FUORI TEMA Volume 1 (Vuoi andare all’Expo?)
La mia insegnate delle medie mi sgridava sempre quando facevo i temi. Perchè andavo fuori tema.
Per farvi un esempio. Titolo: Parla di un tuo parente a cui vuoi molto bene.
Svolgimento:
Mia cugina è la mia preferita fra tutte le cugine, ne ho 4 di primo grado e 670 di secondo. Lei è molto famosa in città perchè lavora al Drive-in la trasmissione di Antonio Ricci. A me piacciono molto gli sketch del Tenerone, quelli con As Findanken e le signorine con le tette grosse. Carmen Russo è molto brava come soubrette, anche la Lory Del Santo, però io preferisco di gran lunga Gianfranco D’Angelo quando fa le imitazioni della Carrà.
Voto: 5+ Devi parlare di un tuo famigliare non di quello che guardi in Tv.
Replica: Ci ho provato, ma mi addormento quando arriva il turno di mia cugina al Drive-in.
Nota sul diario: Suo figlio non vuole ammettere di essere andato fuori tema, continua a parlare di personaggi televisivi come se fossero suoi parenti. E’ vero che la cugina partecipa a questa trasmissione dove le donne vengono mercificate e trattate come oggetti?
Risposta di mia madre: Mia nipote fa la ballerina e si vede per 2/3 secondi, siamo tutti orgogliosi in famiglia.
Bocciato!!!!
Sono andato all’ Expo.
Con l’aiuto di due miei amici segreti sono riuscito ad avere il pass dei giornalisti.
Non ho scelto una giornata delle più belle. Il meteo prevedeva: forti piogge, venti, fulmini, umidità tropicale, invasione dei barbari, apparizioni della Madonna a Rho e calo brusco delle temperature.
Ci sarà meno gente? Stokazzo!
Ma con il mio lasciapassare sono entrato senza fare la coda.
E’ grande Expo, come me lo immaginavo. All’ingresso un forte odore di popcorn e cibo fritto fa presagire il peggio, ma il Padiglione Zero resetta subito i pensieri critici.
C’è una grande biblioteca al suo interno. La chiamano la biblioteca degli oggetti, della terra. Un archivio dei riti e delle pratiche sull’alimentazione. La musica gotica mette ansia, come a dirti “Morirete tutti di fame se non fate qualcosa”.
Nella stanza accanto si possono vedere filmati di persone che cucinano secondo la tradizione rurale di inizi 900. Contadinelle che fanno il pane, bambine che aiutano la mamma a girare la zuppa. Vecchi valori, un po’ troppo.
Il turista si scoccia e corre a farsi i selfie nell’area dedicata agli animali tutti in resina bianca. Ci sono i maialini, il canguro, lo struzzo, i gatti e la marmotta che confezionava la cioccolata.
Non contenti ecco la camera degli strumenti del bravo pastore. Mannaie, falci e martelli e una grossa anfora, dove potete entrare e vedere sopra di voi uno schermo che proietta all’infinito manciate di semi che cadono.
Momento fuori tema.
Due maliziosi signori dietro di me ripetono “Sembra che ti vengano addosso”
Aspettate un attimo e invece dei soliti semi, potrete vedere un liquido bianco entrare copioso nell’anfora. “Ecco ora sembra che ti vengano addosso”.
Il padiglione è un susseguirsi di installazioni, plastici e spazzatura finta. Quanto cibo viene buttato in un giorno solo? E’ questo che ti sta chiedendo Expo. E la risposta è proprio fuori. Il paradosso dello spreco.
Il Sudan non è altro che un mercatino dell’artigianato locale. Elefanti di legno, vasellame, vestitini e scatoline. Forse non avevano capito bene il tema.
Giustificazione: “Ci scusi signora maestra avevamo capito – Nutrie – e non Nutrire. Voglia giustificare mio figlio Sudan per non aver portato a termine il compito.
Voto: Bocciato!
Davanti al Belgio c’è il piccolo stand delle patatine fritte, che pare siano buonissime. La gente si accalcava per averne una.
A salarle c’era Iva Zanicchi, che dopo essere stata cacciata dall’Europarlamento sembra abbia trovato la propria dimensione come ambulante.
Voto: Non visitato
Irlanda: Non vedo l’ora di scoprire come si fa la Guiness.
Giusticazione: Padiglione chiuso temporaneamente, ci scusiamo per il disagio.
Voto: Fanculo!
La riproduzione della Madonnina del Duomo di fianco al padiglione della Caritas, ricorda che viviamo in un paese laico. Io con la Caritas non ho un buon rapporto, ma solo perchè quelli del mio paese quando raccoglievano i vestiti si sceglievano i migliori per rinfrescarsi l’armadio.
La Repubblica Ceca non è posto per vegani. Nel menù del suo ristorante cervi cucinati in tutte le maniere, daini dissossati e cerbiatti in umido a volontà! Bambi ringrazia.
Se non apprezzate mammiferi fatti a pezzi potete andare nello shop di “Karlovy Vary”, che è una città nota per le terme e la ceramica. Il padiglione è un pot-pourri di citazioni di film anni 70, design incomprensibile e atmosfera pre-perestrojka.
Un bistecca 27 Euro!
Voto: 5 Si ricorda allo studente ceco che il tema è nutrire il pianeta e non vendere tazzine kitsch tantomeno diminuire la percentuale di animali nelle foreste.
Il Bahrain è molto raffinato. Un padiglione dal gusto clinico, con corner di boschetti qua e là. Ma le persone sono più interessate a farsi i timbri sul passaporto finto che ti vendono all’ingresso, manco fosse un concorso a premi.
Voto: 5 Potevi impegnarti di più.
Il Brasile vince. Il suo percorso fatto di rete fa molto divertire i bambini, che credono di essere a Jurassic Park. Le mamme cadono, i padri tremano. I disabili invece possono rimanere all’ingresso o godersi la mostra interattiva all’interno della sala adiacente al ristorante.
Una churrascaria solo 45 Euro, un dessert 8.
Voto: 6+ Ci hai stupito con effetti speciali bravo! Però dovevi pensare a tutti.
La pioggia sta rendendo tutto un po’ difficile. Expo non aveva pensato che l’Italia sarebbe diventata un paese tropicale. Nel Decumano si formano pozzanghere e cascate della Marmora. Oviesse tira fuori i suoi Kway con il logo imbarazzante di Foody e i padiglioni vanno in crisi.
Inghilterra: “Ci dispiace abbiamo chiuso temporaneamente perchè è tutto allagato”
Azerbaijan: “Purtroppo il secondo piano ha delle piccole perdite e non possiamo farvi entrare per sicurezza”
Bielorussia: “E’ chiuso. Abbiamo dimenticato di mettere il cartello, però potete andare nel nostro shop. Ci sono un sacco di bamboline molto carine da mettere sui comodini in camera da letto”
Usa: “Ci dispiace ma la terrazza del bar è inutilizzabile”
“Posso avere una birra?”
“Non ci hanno messo la spillatrice”
“Si dice spillatore”
“Cosa?”
“Niente. Un caffè decaffeinato?”
“Non è ancora arrivato”
“Ma siete il padiglione dell’America o del Malawi?”
La Korea del Sud, scritto anche Corea è uno dei padiglioni più riusciti.
La hostess prima di farvi entrare insegna a dire “Ciao” e “Grazie” nella sua lingua. Sembra un’animatrice pazza del villaggio Valtour. Il bianco è il nero sono i colori primari. In un mondo futuristico la Korea ricorda “Cosa”, “Quanto” e “Come” devi mangiare con installazioni aliene e migliaia di parole scritte sui muri. Vale veramente la pena.
Ho mangiato qui.
4 roll e la nota piadina koreana + mezza di gas a soli 13 Euro.
Il ristorante ha una bella vista sulle campane della spazzatura della cascina Triulza.
Voto: 7 Potevi prendere di più se mettevi degli aspiratori in cucina. Dio che puzza di fritto.
Vietnam: Un grande palco accoglie i turisti. C’è uno spettacolino ogni giorno. Al primo piano il mercatino di oggetti dal gusto opinabile. Un cappellino di paglia delle contadine vietnamite costa 10 Euro e si vede che è fatto in Cina.
Il ristorante verrà allestito a data da destinarsi.
Voto: 3 Ritorna a Settembre, anzi no. Facciamo a Dicembre
Moldavia.
Giustificazione: “Mi scusi signora maestra, causa meditazione trascendentale non sono potuta venire al brief di Expo”
Voto: 2 Però i video con le danze popolari sono ipnotici.
In ordine sparso ecco i paesi in via di sviluppo che a Expo hanno portato souvenir locali e qualche foto: Costa D’Avorio, Laos, Cambogia, Bangladesh, Sierra Leone.
Giustificazione: Siamo poveri!!!!!!
Voto: Come biasimarvi!!!!!!
La Russia ha speso un sacco di soldi, perchè deve dimostare al mondo quanto vale. Il suo padiglione è pazzesco, anche se manca di stile e design. Il ristorante è una riproduzione di un vagone di un treno. I russi non sono pacchiani…no…non lo sono per niente!
Il porta gioie di Putin tutto tempestato di brillanti! Non deve mancare nella mia collezione di cimeli dal mondo. E’ peggio delle gondole d’oro di Venezia e dei pastorelli di Capodimonte.
Voto: 6- E’ inutile che te la tiri perchè hai il gas. La mia casa in circonvalla ha più stile (diceva J Ax)
L’Estonia ha una voglia di rivalsa e di mostrare a tutti quanto può fare per nutrire il pianeta. Correte subito nel suo padiglione diviso in “room” dove ci sono un sacco di altalene e oggetti di design molti fighi e carissimi.
Voto: 6/7 Giusto perchè ero appena uscito dal padiglione della Russia.
Malaysia e la sua foresta tropicale che ricorda la hall di un hotel di Las Vegas.
Le persone si aspettano di vedere tigri e Sandokan e rimangono imbambolati ad aspettare, ma l’umidità si fa sentire ed è meglio uscire in tutta fretta.
Voto: 6+ E piantala di chiacchierare con il tuo compagno di banco
I tempi di attesa sono quelli che scoraggiano di più i turisti.
Arabia Saudita: 50 minuti
Giappone: 1 ora e 30′
Germania: 45 minuti
E meno male che fa freddo, pensate con il caldo e l’afa.
Io non posso nemmeno togliermi il giubbino di pelle marrone, perchè è talmente fradicio che ha lasciato il colore sulla camicia bianca. Sembra che mi sia rotolato in una cacata di mucca. Scusate lo sfogo.
“Figlio mio come sta andando a Expo?”
“Mamma sono tutto bagnato”
“Sei matto? Poi ti viene il mal di gola. Vai subito a comprarti una maglietta all’Oviesse”
“Piuttosto il polmone d’acciaio!”
Il Sultanato dell’ Oman è la fiera delle falso. Ci sono i manichini, la frutta finta, i pesci finti, le verdure finte. E’ tutto finto! Anche le piante. Sembrano tutti felici in Oman. Mangiano tanto pesce, esportano miele e vivono in serenità. Metà dei lavoratori stranieri in Oman guadagna 400 dollari al mese.
Voto: 4 L’idea dei manichini parlanti fa molto Gardaland anni 80
La pioggia non da tregua. Ormai sembra il set di un film catastrofico. Nel padiglione dell’Argentina sono tutti impazziti.
Ti obbligano a camminare fra il bancone del bar e i tavoli, creando disagio e nervosismo. I più fortunati riescono a mangiare seduti, altri stanno in piedi con le loro bistecche secche impregnate di acqua piovana.
Meglio scappare.
Voto: N.C.
Anche in Indonesia non hanno capito molto. Solite bancarelle e mostre dei loro burattini autoctoni.
Il ristorante è un po’ sfigato. Due miei amici ci sono andati e hanno tirato bestemmie. 85 Euro in due + riso scotto.
Voto: 2 e “Senza pietà” come cantava Anna Oxa
Entrare a Expo di trasforma in uno zombie. Dopo due padiglioni è come se avessi lavorato in miniera. Per riprendersi bisogna andare nel Turkmenistan e guardare la gigantografia di Gurbanguly Berdymukhamedov, ditattore autoritario poco rispettoso dei diritti umani e fan di Jennifer Lopez.
In base ai precetti del libro d’oro Ruhnama il popolo turkmeno deve preservare al massimo i propri costumi e non deve essere corrotto da agenti esterni. Bisogna ascoltare solo cantanti turkmeni, leggere libri turkmeni, mangiare turkmeno e pettinarsi alla turkmena. Praticamente una turk-menata.
L’unico partito presente è quello Democratico, che è un po’ un ossimoro.
Separmurat Niyazov ex presidente morto di crepacuore qualche anno fa ha sostituito i nomi del calendario con quelli della sua famiglia e dei suoi adepti. Quindi io sarei nato nel mese di Bitaraplyk, che significa neutralità. Fossi nato ad Aprile sarebbe andata peggio perchè è stato cambiato con il nome della madre Gurbansoltan.
Il padiglione ha una grandissima palla al centro della sala che proietta video pixellati. Dev’essere bello vivere in questo paese.
Voto: 1
Dietro il Quatar c’è un bellissimo chiosco che si chiama Barbeque Hooligans. Verso le sei di sera potete riunirvi per picchiare qualche tifoso avversario.
La mostra allestita da Sgarbi fra i ristoranti regionali italiani è imbarazzante. Sembra di stare in una mensa. I nomi degli autori dei quadri sono attaccati con lo sputo e in fondo al corridoio c’è questa statua.
Io sono rimasto quindici minuti a fissarla, come se fosse una parente morta.
Il bello è ascoltare i commenti dei turisti.
“Oh guarda la figa”
“La carota con la fica”
“C’è una nuda con una carota infilata nel culo”
Poi arriva l’innocente bambina, “Mamma guarda che bella la sirena carota con la liqurizia”
Alle ore 17 il mio cervello è sovraccarico d’informazioni.
Nel padiglione della Francia mi lamento dell’orto tenuto male e dei pomodori ammaccati, dalla Thailandia dei loro video wall montati male e con dei lettering graficamente modesti e nel Kuwait dell’acquario con i pesci vivi che chissà che fine faranno.
Expo t’imbruttisce. E poi sti cagacazzo della Tecnogym che sono peggio dei testimoni di Geova. Non voglio provare la vostra palla rimbalzella! Io non vado in palestra, voglio diventare grasso! Ma qui non mi è permesso alzare il colesterolo perchè è tutto caro! Vaffanculo!
Al padiglione Italia pare che la fila sia sempre così:
Alle ore 19 ero diventato un protagonista di Waling Dead. Volevo sparare a tutti quelli che vedevo muoversi. Bruciare la riproduzione della porcilaia, con tanto di maiale squartato, in centro al Decumano e capire perchè i Cinesi hanno usato questo giocattolo per spiegare come si fa la ricetta dell’anatra laccata.
Expo è stata un’occasione persa per molti, anche per me, che sono tornato a casa confuso e stanco.
Andate al padiglione Vanke, disegnato da Libedskin, evitate quello della Coca Cola e dell’Enel, cercate qualcosa che vi ricordi un viaggio, portate vostra nonna e fate finta di essere in un parco a tema…ops fuori tema!
Il Portinaio
Un commento
Stefano
Grande!!!!seguirò i tuoi consigli!