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REAZIONE A CATENA

Ogni volta che ricoverano mio padre succedono reazioni a catena bizzarre che io e mia madre dobbiamo subire.
La sua cartella clinica assomiglia a quella di Alex Murphy. Chi è Alex Murphy? Quel poliziotto trivellato di colpi e mazzate che alla fine si traforma in Robocop. Vi piace la citazione? 😛
Lo hanno spostato dal Pronto Soccorso al reparto Medicina D’Urgenza con un passaggio alle Malattine infettive. Il suo nuovo compagno di stanza è un logorroico ipocondriaco di Torre Annunziata. Ci ha ucciso psicologicamente.

“Tu sei il figlio?”
“Sì”
“Quanti anni hai?”
“39”
“Ne dimostri meno”
“Grazie”

Maledetto il giorno che gli ho dato confidenza.

“Io sono nato sotto il Vesuvio, poi mi sono trasferito a Pompei e infine a Torre Annunziata. Mi sono sposato e ho avuto due figli. Mio cognato mi ha convinto a venire al Nord, ma non ho ancora trovato lavoro”

Sangue dal naso.

“Mio figlio lavorava come impiegato in un ospedale, poi ha deciso di andare in un’agenzia di pubblcità. Ha fatto anche il cameriere, il fattorino e volantinaggio. Vuoi che ti faccio vedere dove lavora?”
“No!”
“Guarda questa è la sua pagina Facebook, se vuoi puoi chiedergli l’amicizia”
“Ma non lo conosco”
“Glielo dico io che mi conosci”
“Ma che c’entra?????”

Mia mamma invece di salvarmi in queste situazioni, preferisce defilarsi facendo finta di leggere cose impegnate come: Chi, Visto, Dippiù e Diva&Donna.

“Sono ricoverato perchè mi si è gonfiata una mano e ora mi hanno trovato la pressione alta e problemi al cuore. Mi hanno messo un cerotto, che però non so come si usa”
“Ma è un cerotto, basta metterlo e toglierlo”
“Anche quando faccio la doccia?”
“Beh non lo so”
“E dove lo compro?”
“Provi dal macellaio!”

Io e mia madre, piuttosto che andare a trovare mio padre negli ultimi giorni di ricovero abbiamo preferito andare all’Oviesse a vedere la nuova collezione Jean Paul Gautier, che fa un po’ schifo al cazzo, ma meglio morire in mezzo a tessuti sintetici che sorbirsi quel ciarliero prolisso pessimista vesuviano.

I miei parenti sono venuti a trovare mio padre a giorni alterni, forse l’hanno fatto apposta per non incontrarsi.

Questa la loro reazione quando hanno saputo del suo ricovero:

“Ciao zia ricca, hanno ricoverato il papà”


“Ci sei? Ma cosa stai facendo?”


“Ciao cugina, hanno ricoverato il papà”


“Ok! Se vuoi passare a trovarlo gli orari di visita sono dalle 14 alle 15 e dalle 17 alle 19”


“Vedo che ti sei già vestita a lutto”

Meglio chiamare i parenti più sobri.

“Zio hanno ricoverato il papà”


“Altro zio, hanno ricoverato il papà, se vuoi venire in ospedale a trovarlo attento che nel parcheggio ci sono un sacco di auto e potresti…”


“Zia adorata, hanno ricoverato il papà, hai presente? Il marito di tua sorella, cognato dei tuoi fratelli”


“Cuginetta vuoi venire a trovare lo zietto ricoverato nell’ospedaletto?”


Mio papà è uscito l’altro ieri, ma il suo calvario non è finito. Dovrà essere operato a Bergamo e poi ad Abbiategrasso. Manco Frankenstein ha così tante cicatrici.

Drin drin

“Buongiorno lei il signor Alessandro XXXX?”
“No! Sono il figlio e il cognome è sbagliato”
“Mi scusi. C’è suo padre?”
“Sta dormendo, ha avuto un’ischemia al cuore, soffre di ostiomelite, ha la pressione alle stelle, è mezzo cieco da un occhio e gli hanno amputato la gamba destra”
“Mi spiace”
“La gamba gliel’hanno tagliata 16 anni fa. Adesso ha solo problemi con la vescica, la memoria e nonostante tutte queste patologie fuma di nascosto”
“Il fumo fa male”
“Ma va?”
“Volevo invitarvi all’evento che si terrà vicino a Milano per il prossimo referendum”
“Lei è il comitato del…?”
“No”
“E chiama per conto di…?”
“Berlusconi”

…silenzio

“C’è ancora signor Alessandro?”
“Le ho detto che sono il figlio!!!!”
“Mi scusi”
“Quindi?”
“Siccome sarà una festa a invito volevamo accertarci della vostra presenza”
“E chi c’è a questa festa?”
“Il governatore della Liguria”
“In Lombardia?”
“Sì”
“Porta il pesto?”

…silenzio

“Forse verrà anche il Cavaliere, ma è pieno di appuntamenti in televisione”
“Mica fa la soubrette!”

…silenzio e click!

Per chiudere in bellezza è arrivato il prete a benedire la casa proprio all’ora di cena. Ti conosco mascherina.

“Che profumino signora, cosa sta cucinando?”
“Il ragù”
“Che buono…”
“Ne vuole un po’?”
“Solo due vasetti in cambio una bella grazia e due santini a protezione della casa”

Scroccone di merda!

Il Portinaio

L’illustrazione di copertina è di Marija Tiurina

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