LEZIONE 12 (Ignorare)
Oggi è stata la giornata più stravagante che potessi passare coi miei amichetti.
Devo cedere alla loro strategia turistica.
Nonostante abbia cercato in tutti i modi di proporgli una Milano e soprattutto un’Italia moderna, stilosa e contro ogni luogo comune, quello che cercano è lo stereotipo tipico.
Qualcuno deve aver insegnato a loro che il belpaese è ancora indietro di quarant’anni.
“Gabu – chan ti va di venire a conoscere signora Teresa?”
“E chi è?”
“La nostra amica barese”
“Scusa Nannarella come fate avere un’amica barese?”
“Scusa Gabu – chan come fai ad avere un’amica di Sendai?”
Hanno ragione, meglio non chiedere.
Ho accettato l’invito, vediamo fino a dove vogliono arrivare.
“Gabu – chan ci troviamo alle 8 di mattina dalla signora Obachan, abita in via Fringuello a Milano”
Mi chiedo cosa vadano a fare a casa della gente così presto.
Mi sono alzato all’alba.
Milano il sabato mattina è più tranquilla.
Peccato che la signora in questione abiti agli antipodi rispetto a me.
Mezz’ora per raggiungerli, in una zona depressa e con tutte le vie degli uccellini.
Non è un quartiere, è una voliera!
Arrivo puntuale come al solito e ho visto subito Rosa in uno stato pietoso.
Occhiaie scure come il fondo di una pentola, dopo aver cucinato il riso al nero di seppia, psiche instabile tanto da non percepire le mie battute e colorito della pelle trasparente, come una medusa spiaggiata.
Nannarella cerca di essere sempre presente, in quanto il suo lavoro è tradurre, interpretare e a volte doppiare i suoi connazionali.
Ciro è perso nei suoi medicinali e con i suoi talismani.
Bunbun e Otaku sono i classici samurai che non si lamentano mai.
Cazzo avranno un punto debole.
L’alcol?
Quest’arma segreta devo tenermela ben nascosta.
La signora Obachan ci risponde al citofono tutta contenta.
“EnDrate, sono al terzo piano”
Ha usato la D al posto della T, qui si mette male.
Se fosse qualcuno di Ceglie Messapica venuto per vendicarsi?
Devo armarmi presto!
Zafferano, ossobuco, statuetta della Madonnina del Duomo. Solo così potrò svelare se c’è una vera meridionale davanti a me!
“Senti Nannarella, ma da quanto tempo abita Obachan a Milano?”
“Credo 50 anni”
Meno male, forse è il citofono che non funziona.
La palazzina dove abita non è poi così brutta, c’è la portineria, ci sono le rose sono ancora fresche e c’è solo un balcone coi panni stesi. Nessuno si affaccia a curiosare.
Beh, sono le 8 del mattino di sabato, chi vuoi che si tiri sù dal letto per vedere 4 cinesi che vanno a prendere il caffè da una presunta barese?
L’ascensore è molto piccolo, quindi decido di salire a piedi.
I miei amichetti arrivano prima e Obachan li accoglie così: “ QuanDo temBo, venite venite!”
Quella D e quella B rimbombano nella tromba delle scale.
Devo usare subito la statua della Madonnina, se cambia colore vuol dire che sono in presenza di una vera meridionale.
Infatti da azzurra è diventata viola.
Davanti a me si presenta questa signora con i capelli bianchi, molto somigliante alla madre di Bush e con un accento evidentemente barese.
“Tu sei Gabriè?”
“Sì…”
Provo ad usare un’altra magia, lo zafferano.
Se lo spruzzo sui capelli mi dirà la vera origine della signora.
Vai!
Lo zafferano se viene a contatto con un uomo del sud rivela nell’aria il comune di appartenenza.
Obachan è di Bitonto!
All’ingresso c’è subito un mobile di dubbio gusto: console a specchio tutta d’oro con angeli intarsiati.
“Ti piace Gabriè?”
Mando giù il groppo in gola e rispondo “Beh direi che è importante come console”
“Diciamo che ti conZola…ma non Buoi capire a pulirla”
“Immagino con tutti quei cherubini”
“Devo prendere la scala per pulire il sedere a quegli angioletti”
Il clan dei giapponesi mi guarda come se stessi parlando con un alieno.
“Perché mi guardate così?”
“Tu ti trovi bene con Obachan?”
“Certo mi ricorda la mia nonna”
“Lei carina…ma parla un’altra lingua”
“Anche voi parlate un’altra lingua e nessuno vi dice niente”
Obachan, che è una donna di polso, ci intima subito di accompagnarla al mercato.
E’ passata solo un’ora e mi sembra di essere qui da due giorni.
Siamo tutti stanchissimi.
“Nannarella ma non potevamo venire a bere il the delle cinque?”
Il mercato è proprio sotto casa. Una fila di bancarelle, di fianco al parco.
Percepisco la tensione della gente.
Obachan nota che tutti ci guardano.
“Gabriè fregatene sono tutti ignoranti”
I giapponesi iniziano ad invadere la privacy dei formaggiari, dei macellai, dei fruttivendoli.
Non riesco a fermarli e questa volta me ne fotto. E se arriva il clan della catena di Quartoggiaro a picchiarli?
Un uomo con tre denti inciampa nella spalla di Bunbun ed inizia a infierire.
“Fuori dai coglioni cinesi di merda”
Obachan lo blocca e gli urla “Ignorante!”
Il nervosismo sale. Sembra di stare in una gabbia di rottweiler a cui hanno tolto la femmina in calore.
“Stai zitta rincoglionita”
“Taci ignorante”
“Vecchia e ignorante sei tu”
Inizio a sudare.
Qui tra un po’ scatta la rissa.
“Scusa ragazzo puoi dire a questi cinesi che stiamo lavorando”
“Scusa ragazzo puoi dire a questi cinesi che non voglio fotografie”
“Scusa ragazzo puoi dire a questi cinesi che mi hanno rotto i coglioni”
Obachan mi rincuora e mi dice che siamo in un covo di paesani.
La miseria culturale mi disturba e mi spaventa, sono pervaso da una sensazione di malinconia che mischiata all’ansia da prestazione, mi fa cadere in uno stato di depressione acuta.
Io ascolto la gente che si lamenta, mentre i giapponesi pensano di essere finiti allo zoo.
“Cos’è quello?”
“E’ il carcere Nannarella”
“Chi ci sta dentro?”
“Se continuate a comportarvi così ci finirete voi o qualche presunto omicida”
Al mercato c’è la casalinga che sta attenta ai 10 centesimi della spesa, la madre che rimprovera il figlio per i capricci, perché non può comprargli gli adesivi di BenTen e due ex maestre anziane che si lamentano della Gelmini.
Quando ci sono le elezioni in vista, i mercati si riempiono di politici che svolantinano la loro faccia ovunque.
Si parla sempre di territorio, territorio e territorio poi sul territorio non vedo mai nessuno.
Cosa vi costa venire a fare la spesa qui?
Renzo Bossi, che si preoccupa tanto di “fare”, venga a sentire qual è il problema di Obachan e di tutti i suoi vicini.
Penati, invece di candidarsi sempre a tutte le cariche istituzionali, venga a servire al banchetto delle olive per sentire il malcontento popolare.
Obachan per avere qualche euro in più affitta le camere di casa sua agli stranieri.
Lei è la nonna di tutto il mondo!
E’ la nonna che tutti vorrebbero avere.
Il Portinaio
2 commenti
Portinaio
Prendo la 91 non c’è posto per nessuno, vado in motorino cado dentro ad un tombino! Momo…ma dove vai se Monciccì tu non ce l’hai!
MOMO
Mi succede la stessa cosa quando salgo sulla 90. 91 e 92 … l’ultima volta non ce l’ho fatta sono dovuta scendere. una signora anziana insultava una donna sordomuta che ad una frenata le è caduta addosso, due tipacci hanno iniziato a scandagliare le borse e gli zainetti dei passeggeri. il povero autista ad un certo punto ha frenato e aperto tutte le porte.
Che fatica sta città!