EMOZIONE SINTETICA (Odaiba)
Si sono inventati questo nuovo gadget, un gatto a forma di Donut.
Che non è una gomma da cancellare, come si usava da noi negli anni 80, ma un puro ed essenziale pupazzino.
Cosa te ne puoi fare?
Metterlo sulla mensola in cucina per renderla meno anonima e più divertente.
Usarlo come oggetto di piacere, si sa ogni buco è galleria in questo periodo di crisi, oppure appoggiarlo sul piattino della tazza del the e parlarci mentre sorseggi la tua bevanda rovente.
Poi ho capito!
Perchè stamattina sull’Isola di Odaiba c’era una signora disabile che lo aveva infilato nel telecomando della sua carrozzina. Vedi che i giappo alla fine pensano anche ai portatori di handicap!
E’ noto a Tokyo che se dici a un controllore della metro che hai il nonno a 4 rotelle, quello ti aiuta a salire sul vagone e alla fermata dove devi scendere ti ritrovi subito un altro controllore, anche lui pronto ad aiutarti. Poi per uscire dalla stazione sono un po’ cazzi tuoi!
Ho visto anche un uomo nano che lavorava, quindi devo dedurre che i giappo hanno le categorie protette.
Allora non sono solo nazionalisti fascisti? I nipponici hanno un cuore!!! E ce l’hanno messo tutto per costruire quest’ isola artificiale.
A Odaiba c’è tutto!
Vuoi pubblicizzare un tuo prodotto? C’è il Big Sight, la fiera gigantesca di Tokyo.
Vuoi lavorare in televisione? C’è la sede della Fuji tv.
Vuoi farti una passeggiatina con la tua bella a New York? C’è la statua della libertà.
Che te ne fai di una Metropoli quando hai Odaiba?
La monorotaia senza conducente poi è stupenda, devi picchiarti con i bambini per stare davanti e far finta di essere su un velivolo di Star Wars.
C’è l’ennesimo Museo delle cere, che pensavo fosse una roba anni 80 e invece pare vada ancora di moda. Il giorno che entrerà uno con un phone faranno festa nazionale in tutto il mondo!
Che dire del Bowling, non ne sentivo parlare da quando i Righeira vinsero il Festivalbar.
Tutti corrono per vedere il Gundam gigante, con il suo piccolo bar che vende gadget a non finire.
Ma è il Venus Fort a troneggiare su tutti. Centro commerciale gigantesco che riproduce piazze italiane finte, fruttivendoli italiani finti, fontane italiane finte e pure un cielo azzurro finto.
Mangiare un piatto di pasta e una pizza margherita è come andare da Cartier, ma tra mostre di auto d’epoca e soliti bazar di gadget, la mia curiosità è finita sul negozio di animali.
Potete vedere cani e gatti rinchiusi in acquari ansimare dietro i vetri e parlarti con il pensiero.
Sembrano pronti per esperimenti genetici. E se te ne vuoi sbarazzare dopo un anno, non c’è bisogno di abbandonarli in autostrada, c’è un omino apposta che viene a prenderteli e te li polverizza in trenta secondi.
Per rendere il tutto ancora più grottesco, di fianco potete trovare il negozio Compet che vende carrozzine e passeggini per cani. Ma soprattutto strumenti elettronici per la cura delle loro unghie.
Provate a farlo con un rottweiler e vedete come vi ritrovate senza un braccio e la faccia come Freddy Krueger.
Andrebbero denunciati tutti quanti. Dove sono quelli di Greenpeace?
E’ bella Odaiba! Con il suo porto e il mare nero nero, la promenade finta che va verso la ruota panoramica.
Venghino venghino signore e signori, comprate la di ogni e poi fatevi la foto ricordo sotto i ciliegi.
Assaggiate cibi precotti e spendete l’ira di Dio!
E siccome oggi sono a risparmio, finisco nel Mc Donald’s giapponese dei poveri che si chiama Lotteria.
Prendo un panino con gamberi fritti, poi un frappuccino da Starbucks e una sigaretta nell’area smoking vicino ai cessi.
Questo perché sanno già che il connubio junkfood e Starbucks provoca diarrea! 😛
A Odaiba rischi pure di morire.
Ne parlano Usamaru Furuya, fumettista di “51 modi per salvarla” e Minoru Watanabe presidente dell’Istituto Machizukuri Planning, docente universitario, autore di diverse pubblicazioni in tema di gestione del rischio in caso di disastri e nell’ambito della prevenzione anti-sismica degli edifici.
“E’ una zona bonificata sottratta al mare, costruita nella baia di Tokyo per risolvere i problemi dei rifiuti, una parte di essa infatti è stata realizzata proprio utilizzando rifiuti e materiale edile di scarto. Nonostante gli esperti avessero dichiarato che ci sarebbero voluti almeno dieci anni per far solididicare il terreno, durante l’amministrazione Suzuki venne dato il via ai lavori di costruzione.
Odaiba rischia quindi il fenomeno delle sabbie mobili.
Non si ha nemmeno la garanzia che le strade siano effettivamente solide, data la vastità delle zone bonificate. In queste aeree sottratte al mare o al corso di un fiume il terreno è sabbioso e l’acqua è a un livello quasi superficiale. Questi fattori determinano la forte possibilità che si verifichi il fenomeno delle suddette sabbie mobili, per cui acqua mista a sabbia esce da vere e proprie “sorgenti”, inondando le zone circostanti e facendo affiorare in superficie tubi, pozzi sotterranei e qualunque cosa che si trovi sotto terra.
Il cedimento di un terreno così friabile provoca lo sprofondamento, l’inclinazione o il crollo degli edifici”
Ok meglio che me ne vada! Tanto Gundam si cagherebbe sotto!
Il Portinaio
Un po’ di fotine potete vederle sul mio “candido” Tumblr o sull’Instagram intimo e personale!
Arigatou!