FASHION BLOGGER (Collezione 2)
Ecco la categoria più bella alla sfilata di Roberto Cavalli: gli Sconosciuti.
Personaggi che cominciano a pensare tre mesi prima a cosa mettersi per una sfilata.
Neanche dovessero vincere l’Ambrogino d’oro per il meneghino più pirla dell’anno!
Il premio “Miglior Trend Setter del momento” va alla ragazza con in testa un pallone da calcio nero usato come cuffia! Ti veniva voglia di tirare un rigore e farle rotolare la sua zucca vicino agli aperitivi. Praticamente una malata di alopecia. Immagino che al posto del seno avesse due palline da tennis e una bandierina da golf nel sedere.
Il premio “Coglione dell’anno” va al suo amico con gli occhiali da sole con il naso applicato come quelli che si usano per fare le lampade a Rozzano! Sta piovendo, non c’è un filo di sole e tu ti travesti da carbonaro dell’ottocento?
Premio “ Il mondo è bello perché è vario” va all’anziano signore vestito da…L’ho guardato a lungo e giuro che non ho avuto modo di identificare il suo look. Voi come lo definireste uno vestito con dei pantaloni cortissimi bianchi con il profilo rosso, giacchetta alla marinara bianca con bottoni oro, scarpe bicolore da sera e cappello di paglia con foulard rosso? Pirla?…giusto! Gli mancava Francis il mulo parlante al suo fianco e avrebbe monopolizzato la sfilata.
La prossima volta mi metterò due zampironi al posto degli occhiali, una collana di tampax e le racchette da montagna ai piedi.
Il premio “Dio cosa sono io?” va all’orientale vestito al limite della transessualità.
Pantaloni ciapamerda di pitone, gilerino 5 taglie meno per sostenere la schiena e scarpe da ginnastica con zeppe 15 centimetri. Dev’essere uno della nazionale coreana di pasta di sale fuggito dal regime di Kim Jong, oppure il classico ragazzo che si mette la prima cosa che gli capita nell’armadio…della sorella!
Ad una sfilata bisogna fare caso anche a quelli che vanno in giro a gruppi.
“Rosinella come stai bene con questo vestito!”
“Grazie AnDonella l’ho preso da mammà…è un suo capo vintage”
“Stai proprio nu’ bijoux”
E’proprio vero che i napoletani sono ovunque…e per questo li ringrazio!
Neanche il tempo di origliare la vera ricetta degli strufoli che vedo un trio di gallinelle che si mostrano a vicenda il diploma di licenza media.
“Vedi, io ce l’ho!”
“Io non l’ho finita la scuola ma ho una Louis Vuitton da fare invidia.”
Infine ci sono le ragazze “basic” con tubino nero, fascia di perle da prozia, ma con delle scarpe fantasiose e uniche, dichiarate patrimonio dell’Unesco.
Ce ne era una che aveva un calippo al posto dei tacchi, l’altra uno stecca lecca e una sembrava avesse rubato delle stalattiti dalle grotta di Castellana.
Giuro che alla prima che sento dire: “che male ai piedi” la faccio camminare sulla brace e poi la butto in un negozio “Tutto a un euro” dove sicuramente soffrirà di più!
Ma eccolo entrare: Roberto Cavalli e consorte. Io non l’avevo mai visto da vicino…così vicino.
Mi sono fatto raccontare la vita dello stilista ed è molto commovente. La sua biografia è come quella di Batman.
Il padre muore ucciso sotto i colpi dei fucili dei Nazisti, lui rimane scioccato e per anni, pare, perda l’uso della parola. A 18 anni si riprende ed inizia a studiare arte a Firenze.
Inventa un nuovo procedimento di stampa su pelle e gli parte la fissa per la fotografia e gli animali.
Il suo biglietto da visita sono i leopardi, le zebre e le tigri.
Una mia amica una volta si è presentata ad una cena del palio di Legnano con un abito sottoveste tigrato di Cavalli.
In mezzo a campioni del rutto, ai bestemmiatori ufficiali del circolo Atei leghisti e barbagianne daltoniche, secondo voi, qual è stato l’insulto più fine che si è presa?
Neanche mia mamma quando aveva il mal d’Africa si è avventurata tanto nel look safari!
Quindi, se volessi fare il lecca culo, direi che Cavalli all’apparenza mi è simpatico.
In effetti non l’ho mai sentito dire cazzate tipo “Voglio vestire gli operai”, come diceva Armani, o “Voto Berlusconi”, come ha dichiarato il duo D&G.
Noto però con dispiacere che ha subito dei ritocchi alla faccia.
“Sembra mio nonno Vincenzo!”
“Ma tuo nonno è morto”
“Beh, ma quando stava morendo era gonfio così!”
Io non sono un estimatore del leopardato. Quando vedo mia mamma per strada vestita da maiala della savana, mi fermo sempre a chiederle quanto vuole.
Credo però che ognuno abbia il suo segno distintivo, vediamo se sono un attento osservatore:
c’è il rosso Valentino, i lampadari di Armani Privè, i bustini di Dolce e Gabbana, i colori di Missoni e le labbra siliconate della Versace.
E la sfilata quando inizia? Ormai i Giapponesi dormono da ore.
Continua domani…non è una sfilata è un parto podalico!
Il Portinaio
3 commenti
Portinaio
Hai ragione Barbara…è anni che non li mangio…ho perso una F per strada!
barbara
maddai..il roberto che imita karl lagerfeld è caruccio…il problema che lui NON E’ lagerfeld. e lo sa.
(psss..struffoli con 2 f..scusa ma sennò mamma si incazza..)
Enrico
Il concetto di ciapamerda mi fa morire, è una moda senza tempo 🙂