I FRANCESI SONO COME GLI ITALIANI (ma più incazzati)
Anche oggi ho voglia di farmi trattare male da qualche parigino.
Non so perchè mi è venuto questo insano masochismo.
Deve avere a che fare con le minacce di querela che ricevo ogni tanto dalle Mistress che pubblicizzo sul Blog.
Già m’immagino quando finirò in tribunale, tutto vestito in lattice e al guinzaglio del mio avvocato, con il giudice che urla: “Chiamiamo a testimoniare il boa constrictor!”.
I francesi sono una bella palestra per chi vuole subire mortificazioni.
La prima è stata una ragazza che vicino all’Opéra regalava lattine della nuova Coca Cola Life, la versione meno calorica della Coca Cola normale, ma con l’etichetta verde. Vi garantisco che è uguale.
Mi sono avvicinato a lei perchè avevo una sete boia e siccome era gratis perchè non approfittare.
Mi ha parlato in francse, le ho risposto come al solito in inglese e lo sgomento è stato tale che si è bloccata con il suo stappa lattine.
“Come puoi tu insulso baffone non comprendere la mia lingua? Noi che abbiamo conquistato colonie in Africa, costretto Celine Dion a cantare in francese e tagliato la testa ad un’Austriaca!”
“Posso avere una cocacolina???”
“Tu lurido italiano pizza pasta e mandolini, che non sai altro che lamentarti del tuo governo, mentre noi abbiamo Marine Le Pen che ci riporterà i franchi francesi, perchè io me li sono tenuti sotto il materasso e non vedo l’ora di spenderli in creme fraiches e profumi”
“Non capisco il francese!”
“Allora sai che c’è? Beviti questa Coca Cola di merda verde, tanto ci ho sputato dentro!”
“Merci beaucoup!”
“Cretino ignorante non si dice la P di beaucoup”
Più o meno questo il discorso che ho capito.
Ma è la faccia che fanno i francesi, quando si accorgono che non puoi interloquire con loro, che fa specie.
E’ un misto tra “Ho pestato una merda” e “Che palle c’è la coda in posta”.
Un clochard si è avvicinato per chiederle 560 lattine e lei (stronza) non voleva neanche dargliene una.
Sono rimasto immobile come un coglione. Meno male che nel frattempo una spagnola aveva visto la stessa scena e ha regalato al signore la sua Coca Cola verde.
Dopo sentenze e maledizioni ho fatto un giro al mercato delle pulci di Clignancourt.
E’ immenso. Anche qui a Salvini verrebbe un infarto alle coronarie. E’ pieno di extracomunitari che tentano di venderti Samsung Galaxy S5 rubati e borse di Luois Vuitton con attaccate ancora le dita delle proprietarie.
“Grazie, ma non voglio niente!”
“Tu italiano?”
“Capisci la mia lingua?”
“Certo! Buongiorno amico io regalare a te Iphone6”
“Ti ringrazio! Stavo cercando delle teste di cervo mozzate”
“Ma è gratis!”
“Guarda che l’italiano sono io!”
Si è messo a ridere.
Dopo aver superato i vari negozietti di scarpe e vestiti, entrate nella zona dei mobili.
Roba da uscire pazzi. Potete trovare tutto, dai dischi di Albano e Romina alle parrucche ottocentesche, da poltrone in pelle di coccodrillo e zanne di elefante a cobra impagliati che litigano con faine color tabacco.
Non sto scherzando, guardate qui:
E’ che i francesi non sono bravi a fare affari. Un corvo impagliato lo vendono a 350 Euro spacciandolo per quello originale appartenuto a Maleficent. Una cappalliera degli anni 50 te la puoi portare a casa a poco più di 450 Euro, perchè è di acciaio inossidabile e poi un puffo vintage lo paghi 7 Euro! Siamo pazzi??
Meno male che oggi la Metropolitain è gratuita per tre giorni, perchè Parigi è inquinata peggio che città del Messico.
Siccome macinare chilometri fa venire fame, qui hai l’imbarazzo della scelta.
Puoi andare dall’asso dei felafel nel Marais o fermarti in qualsiasi panetteria che trovi per strada, c’è persino il supermercato che vende solo cibo giapponese e koreano nella “Little Tokyo” a Rue S. Anne. Ma se volete saltare i pasti c’è un modo per farsi passare l’appettito: la pubblicità del “Le Cassoulet”.
Una specie di fagiolata con wurstel precotti che manco i maiali in carestia mangerebbero.
Qui sotto lo spot:
Ovvero come nutrire futuri petomani.
A Parigi ti puoi fare la tessera mensile del cinema. Con soli 20 Euro puoi guardarti tutti i film che vuoi. C’è anche quella per i musei e per l’estetista. Una ceretta totale alla “farfallina” la paghi la metà.
La torre Eiffel è sempre uguale, ma di fianco c’è il bellissimo Musée du quai Branly progettato dagli architetti Nouvel e Clément. Alla cassa del bookshop c’è una simpatica ragazza italiana, che se non mi avesse detto dov’era il bagno avrei rischiato la gigliottina per inquinamento del suolo pubblico.
Notre dame non si è spostata di un centimetro, ma è la fondazione Louis Vuitton a lasciare senza fiato.
Forse a Parigi non scappa un sorriso perchè ci sono in giro i militari con i mitra.
Il ricordo è ancora forte.
Il Portinaio
Altre foto sull’Instagram del Portinaio QUI