ARACNOFOBIA
La gentile signorina che pulisce le scale del mio palazzo è una tipa frizzantina.
Assomiglia un po’ al cartone animato Daria e un po’ alle racchie Elias e Tisini de “I Ragazzi della 3 C”.
La sento sempre parlare al cellulare.
Con una mano tiene l’Iphone e con l’altra spazza e lava.
Non che si impegni molto, però che vuoi dirle? Lasciala sognare che un giorno il mio vicino s’ innamori di lei e molli quella nana crespa di sua moglie per darle una vita più agiata.
Poi una cosa non l’ho mai capita, ma le scale non possiamo pulirle noi condomini? Così risparmiamo sulle spese. 😛
L’altro ieri ha cacciato un urlo. Aveva visto un ragno.
E ha chiamato una sua amica per farsi consolare.
Ho cercato di aiutarla.
“Tutto bene?”
“No c’è un ragno gigantesco nell’angolo delle scale…ti prego aiutami!!! Sennò non riesco a pulire”
“Invece di solito…”
“Schiaccialo per bene!”
“L’ho diviso in due…più di così”
“Le uova??”
Mi si è aperta la mente! Questa frase l’ho già sentita!
Grazie sfaticata donna delle pulizie, la tua paura mi ha riacceso una lampadina.
Io ho una parente che soffre di aracnofobia e la sua storia è una delle leggende più divertenti della mia famiglia.
Si narra di due sorelle che si volevano molto bene. Cioè…insomma, diciamo che si sopportavano.
Avevano solo due anni di differenza. Dormivano in camera insieme.
Un giorno il padre si ruppe qualche osso e la sorella maggiore dovette cercare lavoro, per sfamare anche gli altri fratellini e la madre. Praticamente una famiglia di fancazzisti.
La ragazza lavorava in un negozio di scarpe del centro. S’impegnava per diventare la commessa più sexy della città.
La sera tornava a casa stanca, così raccontava.
“Scusa mamma…mica lavoravi in miniera”
“Guarda che dovevamo portare le scarpe a mano da uno scaffale all’altro”
“Sai che fatica!”
Click!
La ragazza era anche permalosa!! 😛
La sorella minore non so cosa facesse durante il giorno, ma la leggenda dice che avesse una pila sotto il cuscino e che prima di addormentarsi iniziava a illuminare tutta la stanza cercando ragni, ragnetti e ahimè rogne!
Perche “quella che lavorava” voleva dormire, straziata dai mille mocassini venduti.
Ma ogni notte la solita pantomima.
Ogni ragno trovato doveva essere ucciso, calpestato, polverizzato e poi bruciato. Ma è delle uova che aveva paura, perchè potevano generare altri mille figli a otto zampe che in totale fanno ottomila zampe pronte a camminarti in faccia.
Dopo mesi di privazione del sonno, la sorella maggiore decise di vendicarsi.
Catturò un ragno peloso e lo puntò con uno spillo sul cuscino della sorella cagasotto.
Sovente usciva con il fidanzatino e tornava a casa tardi, senza pensare che potesse disturbare i sogni della sorella che la manteneva.
Quandò alzò il lenzuolo e vide quella cosa pelosa muovere ancora gli arti neri, le prese un colpo. Ma un colpo vero!
Mia zia quando vede i ragni inizia a storcere la bocca, tipo ictus. Poi urla come una pazza, scappa per la casa in cerca dell’aspirapolvere, non la trova e allora si lascia cadere sul tappeto, sperando che arrivino i pompieri. Poi cosparge i mobili di benzina e fuma l’ultima sigaretta!
“Schiaccialo per bene e controlla se ha le uova”
“Ma non è che tutti i ragni che entrano in casa tua sono femmine gravide”
“Cosa ne sai?”
“Ho fatto un anno di scienze della produzione animale”
“Allora prova a fargli una miocentesi”
“Certo! Magari anche uno villocentesi e un test di partenità”
“Schiacciali per carità!”
“Zia ora calmati…sembri epilettica…zia…zia!!!!!”
E’ morta!
Ad ogni cena di Natale che io ricordi, un parente a caso ha sempre cercato un ragno per vedere la zia morire…peccato risorgesse sempre il giorno di Santo Stefano! 🙂
Il Portinaio