IL MISTERO DELLO STRUZZO MORTO IN GIAPPONE
Portare la mia amica giapponese a casa dei miei è come vivere in un film di Vanzina. Però senza Rolex e puttanoni nudi.
Mia madre come sempre passa la notte in cucina perchè per lei il cibo è sacro. E ha paura che la dea Amaterasu possa punirla per non aver sfamato i nipponici graditi ospiti.
“A che ora arrivate tu e Mariko san?”
“Si chiama Mia!!! E’ 15 anni che viene a casa nostra, possibile che non ti sia entrato in testa il suo nome”
“A che ora arrivate tu e Mario san?”
“La dea Amaterasu ti punirà!”
“A che ora arrivate tu e Materasso san?”
Il menù prevede linguine al ragù, con tanto di bis (visto che ha cucinato ragù per un esercito). Spaghetti alla carbonara con “io il guanciale lo faccio soffriggere a parte con un pochino di latte per renderlo più morbido e meno pesante”.
Patè di fegato d’oca morta fra atroci sofferenze.
Patè di tonno che non voglio saperlo come lo fanno.
Roast beef comprato in tutta fretta all’Esselunga. Mozzarelle di bufale, patate al forno, ananas, mele, pere, mandarini, avanzi di panettoni e ferrero rocher.
“Volete un po’ di prosciutto?”
“Direi che è abbastanza”
“Chiedi a Maria san se vuole assaggiare ancora un po’ di ragù”
“Mia san!!!”
“E io che ho detto?”
Poi inizia il calvario delle foto.
Mia mamma crede che mostrare il suo album di nozze interessi a tutti e invece è peggio che guardare Colorado su Italia Uno.
Ci ha raccontato tutto.
Che la parrucchiera quel giorno le aveva fatto i capelli croccanti e ricci e lei si è incazzata come una iena, perchè le facevano cagare. Era nervosa. Quindi per coprirsi, oltre al velo, si era messa una cascata di fiori in testa e nelle foto cercava sempre di stare di 3/4.
Mio padre assomigliava a un attore porno.
Poi inizia il travaglio della lista dei parenti morti. Più che un album di nozze è un genocidio.
La mia amica giapponese annuisce, ma si vede che non capisce niente e che lo fa solo per educazione.
“Questa con il cappello blu è mia madre”
“E’ morta!!!!”
“Piantala di sfottermi!”
“Questa grassa è la moglie del fratello di mio padre”
“E’ morta!!!!”
“Finiscila!!!!”
“Invece questo è il papà di mio marito”
“E’ morto pure lui!!!”
La Panini dovrebbe produrre l’album delle figurine dei miei parenti morti, sarebbe un’idea molta carina e divertente. 🙂
Mio papà, che è molto silenzioso, ogni tanto esce con qualche battuta che gela tutti. E la mia amica giapponese che non è maliziosa, ahimè non comprende.
“La sera della nozze ho fatto cantare l’Aida a mia moglie”
“Ah lei cantante?”
Dopo questa ho rapito Mia san è l’ho portata lontano dai miei genitori, mentre mia madre per merenda riempiva il cappone con castagne, mele cotogne e ribes.
Mentre fuggivamo mi sono fatto tradurre qualche notizia dai tg giapponesi.
Pare che una delle tragedie che ha sconvolto di più il Sollevante sia stata la morte di uno struzzo.
Un’artista di ceramiche di Nagoya lo teneva in giardino come animale domestico. Nel periodo natalizio doveva andare a far visita aiparenti, così ha chiamato il suo struzzo-sitter di fiducia ed è partito tranquillo e sereno.
“Ricordati di pulire la gabbia due volte al giorno, attento a non dargli le spalle e non fare movimenti bruschi sennò si altera e rischi di morire graffiato dai suoi artigli”
“Non si preoccupi signor artista di ceramiche, mi prenderò cura io del suo uccello africano”
“Arigatou!”
E qui il mistero si fa fitto.
Lo struzzo sitter ha chiamato la polizia dicendo che il volatile era sparito da due giorni.
La polizia è subito intervenuta. Non sia mai che in paese qualcuno si spaventi o peggio che finisca sotto le grinfie di qualche macellaio.
Ma perchè non allertare subito il pronto intervento e aspettare due giorni? Non si curano così gli animali.
La gabbia è stata trovata aperta, forse manomessa da qualcuno.
Magari i sospettati sono i vicini che si erano rotti di vedere cagate industriali grosse come palle da rugby. Oppure è stato il postino, che pare sia fobico degli uccelli.
Oppure potrebbero averlo ucciso dei cani randagi, ma questo non spiegherebbe la gabbia aperta. Ok che siamo in Giappone, ma dev’esserci una spiegazione razionale.
Ho chiesto a Mia san come hanno fatto a trovarlo.
“Lui ucciso da lamen”
“Cosa? E’ stato ammazzato con dei ramen?”
“No lama”
“Maledetti Lama! E come hanno fatto? Con degli sputi?”
“No lame”
“Allora è stato sgozzato?”
“No rami”
Mettiamo le cose in chiaro.
Alcuni spettatori del tg sentendo la notizia del povero struzzo scomparso sono partiti da lontano per andarlo a cercare. Insieme alla polizia hanno seguito le tracce dell’uccello e poi la triste e macabra scoperta.
Dicono che sia morto mentre correva. Per la paura non si è accorto dei rami di un albero e zac! Via la testa!
Dai scherzo. Volevo essere un po’ splatter.
L’hanno trovato con il collo spezzato.
Ma sti giapponesi non me la raccontano lunga. Secondo me lo struzzo sitter voleva venderlo ai koreani per guadagnarci qualcosa.
Il mistero continua.
Il Portinaio