SOMETHING REAL
Il treno segue sempre il binario. Non deve pensare a una rotta per evitare perturbazioni. Non ha la costante del casello e dell’orario di punta. Ogni tanto ritarda, perchè anche lui deve riposare.
Ho prenotato 3 posti su 4. Solo uno l’ho lasciato libero. Perchè il Destino possa finire la partita con me.
Abbasso il tavolino, appoggio i gomiti. Scrocchio il collo. Sento la cervicale che si rilassa!
Destino arriva un minuto prima della partenza.
Inizio io!
Come un mutante di livello 3 deformo l’acciaio, i binari diventano elastici, il treno salta e voliamo tutti in aria. Vi ho tutti in pugno cari miei passeggeri. Se perdo venite giù con me fino all’inferno. E’ meglio che facciate il tifo per il sottoscritto.
Destino mi tira un calcio in faccia così forte che perdo due molari.
Non segue le regole!
Pensa di avermi fatto male, stolto. Mi basta un po’ di shopping per sorridere di nuovo.
Ma lui piega lo spazio e il tempo così il mondo si risveglia di lunedì mattina. Sono aperti solo i fruttivendoli.
Allora gli chiedo il biglietto, se non ce l’ha giuro che chiamo il controllore e lo faccio sbattere fuori.
Mi dice che l’ha fatto on line e che un sms lo salverà.
Faccio atterrare questo ammasso di lamiere rosse, ho pagato un viaggio quasi 100 Euro per un posto in seconda classe.
Lo prendo per il coppino e lo butto giù dal vagone. In stazione è discussione, rissa e pugni nello stomaco.
Tieniti i miei denti, non avrò più bisogno di masticare.
Sembra in vantaggio, mi tiene in ostaggio. Forma una gabbia fatta di ansia e paura, ma la sciolgo con un paio di proiettili di ansiolitici.
Quindi? Tutto qui?
Ci inseguiamo fra controllori indaffarati e addetti alle pulizie. Tagliamo la testa a qualche turista e rotoliamo dalle scale come degli stupidi.
Che stupidi!
Destino ha un ginocchio rotto. Zoppica.
Dove credi di andare?
Non ho ancora finito con te. Destino muta la sua forma. Ora è una colonia di topi pronti a mordermi.
Richiamo i gatti più famelici per fare piazza pulita, di lui deve rimanere solo pelle e due pupille spente.
Ma non sono poi così furbo.
Destino può muovere stelle e universi, io ho solo come arma un Manuale delle Giovani Marmotte.
Guardo il suo potere espandersi come un vortice viola, ti avvolge. E’ una tempesta di ricordi, visioni e sensi di colpa.
Il passato diventa una lama che taglia le vene, il presente sono mattoni sulle spalle e il futuro è un fulmine che arresta il battito cardiaco.
Scusa non dovevo provocarti.
Abiterai con noi giuro! Le comprerò la fede più bella, ma non la sposerò. Deve fidarsi delle mie parole non delle carte del Comune. E tu dormirai in mezzo al letto!
Prometto che imparerò a cucinare, magari farò un corso base per i primi piatti che so che le piacciono tanto. Apparecchierò per tre. Pulirò casa così al tuo ritorno non ti perda fra mutande e ciabatte spaiate. Le nostre figlie saranno sempre affamate di affetto e giochi intelligenti. Che dici? Così vado bene?
Non sembra molto convinto.
Cristo non dirmi che l’idea di stare solo ti compiace? Non sai neanche stendere.
Fammi riprovare almeno!
Non perderò i calzini in lavatrice, sarò ordinato. Un bacio ogni mattina, uno a lei e uno a te. Spazzerò il terrazzo dopo la pioggia e non piscerò fuori dalla tazza. Cercherò sempre di sorriderti, magari dopo aver lavato i denti. Riconoscerò il suo profumo da lontano.
Quanti respiri ho a disposizione prima di diventare tuo schiavo?
Mi alzerò prima di te, dieci piegamenti per le braccia. Avrò addominali così forti che le coltellate saranno solo carezze. Vincerò a un Gratta & Vinci, ma lo regalerò alla portinaia. Sarò autonomo, studierò per sentirmi sempre pronto e poi ti porterò in viaggio per conoscerti meglio. Non ti chiederò in cambio niente di eterno, vorrei solo vivere ora, con il beneficio del dubbio e una casa dove piangere.
Dai lasciami andare, liberami!
Lei non si accorgerà che abbiamo barato, ma dobbiamo smuoverlo questo sentimento.
Facciamo così…magari ogni tanto la porterò fuori a cena nel ristorante cinese sotto casa, un pasticcino e una candelina per il compleanno e passione vorticosa per tutta la vita. Non farò spegnere la fiamma. Tu sei vuoi potrai guardarci, ma niente robe strane, io le cose a tre non le faccio!
Ti presterò le mie camicie e qualche maglietta, imbiancherò una parete di verde, scriverò Ti amo sotto il tavolo, così quando raccogliera’ le briciole per terra saprà che valgono anche quelle. Posso darti questo. Va bene?
Non sento più aria nei polmoni. La vista si offusca.
Non cercherò sempre la sua approvazione e nemmeno la tua. Magari due pizzicotti sul fianco per ricordarmi di levare le cipolle dai suoi occhi. Mi farò scollegare le sinapsi della gelosia e della malinconia. Cullerò i suoi difetti e avrai sempre la moka pronta sul fuoco. So che ti piace rimanere nervoso.
La fiducia, ecco mi mancava questo! Giuro sarò sincero, non lascerò la frutta a marcire nel frigorifero e neanche i peli nel lavandino. Non ti prenderò più in giro!
Destino lascia la presa e il presente passato e futuro ritornano nelle loro rispettive stanze. Il sangue dal naso mi ricorda le botte che ho preso.
I muscoli si contraggonno. Mi lecca la guancia e tutto il corpo si anestetizza. Con una mano mi tiene alzato da terra e con l’altra mi apre la cassa toracica. Cerca il cuore, ma con suo stupore non trova niente.
Gli tiro una testata, Destino cade a terra!
Cretino l’ho dato a lei! A parlare era la testa!
“Se non ti spaventerai con le mie paure, un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle.
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
e su di me puoi contare per una rivoluzione.
Tu hai l’anima che io vorrei avere. “
(S.Bersani)
Il Portinaio