello e lanciavo i Paciocchini dal balcone con i loro pannolini come paracadute.
Alla fine facevo il funerale a tutti e come croce usavo dei fiammiferi, perché dopo arrivavano i puffi Ku Klux Klan ad incendiarli e a reclamare la testa di Cicciobello nero.
Con gli anni ho cominciato ad apprezzare di più i miei giochi e ho cercato di conservarli, ma ho mantenuto sempre una certa avversione per la Barbie.
Ho fatto un giro al Toys per vedere con cosa giocano oggi i bambini italiani.
Molto è cambiato!
Non ci sono più Robot che sparano pugni in gola e rischiano di soffocarti, non c’è più il Sapientino che ti dice: «Scrivi e premi controllo: ‘Arancia’…Sei un bambino pirla non sai scrivere ‘Arancia!’»
Ora il Toys vende pannolini, prodotti della Nestlè e caramelle piene di conservanti e coloranti, bicchieri, piatti e forchette per le feste chiassose. E i giocattoli?
Anche quelli ci sono, ma credetemi non sono più come una volta.
Prima cosa: il Toys è quasi sempre vuoto! Sarà la crisi o perché le mamme escono pazze a sentire i bambini dire “lo voglio”, ma certo i prezzi altissimi non ne fanno l’isola felice delle famiglie.
Seconda cosa: le commesse o le infilatrici di giochi negli scaffali, dovrebbero sorridere di più no? Già mi gira il culo spendere 80 euro per il Lego Pompe Funebri, figuriamoci se in più mi tratti come una merda!
Gli scaffali non sono messi a caso ma seguono uno studio di marketing strategico che ha lo scopo di svilire la personalità dei bambini.
Nel corridoio delle principesse – dove vendono a saldo gli abiti di Regina della Cina, Ambasciatrice del Bangladesh e Contessa della Manciuria – ci sono un sacco di oggetti raccapriccianti: le scarpe in plastica con il tacchetto per diventare subito una mignottella, la bacchetta per raddrizzare la schiena alle schiave che non obbediscono e scialli da sciantosa per sembrare una piccola drag queen.
Ma la cosa più tragica è che nello scaffale davanti ci sono i prodotti per diventare una cameriera!
Ovvero se non puoi permetterti di essere la Marchesa della Trudi allora è meglio che passi lo straccio per tutta la vita. Infatti la Vileda si è inventata il piccolo Mocio per le bambine con tendenze da colf…va bene che da piccole tutte si divertono a pulire i cessi, ma questo è troppo!
C’è il kit della piccola impresa delle pulizie, scope saggine, la parrucca da spazzacamino e il grembiule da bidella.
La bambina davanti a queste cose rimane perplessa, confusa e non capisce più niente oppure pensa “Meglio che mi trovi un bravo imprenditore o finisco a fare la domestica da qualche stronza arricchita”.
La sanno lunga al Toys: subito dietro c’è il corridoio dei bambolotti e della Barbie.
Quella stronza non è mai fallita! Nonostante ci siano le travestite delle Bratz a batter cassa, Barbie con le sue amiche non perde un colpo.
Si reinventa, si alliscia i capelli, indossa delle mutande perenni, non ha la vagina e ha i piedi più piccoli delle mani! La novità del momento è Barbie Pipì e Pupù. No! Non è la versione che si caga sotto o sotto effetto di stupefacenti ma è qualcosa di più schifoso: ha dei cani che scagazzano ovunque e qual è il piacere? Ovvio defecare in giro per casa e non raccogliere la merda, come farebbe veramente se fosse una persona reale.
Barbie durante le feste di Natale si trasforma in una dama d’altri tempi coi nomi più evocativi: Barbie Magia dell’Albero della Novena, Barbie Sogno un Parto senza Dolore in una Capanna, Barbie Regina della Palle (di Natale) e infine Barbie ha Nascosto la Punta dell’Albero di Natale!
Pare sia diventata single di nuovo: nonostante Ken ora abbia i capelli e i capezzoli, lei voleva qualcos’altro di vero e mai nessuno l’ha accontentata.
Ormai non sanno più cosa inventarsi, ma sembra che la Mattel non voglia modernizzarsi.
Che ce ne frega di vederla vestita da calciatore, da pilota di Formula Uno o da fata con le ali da struzzo? Basta con i filmini di Barbie e i Tre Moschettieri che sembra un titolo porno.
Fatemi una Barbie moderna o ispiratevi alle bamboline Hentai!
Che ne so: la versione cassaintegrata o con il modulo dell’inps per la disoccupazione.
Barbie quarto di bue, con qualche chilo di troppo oppure ubriaca e ragazza madre!
Fate capire alle bambine che il mondo fuori non è come una scatola rosa, ma qualcosa di più duro.
Io vi propongo:
1) Barbie Messa nera: uccide le capre e canta i Black Sabbath al contrario.
2) Barbie Calabrisella: profuma di nduja e raccoglie i pomodori.
3) Barbie Scientology: adesca i vip per farsi dare i soldi.
4) Barbie Badante: suona la balalaica e ruba agli anziani.
5) Barbie Escort: batte davvero (in omaggio la web cam per fare lo spogliarello on line)
6) Barbie Citronella: manda via le zanzare e si usa solo d’estate.
7) Barbie Lega Nord: odia Barbie Nera.
8) Barbie Terona: veste pacchiano e va alle processioni della Madonna del Rosario (sarebbe la mia preferita!).
9) Barbie in quei giorni: sanguina davvero e non è un miracolo.
10) Barbie Blasfema: bestemmia Gesù quando non trova il parcheggio all’Auchan.
11) Barbie utero in affitto: Compra bambini in Malawi per non avere le smagliature.
12) Barbie Drenafort: Piena di cellulite e con il campioncino di Somatoline in omaggio.
La sua cugina povera, la Tanya, per anni ha tentato di superarla nelle vendite, senza ottenere successo. Grazie al prezzo basso e nonostante i capelli crespi, la bambola Tanya ha avuto comunque qualche picco di popolarità. Io la ricordo sulla vespa modificata, con i vestiti smessi della Caritas e la versione accattona con il marciapiede in omaggio.
La vendono ancora…che coraggio!
Il Portinaio
6 commenti
Amy
adesso i giocattoli non li vendono i negozi di giocattoli ma le edicole, visto che i giornali non li vuol più nessuno i supermercati, nel binario in alto perfetto per i bimbi seduti nei carrelli, e i bar … vogliamo spendere due parole per la pistola che spara le caramelle in gola?
carlu
Sei un grande…
stefanorfeo
Nooooo, l’apologia del suicidio attraverso armi da fuoco o per overdose di zuccheri è davvero demenziale!!!!
Portinaio continua a raccontarci dei giocattoli per i bambini di oggi: sono gli adulti che domani decideranno per la nostra vecchiaia e i modelli con i quali stanno crescendo non mi mettono molto tranquillo…
Divertenti le foto che hai scelto: chi le ha fatte deve avere molto in comune con te.
momo
adesso i giocattoli non li vendono i negozi di giocattoli ma le edicole, visto che i giornali non li vuol più nessuno i supermercati, nel binario in alto perfetto per i bimbi seduti nei carrelli, e i bar … vogliamo spendere due parole per la pistola che spara le caramelle in gola?
Non mi chiamo Candy (Silvia)
Ahhhh ti sei dimenticato Barbie Sicilianella: Non toglie mai la coppola e va in giro con un carretto siciliano e se le schiacci la pancia ripete ossessivamente “Baciamo le mani”!!!
Non mi chiamo Candy (Silvia)
Dovevamo essere compagni di giochi noi due da bambini. Sarebbe stato bello vedere come ti divertivi a bruciare la Barbie dopo che io le avevo tagliato i capelli per invidia, perchè i miei me li rasavano come un maschio e lei li aveva sempre lunghi!!! Pareva che dovessero servire a far salire il principe azzurro su per la torre. Ora ho capito perchè lei sta con Ken da 50 anni e io con nessuno!
E’ sempre troppo avanti lei. E pure tu.