Amico è,  In viaggio con il Portinaio,  L'altro Mondo

IL DIAVOLO E MIA SAN!

2705Immaginatevi di dormire per terra su un cuscino che pesa 50 chili, comunque comodo, ma diverso!
Immaginatevi di avere una vallata davanti alla vostra finestra.
Immaginatevi un altro paese, dove la gente ti ringrazia mille volte e i ciliegi colorano le strade di un tenue rosa.
Immaginatevi, nella notte, di sentire il diavolo bussare alla vostra porta.
G: (Ma che cazzo è ‘sto rumore? Gabry, stai sognando come al solito.)
In effetti, ogni tanto mi capita di alzarmi di notte e fare discorsi, anche di ballare “Thriller” di Michele Jackson. Mia mamma una volta mi ha trovato arrampicato sulla libreria.
Ma questa volta è diverso, sento una voce dall’Oltretomba. Qui è pieno di demoni giapponesi, gli “oni”, i “kappa” e anche “La principessa di Odolo”!
G: (Adesso sono sveglio, aspetta che mi pizzico, ahi!)
Cos’è quel bruco enorme che c’è dietro la Piera? Devo alzarmi per forza.
Lo spettacolo era degno di un film horror orientale: un gigantesco bruco fatto di futon si muoveva di fianco alla Piera!
G: “Ehi, la senti?!”
In un attimo la Piera ha aperto gli occhi.
P: “Sì è lei, Mia san, sembra che parli al telefono…”
G: “No, sembra un disco dei Black Sabbath.”
Mia san non parla nel sonno, richiama il diavolo in persona! Si traveste da bruco, facendosi su nel futon, e inizia a parlare come un disco al contrario. L’ho vista anche girare la testa di 360 gradi e chiamare Samara di “The Ring” per una partita a briscola.
Ecco perché dormono in camere separate, suo marito sarà stanco di vedere Lucifero impossessarsi di suo moglie!
P: “Ma ha in mano il cellulare!”
G: “Guarda, si è svegliata.”
P: “Fai finta di dormire.”
M: “Io parlato nel sonno, svegliato?”
G: “No no tranquilla, eravamo già svegli.”
M: “Vuoi fare onsen stamattina?”
Secondo voi le ho risposto? Ho fatto finta di svenire, piuttosto che tornare nella piscina delle torture a vedere uomini anziani lavarsi il pisello.
Andiamocene di qui!
Dopo aver visto che allo shop dell’hotel c’era Hallo Kitty che faceva l’onsen ed Hallo Kitty che si faceva un catetere e aver pregato Lady Disturbia di non fottersi il suo stipendio in confezioni di miso sotto vuoto, siamo ritornati alla stazione per andare in un altro paese a mangiare.
Ma perché non facciamo tutto qui?
La prossima volta che Mia san viene in Italia la porto a mangiare il gelato a Jerago con Orago poi a lavarsi la “berni” a Vedano Olona, poi a dormire a Cernusco sul naviglio e a mangiare ad Ossona! Però con i mezzi e una valigia da 10 chili!
Scusate, mi sono dimenticato della colazione in hotel. Dovevi aggirare carrozzine e stare attento a non inciampare nei fili dei respiratori, per trovare al buffet cosa? Zuppa di miso, pesce secco, verdure, salmone arrosto e una cosa che sembrava riso e latte.
Importate qui le brioches e la colazione Italiana. Farete affari!
Quindi dopo essere partiti da Hagure per un altro paese… No, mi sono dimenticato un’altra cosa!
Alla stazione una ragazza che fumava per le scale, e quindi trasgrediva, ha piantato un volo con la sigaretta accesa, si è spaccata le ginocchia, ha pianto come una pazza e poi si è alzata chiedendoci scusa… A noi!? Dico, ma sei fuori? Ti è uscito il midollo dalla spina dorsale, stavi morendo e ci chiedi scusa? Ti avrà punito Buddha  perché fumavi!
M: “Mio marito vuole offrirvi pranzo, lui dato me soldi.”
P: “Che carino, ringrazialo.”
M: “Mio marito come cane.”
P: “????”
G: “????”
Ci devono essere le elezioni in questa città, perché c’è uno che parla al megafono da solo dicendo cose incomprensibili!
M: “Lui candida sindaco, parla di costruire un ospedale.”
G: “Ma perché non l’ascolta nessuno?”
M: “Non so, come dire voi in Italia quando uno è così?”
G: “Veltroni”
M: “????”
Abbiamo visitato il tempio della fertilità e la Piera stava ben attenta a non avvicinarsi a qualche statua, prima che la impollinassero con lo spirito santo.
C’erano in giro anche dei piccolissimi tempietti con dentro le statue dei segni dell’oroscopo.
M: “Tigro”
G: “Tigre”
M: “Galle”
G: “Gallo”
M: “Mucchi”
G: “Mucca” (basta adesso fare ‘sti giochi degli animali, sembra di stare con Yasu)
M: “Noi traspariamo al ristorante?”
G: “Non so cosa tu voglia fare, ma io ho fame.”
M: “Poi prendere biglietto, costa milla yen.”
P: “Allora somarella si dice mille, ok, prendi il libro alla pagina 42, impara l’italiano con noi?”
M: “Sì scusa io dimentica ogni tanto, però io fare esercizio con voi, perché voi portafiori.”
P: “????”
G: “Mai fatto il fiorista.”
M: “Voi scegliete quello che volete al resutorande”
P: “Grazie”
M: “Io tradisco direttamente”
P: “????” (basta, non ce la faccio più.)
G: “????” (E’ colpa dell’Onsen siamo rincoglioniti.)
M: “Scusate io pazza!”
G: “Tranquilla, non avevamo dubbi.”
M: “Io pigra.”
P: “Anche io.”
M: “Io golosa.”
P: “Anche io.”
M: “Io pigra, pazza e golosa.”
G: “Io pirla.”
M: “????”
G: “Mia san, perché il cuscino pesava tanto?”
M: “Fatto con bucce di riso.”
G: “Sicura che non c’erano i denti degli anziani?”
M: “????”
P: “Grazie per l’onsen, è stato bellissimo, c’erano tante cose.”
M: “Sì, anche crema per la pella.”
G: “Anche quella per le palle…”
M: “????”
Ormai non so più dove scrivere gli appunti quando c’è Mia San, mi tocca andare in bagno per prendermi la carta del cesso (pubblico, tra l’altro) visto che la mia Moleskine è piena!
M: “Grazie a voi, voi carini, anche Piera carina, dorme come cavallo.”
P: “????”
G: “Ahahahahahaha”
Dal finestrino del treno ogni tanto vedevo i cimiteri, che sono piccolissimi e quasi tutti uguali. C’è solo la lapide, con un blocco di marmo e il nome del defunto e della famiglia.
Io che volevo sapere un po’ di più della cultura giapponese, ho chiesto informazioni sui funerali. Sembro mia madre!
G: “Tu vai al cimitero?”
M: “Sì”
G: “Quante volte?”
M: “Una o due.”
G: “Brava, anche mia mamma va una volta a settimana.”
M: “No, io una volta all’anno.”
G: “????”
M: “Ma puoi andare anche due volte se vuoi…”
G: “Ma qui si cremano le persone?”
M: “????”
G: “Te bruciano?”
M: “Sì dopo un giorno, due giorni, una settimana, un anno, quattro anni, otto anni, sedici anni…”
P: “????”
G: “????”
M: “No messa, prete buddista.”
G: “????”
P: “????”
Ecco ho capito, quando muori in Giappone nessuno ti viene a trovare, ed è già brutto. In più si dimenticano anche del corpo e quindi può capitare che ti cremino dopo quattro anni!
Chiaro, no?
M: “Mia zia che abitava a Roma è bruciata.”
G: “Poverina, dove?”
M: “Al cimitero.”
G: “Si è appiccata il fuoco con le candele?”
M: “Noooo, lei morta e poi bruciata.”
G: “Ok, ho capito.”
M: “Sua figlia ha preso ceneri e metà vuole buttare in Sicilia, come voleva mia zia.”
G: “E dove?”
M: “Non lo so, ma noi nascondere polvere per portare in Italia.”
G: “Attenta che è vietato in Italia, puoi sempre dire che tua zia è zuppa di miso.”
M: “????”
Siamo arrivati dopo due ore, con discorsi semi seri su tutto. È difficile capirsi, ma alla fine con qualche gesto ci comprendiamo tutti!
P: “Vuoi la torta patate dolci e mele?”
M: “????”
P: “Vuoi la torta patate dolci e mele?”
M: “????”
P: “Vuoi la torta patate dolci e mele?”
M: “????”
P: “Gabry si è incantata!!!???”
Mia san l’abbiamo persa alle ore 18, ormai stravolta da viaggi, granite e onsen. L’ho lasciata sul binario della stazione Yamanote e chissà se è tornata a casa.
Io ho passato la serata a parlare con Patrick della sua ex fidanzata giapponese e di come a letto fosse “dirty” e in giro fosse “clean”.
Pare che alla fine si siano lasciati del tutto perché lei, come tutte le giapponesi, pensa prima ai soldi, poi ai soldi della tua famiglia, poi alle carte di credito e poi all’amore.
Poi è arrivata “Dina la coinquilina” che mi ha mostrato altre cose di Hallo Kitty e tutti parlavano inglese, americano, giapponese e la Piera mi aveva lasciato solo!
Sumimasen, I’m going to sleep.

Il Portinaio

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